
NBA, aspettative alte, risultati deludenti: le squadre più sopravvalutate dal 2000 a oggi
Il fallimento di una stagione spesso inizia da aspettative altissime - e qualche volta ingiustificate - prima del via. E così, mentre le 30 franchigie NBA riscaldano i motori per l'inizio della stagione 2020-21, il sito "Bleacher Report" è andato a scovare tutte le squadre più sopravvalutate (e quindi poi deludenti) di questo nuovo millennio

SOPRAVVALUTATI | Se si guarda a come è terminata la scorsa stagione, il termine “sopravvalutati” può essere affibbiato a due squadre che — una a Est, l’altra a Ovest — hanno fallito nell’obiettivo di raggiungere i risultati sperati: i Milwaukee Bucks dell’MVP Giannis Antetokounmpo (eliminati in semifinale di conference da Miami) e i nuovi Clippers della coppia Leonard-George (stesso destino, per mano dei Denver Nuggets)

UNA QUESTIONE DI ASPETTATIVE | Al via della stagione 2020-21, la squadra che forse più di tutte rischia — a un anno da oggi — di ritrovarsi etichettata come “sopravvalutata” sono i Brooklyn Nets. C’è molto entusiasmo — e altissime aspettative — attorno alla coppia Kevin Durant-Kyrie Irving, finalmente in campo assieme, ma i due sono chiamati a costruire da zero la loro intesa in campo, guidati da un allenatore alla prima esperienza come Steve Nash. Quello che i Nets sperano di evitare è di non tenere fede alle aspettative, come fatto in passato da queste 8 squadre

8. HOUSTON ROCKETS 2015-16 | Se c’era una squadra che si pensava potesse battere i Golden State Warriors campioni NBA quella era Houston. Ma la stagione è stata un disastro fin dall’inizio: 4-7 al via, il licenziamento di coach Kevin McHale, playoff acciuffati per un pelo con un record neppure vincente (41-41). Gli Warriors li hanno effettivamente sfidati, al primo turno di playoff, rimediando un secco 1-4 con tre sconfitte di 26 o più punti di distacco

7. PHILADELPHIA 76ERS 2001-02 | L’anno prima era stato un mezzo miracolo: Allen Iverson MVP e la finale NBA, giocata e persa contro i Lakers. “The Answer” è l’unico a confermarsi (31.4 di media) ma il resto della squadra no: penultimi da tre punti, sestultimi per palle perse, i Sixers si qualificano a malapena per i playoff (43-39) ma vengono eliminati subito al primo turno dai Boston Celtics

6. CHICAGO BULLS 2007-08 | Il consueto sondaggio tra i GM NBA prima del via della stagione vedeva i Bulls sul podio (terzi) per chance di vincere la Eastern Conference. Ma dopo un avvio con 9 vittorie e 16 sconfitte, arriva il licenziamento di coach Scott Skiles. La scossa necessaria? Non proprio: Chicago chiude con un record di 33-49 e manca i playoff. Fortuna che ottiene la prima chiamata assoluta e al Draft seleziona Derrick Rose

5. HOUSTON ROCKETS 2005-06 | L’anno prima il duo Tracy McGrady-Yao Ming aveva portato in dote 51 vittorie e così nel 2005-06 i Rockets sono dietro solo a Spurs e Heat nei favori dei pronostici. Che non fanno i conti con gli infortuni delle due superstar, e con un’annata davvero difficile (quartultimi per percentuale effettiva al tiro): arrivano solo 34 vittorie, a Ovest fanno peggio di Houston solo due squadre

4. MINNESOTA TIMBERWOLVES 2004-05 | La squadra guidata da Kevin Garnett è reduce dalle finali a Ovest contro i Lakers. Ma con la nuova stagione cambia tutto: 25 vittorie e 26 sconfitte nelle prime 51 costano il posto a Flip Saunders e nonostante un record alla fine positivo (44-38) sono i Memphis Grizzlies a centrare l’ottavo e ultimo posto ai playoff

3. LOS ANGELES LAKERS 2004-05 | Il precedente quadriennio gialloviola ha portato tre titoli NBA e una finale persa. Nonostante l’addio di Shaq (e quello di Phil Jackson), c’è sempre Kobe Bryant — e i favori dei pronostici: solo gli Spurs partono davanti ai Lakers. Invece una difesa disastrosa condanna L.A. a un’annata da incubo: 34-48 il record finale, e l’addio in panchina a metà stagione di coach Rudy Tomjanovich

2. MIAMI HEAT 2007-08 | Avevano vinto il titolo nel 2006 e si erano comunque aggiudicati la propria division l’anno successivo. OK, i Miami Heat non erano più tra i favoriti per l’anello ma pur sempre una squadra attesa ai playoff. E invece il record di 15-67 parla di una autentica Caporetto, con strisce di 15 e poi altre 11 sconfitte consecutive. Tanto che Pat Riley decide di dire addio alla panchina

1. LOS ANGELES LAKERS 2012-13 | Due Hall of Famer in squadra, Kobe Bryant e Pau Gasol, altri due in arrivo dal mercato, Steve Nash e Dwight Howard. A completare un quintetto che si pensava potesse essere imbattibile Metta World Peace. Imbattibile però non fu: dopo 5 gare (di cui 4 perse) salta già la panchina di Mike Brown, Mike D’Antoni riesce comunque a portare i Lakers ai playoff (45-37) ma li gioca senza Kobe Bryant (infortunio al tendine d’Achille) e gli Spurs umiliano L.A. al primo turno, 4-0.

LA FAMOSA COPERTINA DI “SPORTS ILLUSTRATED” | Di quel collasso targato Lakers — con una squadra con quattro potenziali Hall of Famer a roster — resta nell’immaginario collettivo la celeberrima copertina del settimanale sportivo USA “Sports Illustrated”. In posa davanti agli obiettivi i due nuovi arrivati, Steve Nash e Dwight Howard, con una promessa che col senno di poi suona malissimo: “Ora sì che ci divertiamo”… Non troppo, a dire il vero.