La prima volta dell'ex n°35 di Golden State contro i compagni con cui ha vinto due titoli NBA è il piatto forte che apre la stagione NBA. Parole concilianti da parte della superstar di Brooklyn, ma Steve Kerr mette in guardia gli Warriors e tutta la NBA: "KD fa spavento"
Torna in campo dopo 561 giorni, e quel giorno — l’ultimo da allora da giocatore NBA — aveva indosso la maglia dei Golden State Warriors. Per questo ritrovarli sarà speciale, per Kevin Durant — e il n°7 dei Brooklyn Nets non fa nulla per nasconderlo: “Ho visto Draymond [Green] in estate, ci siamo incontrati in un ristorante, è stato bello ritrovare lui e la sua famiglia; ho parlato con Steph [Curry] almeno un paio di volte. È bello seguirli anche da lontano, vedere che stanno bene e soprattutto realizzare che il legame che ci unisce resiste, e non si rompe semplicemente perché qualcuno ha cambiato maglia o gioca dall’altra parte degli Stati Uniti. Con i compagni con cui hai vinto un titolo, o giocato a lungo nei playoff, si stabilisce sempre una connessione speciale: sono grato del tempo passato nella Bay Area, resterò sempre un Warrior nel mio cuore”. In attesa di tornare da avversario a San Francisco, il debutto arriva sul campo di casa del Barclays Center, ma non per questo i riflettori non saranno puntati soprattutto su di lui, in casa Nets.
Curry: "I giocatori più forti ti tirano fuori il meglio"
Dall’altra parte, invece — confermata l’assenza di Draymond Green, alle prese con un problema muscolare al piede destro — c’è attesa ovviamente per vedere la sfida di Steph Curry al suo ex compagno: “I giocatori più forti tirano fuori il meglio da te — e questo è quello che ha fatto lui con me. C’è competizione contro gli avversari, ma c’è anche una sana competizione interna che spinge ognuno di noi a dare il meglio: per noi è stato così, ognuno prendeva motivazioni dall’altro, a me capitava spesso di restare abbacinato da quello che era capace di fare in campo e potendolo ammirare ogni giorno in palestra non avevi altra scelta che cercare di pareggiare quel livello di pallacanestro”.
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Sul ritorno di Durant contro la sua ex squadra è intervenuto anche coach Steve Kerr: “L’infortunio ha fatto passare un anno intero: ora è meno strano vederlo da avversario, lo sarebbe stato di più se l’avessimo incontrato dopo tre mesi dall’ultima gara assieme”. Kerr ha già avuto parole di elogio per il nuovo KD (visto all’opera in preseason contro Boston) — “Fa spavento, e dovrebbe spaventare il resto della lega. Ma io sono stato felice di rivederlo come l’avevo lasciato” — ma ora è più preoccupato dalle scelte che è costretto a fare in questo opener stagionale, non solo con Green fuori ma anche relativamente all’utilizzo di James Wiseman. La matricola da Memphis dovrebbe essere in campo ma non è detto che parta in quintetto, dove Kerr potrebbe preferirgli Kevon Looney o Marquese Chriss.