Il tiratore dei Philadelphia 76ers era reduce da una gara da dimenticare contro Atlanta: 0/9 dal campo e un disastroso 0/7 da tre punti. Ma i veri tiratori sanno dimenticare in fretta, e di sicuro non perdono la fiducia. Al punto da sotterrare gli Heat con 9 triple, stabilire il suo massimo in carriera dall'arco e pareggiare un record dei Sixers stabilito oltre 25 anni fa
“Shooters shoot”. I tiratori tirano. Vale nella NBA come in prima divisione italiana. Quando un giocatore ha del tiro la sua caratteristica migliore, non può essere una serata storta a fermarlo. Neppure se — come capitato a Danny Green soltanto 24 ore fa, contro gli Atlanta Hawks — a fine serata il tabellino dice 2 punti (dalla lunetta), 0/9 al tiro e soprattutto 0/7 dalla lunga distanza, quella che dovrebbe essere la specialità della casa per il giocatore già campione NBA con le maglie di Spurs, Raptors e Lakers. Una prestazione talmente negativa che all’uscita dal campo uno dei (pochissimi) ospiti presente sugli spalti alla State Farm Arena di Atlanta non ha mancato di sottolinearla allo stesso Green, quando il giocatore degli Heat stava per imboccare il tunnel che lo portava negli spogliatoi a fine gare: “Devi iniziare a tirare meglio, amico! Sei 0/10”, urla il tifoso al n°14 dei Sixers. La reazione di Green è da professionista: si abbassa per un secondo la mascherina e ricorda al tifoso infuriato: “Sì, ma io ho tre anelli (di campione NBA) alle dita”.
Career high e record di franchigia pareggiato
E il tiro, prima o poi, tornerà a entrare. Più prima che poi, visto quando successo solo 24 ore nella gara contro Miami. Danny Green — nella gara vinta dai suoi Sixers — finisce addirittura per pareggiare un record di franchigia mandando a bersaglio ben 9 triple (su 21 tentativi!), stabilendo anche il suo massimo in carriera. Dimenticatosi in fretta lo 0/7 dall’arco, Green ha pareggiato il primato stabilito da Dana Barros il 27 gennaio 1995, anche lui in grado di mandare a segno 9 triple in una gara contro Phoenix. I grandi tiratori, si sa, hanno la capacità di dimenticare in fretta, archiviare una partita storta e mantenere la stessa fiducia, ma quello fatto da Danny Green nel giro di 24 ore ha davvero dell’incredibile.