NBA, sinfonia Jazz: sesta vittoria in fila nonostante un grande Zion; Denver batte OKC
Due sole gare nella notte NBA che vedono il successo degli Utah Jazz guidati da un ottimo Donovan Mitchell: New Orleans si aggrappa ai 32 punti di un prepotente Zion Williamson ma ha poco altro (e Melli non entra neppure in campo). Denver chiude la pratica Thunder già nel terzo quarto, e lascia riposare tutto il quintetto negli ultimi dodici minuti: il protagonista è sempre lui, Nikola Jokic
UTAH JAZZ-NEW ORLEANS PELICANS 118-102 | Utah sembra aver trovato gli equilibri cercati a inizio stagione: la squadra di Quin Snyder (partita 4-4) infila contro i Pelicans la sesta vittoria consecutiva, che arriva grazie a un terzo quarto dominato (36-20) e a una serata felice dall’arco, dove Donovan Mitchell e compagni mandano a referto 21 triple (su 47 tentate, sfiorando il 45% di squadra). Dopo il successo a Sacramento torna invece a perdere New Orleans, giunta al sesto ko nelle ultime sette
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È proprio Donovan Mitchell il protagonista della vittoria in casa Jazz, non solo per il 4/7 dalla lunga distanza ma per una gara che nonostante i soli 15 tiri lo vede chiudere a quota 28 punti con anche 7 rimbalzi. Sono 18 quelli catturati da Rudy Gobert: il centro francese ci aggiunge 13 punti, mentre ne mette a segno 18 Jordan Clarkson in uscita dalla panchina, sempre più a suo agio nel ruolo di sesto uomo. Buono il ritorno in campo di Joe Ingles dopo 3 gare fuori, bagnato da 15 punti
Sotto di 6 all’intervallo, New Orleans collassa nel terzo quarto e non riesce mai a mettere la testa avanti, nonostante il secondo trentello consecutivo (prima volta in carriera) di Zion Williamson. L’ex Duke tira un ottimo 14/19 dal campo e chiude con 32 punti, ma è troppo solo nell’attacco di coach Van Gundy, che vede solo Brandon Ingram (17 con 8/18 al tiro) in doppia cifra. Una delle poche buone notizie il ritorno in campo di Lonzo Ball: 7 punti, 4 assist e 3 recuperi per lui in 23 minuti
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Tocca purtroppo constatare l’ennesimo DNP-CD (non entrato in campo per scelta tecnica) di Nicolò Melli, a cui coach Van Gundy sembra dare davvero troppo poco spazio, così come ad altri giocatori di complemento che non siano i suoi titolari (solo Alexander-Walker e Hart hanno minuti importanti dalla panchina, da cui invece si alza per soli 4 minuti la prima scelta all’ultimo Draft Kira Lewis). Per Melli si tratta della terza volta in cui rimane seduto tutta la gara, ma non va oltre i 13 minuti a sera il suo impiego stagionale
DENVER NUGGETS-OKLAHOMA CITY THUNDER 119-101 | Denver spacca la partita nei due quarti di mezzo: fa 66-43 il parziale tra secondo e terzo periodo, tanto che coach Malone può far riposare tutti i suoi titolari negli ultimi dodici minuti. L’attacco dei Nuggets sfiora i 30 assist (29), spia di un’ottima circolazione di palla, ma OKC viene battuta soprattutto a rimbalzo (58-32 il conto finale, con Denver che cattura la bellezza di 18 palloni sotto i tabelloni d’attacco, tramutandoli in 32 punti da seconde opportunità — solo 3 quelli dei Thunder)
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In soli 28 minuti di gioco Nikola Jokic chiude con 27 punti, 12 rimbalzi, 6 assist e una sola palla persa (il serbo guida la NBA tanto per assistenze che per palloni regalati agli avversari). Il secondo miglior marcatore di Denver arriva invece dalla panchina: è un Monte Morris ispiratissimo che colleziona 15 punti con 7/11 al tiro. Ce ne sono 13 a testa per Will Barton e Paul Millsap, che ci aggiunge anche 12 rimbalzi
Dalla 19 palle perse di squadra dei Thunder Denver ricava 28 punti. Serata difficile anche sotto canestro, dove il saldo di punti ottenuti in area pitturata (62-44) evidenzia un pesante -18 per OKC, che ha 14 punti con soli 11 tiri da Shai Gilgeous-Alexander e forse la nota più lieta in Luguentz Dort, che chiude a quota 20 con 8/11 al tiro e anche 3/6 dalla lunga distanza, a lungo il suo punto debole, quest’anno migliorassimo (viaggia sopra il 43%)