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NBA, Stephen Curry e la tripla n°2561 in carriera: superato Reggie Miller. VIDEO

il traguardo

Un sorpasso atteso, ma non per questo meno suggestivo: il n°30 dei Golden State Warriors ha trovato cinque volte il fondo della retina contro i Jazz, scavalcando un gigante della storia NBA e salendo di un gradino il podio dei realizzatori più prolifici di sempre. Curry è il secondo all-time per triple: “Sei fonte di ispirazione per tutte le giovani generazioni”, il commento dell’Hall of Famer dei Pacers

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Dopo la terza tripla a bersaglio della sua serata, nonostante il -20 sul tabellone e la lucidità che iniziava già a mancare sul finire di primo tempo, Steph Curry ha guardato in alto, stretto la punta dell’indice sul pollice formando un cerchio e lasciando le altre tre dita in bella mostra. Non un modo per celebrare l’ennesimo canestro dalla lunga distanza della sua carriera, ma l’inizio del numero “31”, terminato poi con l’indice della mano sinistra. Un modo spontaneo per ricordare Reggie Miller, appena eguagliato per numero complessivo di canestri con i piedi oltre l’arco e poi scavalcato a inizio ripresa. Quota 2560 triple in carriera: una montagna all’apparenza impossibile da scalare e che nessuno nella storia NBA ha percorso così rapidamente come il n°30 degli Warriors - il miglior tiratore di sempre, anche secondo il parere di chi è stato costretto a cedere un gradino del podio.

Reggie Miller infatti non ha voluto perdere l’occasione per celebrare e festeggiare un grande del basket NBA come Curry, intervenendo a sorpresa durante la conferenza stampa di fine gara via Zoom assieme a suo figlio per salutare Steph in un giorno così particolare della sua carriera: “Tu sei fonte di ispirazione per tanti giovani ragazzi come il mio che amano la pallacanestro”, ha sottolineato l’Hall of Famer dei Pacers, davanti la telecamera assieme a suo figlio Ryker con indosso la maglia n°30 degli Warriors. Un gesto che ha chiaramente commosso Curry - che non ha mai nascosto la sua ammirazione per Miller, suo idolo di infanzia, “anche più di mio padre” - in un passaggio cruciale della sua carriera, quantomeno a livello personale: “Per me è speciale pensare di aver segnato più canestri da tre punti in NBA del mio idolo di infanzia. Ho cercato il più possibile di godermi questo traguardo perché lui è sempre stato per anni il mio orizzonte a cui puntare e ricordo bene quante volte ho guardato le sue giocate da ragazzo, quanto l’ho ammirato durante le sfide contro mio padre. L’ho detto e lo ripeto: lui e Steve Nash sono stati le mie due fonti di ispirazione, i giocatori che più ho provato a imitare, cercando di diventare il mix perfetto di entrambi”. Missione compiuta Steph.