
Pau Gasol torna al Barcellona e chiude la sua carriera NBA. Riviviamola
Due volte campione NBA accanto all'amico fraterno Kobe Bryant con la maglia dei Los Angeles Lakers ma anche rookie dell'anno all'esordio con i Memphis Grizzlies e poi 6 volte All-Star. A 20 anni dallo sbarco negli Stati Uniti, il talento catalano sceglie di chiudere la sua carriera nel modo più romantico possibile: tornando a Barcellona a indossare la camiseta blaugrana

IL RITORNO A CASA | Barcellona è sempre stata, è e sempre sarà "casa" per i fratelli Gasol. E così ha voluto commentare la scelta di far ritorno nella città catalana per indossare ancora il blaugrana, la maglia che lo ha lanciato e messo sulla mappa mondiale dei canestri. "Voglio mettere il mio talento e la mia esperienza al servizio della squadra, e spero presto di tornare in forma e poter contribuire" scrive su Twitter dando l'annuncio ufficiale della sua firma col Barcellona

LA BREAKING NEWS SU TWITTER | Prima ancora dell'annuncio ufficiale dal suo account, sempre su Twitter ci aveva pensato uno dei principali insider NBA, Shams Charania - come si conviene per i grossi nomi del mondo NBA - a rivelare la prossima destinazione della carriera di Pau Gasol. A 20 anni dallo sbarco in terra americana è ora di tornare a casa

DRAFT: SCELTO DA… ATLANTA | La foto di quel 27 giugno 2001 (quasi 20 anni fa) lo vede non a caso con in mano due cappellini: quello dei Grizzlies sulla destra e quello degli Hawks sulla sinistra, perché fu proprio la squadra della Georgia a chiamarlo con la numero 3 prima di cederlo — come concordato — ai Grizzlies (che avrebbero completato il trasferimento da Vancouver a Memphis proprio in quella offseason) in cambio di Shareef Abdur-Rahim

ROOKIE DELL’ANNO | Solo 23 vittorie per i suoi Grizzlies al debutto a Memphis in quella prima annata NBA, ma Gasol si mette già in luce e chiudendo con 17.6 punti e 8.9 rimbalzi di media si merita il premio di matricola dell’anno (oltre all’ovvia inclusione nel primo quintetto dei rookie). Diventa il primo giocatore straniero ad alzare il trofeo di rookie dell’anno

TOP SCORER DI SQUADRA PER 6 STAGIONI | Quei 17.6 punti di media segnati da rookie lo incoronano già fin dal suo debutto il miglior marcatore di squadra. Non scenderà mai sotto quella cifra, arrivando invece a toccare una media punti di 20.8 (nel suo ultimo anno completo a Memphis, la stagione 2006-07). Nelle sei stagioni trascorse in Tennessee è sempre stato — anno dopo anno — il miglior realizzatore di squadra

LA TRADE AI LAKERS | Il 1 febbraio 2008 la carriera (e la vita) di Pau Gasol cambiano drasticamente: i Lakers si sentono vicini al titolo e vogliono una seconda star da affiancare a Kobe Bryant. I Grizzlies ottengono in cambio Kwame Brown, Javaris Crittenton, Aaron McKie, due scelte future al primo giro del Draft (2008 e 2010) e anche i diritti sul fratello di Pau, Marc. Un dettaglio non da poco per la franchigia del Tennessee…

IL PRIMO TITOLO NBA NEL 2009 | Dopo una stagione regolare — la prima dall’inizio per lui — da 65 vittorie e solo 17 sconfitte, Gasol e i Lakers volano in finale NBA sconfiggendo Jazz, Rockets e Nuggets, prima di trovarsi di fronte gli Orlando Magic. Per il catalano nelle 5 gare di finale ci sono 18.6 punti, 9.2 rimbalzi e 1.8 stoppate di media, tirando con il 60% dal campo e con quasi il 78% ai liberi. Festeggia il suo primo anello NBA

IL SECONDO TITOLO NBA NEL 2010 | Il secondo arriva l’anno seguente, nella rivincita contro i Boston Celtics a cui Gasol&Bryant avevano dovuto cedere il passo nel 2008. Identica all’anno precedente (18.6) la media punti del n°16 gialloviola nelle 6 gare di finale, ma i rimbalzi crescono (11.6) e così anche le stoppate (2.6), aggiungendo al tutto anche quasi 4 assist a sera. Gaso alza al cielo un altro Larry O’Brien Trophy

LA CARRIERA IN GIALLOVIOLA | Coi Lakers forma una coppia d'oro - in campo ma anche fuori, dove diventano amici fraterni - con Kobe Bryant. Assieme i due centrano i playoff in tutte le annate trascorse in gialloviola dal catalano tranne l’ultima (il 2013-14). A fine stagione è free agent e dopo un campionato deludente sotto la guida di Mike D’Antoni sceglie di cambiare aria. La sua carriera a L.A. si conclude dopo 429 partite di stagione regolare e 93 di playoff

DUE ANNI AI CHICAGO BULLS | Con i Bulls Gasol firma il 18 luglio 2014 e nelle due stagioni trascorse in Illinois chiude in doppia doppia di media (18.5 punti con 11.8 rimbalzi il primo anno, quando chiude al primo posto nella lega per doppie doppie — 54 — e centra anche i playoff; 16.5 e 11.0 il secondo). Per lui a Chicago 150 partite di regular season cui ne aggiunge 10 di playoff

DUE ANNI AI SAN ANTONIO SPURS | Il 14 luglio 2016 arriva invece la firma con i San Antonio Spurs, la quarta squadra della sua carriera NBA. Le prime due annate — con minutaggio sempre attorno ai 25 minuti, e sempre concluse ai playoff — sono ancora molto produttive: 12.4 punti e 7.8 rimbalzi il primo anno, 10.2 e 8.0 il secondo. La sua terza stagione in nero-argento invece si interrompe dopo solo 9 partite per una frattura al piede (ne giocherà in totale 27): il 1 marzo 2019 gli Spurs lo tagliano

LE PARENTESI A MILWAUKEE E PORTLAND | Due giorni dopo l’addio al Texas, inizia la parentesi a Milwaukee ma i Bucks lo vedono in campo solo in 3 partite. Poi arriva l’infortunio alla caviglia sinistra e l’operazione. L’estate porta l’addio al Wisconsin e la firma con i Portland Trail Blazers, ma il recupero dall’infortunio non avverrà mai e con la squadra dell’Oregon Gasol non scenderà mai in campo

SEI VOLTE ALL-STAR | Convocato per la prima volta alla partita delle stelle nel 2006, è poi una presenza fissa dal 2009 al 2011 (tre gare in fila) tornandoci poi due ultime volte sia nel 2015 che nel 2016. Nella penultima occasione, alla partita delle stelle organizzata a New York, salta sulla palla a due di inizio gara per la Eastern Conference (lui è a Chicago) contro il fratello Marc, centro titolare della Western Conference (Memphis Grizzlies)

ADDIO ALLA NBA PER CHIUDERE LA CARRIERA | Ora il ritorno a casa, quello destinato a chiudere nel migliore dei modi una carriera da sogno, che fuori dai confini USA lo ha visto vincere anche tutto con la maglia della nazionale spagnola (3 medaglie d’oro agli Europei, 1 ai Mondiali, 2 argenti e un bronzo alle Olimpiadi). Ma il blaugrana è più di una maglia, “més que un club” (in catalano), è una vere a proprio seconda pelle. Buona suerte, Pau!