NBA, risultati della notte: successi per Sixers, Bucks e Clippers, Warriors ko a Memphis

San Antonio invece, reduce anch’essa da un back-to-back dopo la partita vinta a Cleveland 24 ore prima, non riesce a trovare le energie necessarie nel finale nonostante un Lonnie Walker IV da massimo in carriera e autore di 31 punti con 13/21 al tiro, 5/9 dall’arco, 6 rimbalzi e un paio di recuperi in 33 minuti d’utilizzo. DeMar DeRozan invece parte forte e termina la sfida con 22 punti e ben 13 assist, sempre più coinvolto nel ruolo di gestione dei possessi degli Spurs

Milwaukee non festeggia soltanto la vittoria n°11 nelle ultime 12 gare giocate, ma anche l’esordio in maglia Bucks di PJ Tucker - 13 minuti non indimenticabili in uscita dalla panchina in cui sbaglia l’unica tripla tentata e raccoglie tre rimbalzi: “Continueremo a monitorare la sua condizione fisica”, sottolinea coach Budenholzer, consapevole della sua assenza sul parquet dallo scorso 3 marzo. “È un veterano, ma sa come ritrovare condizione e ritmo partita”

MEMPHIS GRIZZLIES-GOLDEN STATE WARRIORS 111-103 | Ancora senza l’infortunato Steph Curry, i Golden State Warriors sono costretti ad alzare bandiera bianca e arrendersi nel secondo episodio della doppia sfida nel giro di 24 ore contro Memphis - senza lunghi titolari e costretti a schierare Alen Smailagic in quintetto sotto canestro (3 punti in 8 minuti per lui). A decidere il match, con gli ospiti sopra di un punto a 160 secondi dalla sirena, è il parziale da 8-0 con cui Ja Morant e compagni chiudono definitivamente i conti

Alla sirena finale sono sei i giocatori in doppia cifra per i Grizzlies, guidati dai 19 punti e 15 rimbalzi di Jonas Valanciunas - abile ad approfittare della mancanza di avversari di livello, così come un Brandon Clarke da 16 e 7/9 dal campo in uscita dalla panchina. Ai loro canestri si aggiungono quelli di un Dillon Brooks da 19 punti (con 4/16 al tiro) e i 14 con 8 assist di Ja Morant, tutti decisivi per riportare Memphis al decimo posto a Ovest sempre più a ridosso degli Warriors che li precedono in classifica

Sono 13 invece i minuti trascorsi in campo con il quintetto di riserva in casa Warriors da parte di Nico Mannion, che chiude con 9 punti a referto, 3/6 dal campo e un paio di rimbalzi che confermano la sua crescita e l’essere entrato ormai in pianta stabile all’interno della rotazione di Golden State - guida e riferimento con il pallone in mano della second unit Warriors

L.A. CLIPPERS-CHARLOTTE HORNETS 125-98 | Tutto facile per i Clippers che travolgono senza appello gli Hornets in una partita mai realmente iniziata e contesa: merito dei sette giocatori in doppia cifra nel roster di L.A. guidato dai 21 punti con 8/14 dal campo di Paul George, a cui si aggiungono i 17 di Kawhi Leonard e i 15 realizzati da Lou Williams in uscita dalla panchina. Per i Clippers è la terza vittoria nelle ultime cinque, il modo migliore per provare a lasciarsi alle spalle il periodo più complicato della regular season

Resta davvero poco agli Hornets da poter salvare in un match in cui sono spesso sprofondati anche sotto le 30 lunghezze di svantaggio, reduci dal ko in volata contro i Lakers e pronti a ripartire da Los Angeles dopo un’altra sconfitta. Miles Bridges è il miglior realizzatore dei suoi con 21 punti, 7/11 al tiro e 5/9 dall’arco, a cui si aggiungono i 17 con 8 rimbalzi di Gordon Hayward e i 13 con 4/12 dal campo in 22 minuti di utilizzo per LaMelo Ball - che aveva immaginato in maniera decisamente diverse le sue prime due partita in carriera allo Staples Center

LOS ANGELES LAKERS-ATLANTA HAWKS 94-99 | Gli Atlanta Hawks approfittano dell’infortunio nel secondo quarto di LeBron James (distorsione alla caviglia) per dominare il secondo tempo e conquistare l’ottava vittoria consecutiva, salendo al quarto posto a Est. Eccellente John Collins con 27 punti e 16 rimbalzi, decisivo Danilo Gallinari con 18 e 4 triple in uscita dalla panchina. Ai campioni in carica non bastano i 23+11 di un indomito Montrezl Harrell

Attimi di paura per i tifosi dei Lakers in apertura di 2° quarto contro Atlanta, quando LeBron James è uscito dal campo tenendosi la caviglia e rotolandosi per terra. Il Re è riuscito ad arrivare in panchina sulle sue gambe e alla ripresa delle operazioni è rimasto in campo segnando da tre raggiungendo la doppia cifra per tenere intatta la sua infinita striscia di 1.036 partite, ma è subito tornato negli spogliatoi colpendo una sedia per la frustrazione: la sua partita è finita lì