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NBA, James Harden non ha dubbi: "In lotta per l'MVP? No, io sono l'MVP"

NBA
©Getty

Dopo l'ennesima super prestazione (44 punti, 14 rimbalzi e 8 assist contro Detroit) il "Barba" fa sapere di ritenersi il candidato n°1 al premio di miglior giocatore della stagione. Leader della lega per assist, già 11 triple doppie a referto da quando è a Brooklyn, ha portato i Nets a insidiare i 76ers in vetta alla Eastern Conference 

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Dopo la 31^ gara della sua carriera con almeno 40 punti e 10 rimbalzi — 44+15 a cui ha aggiunto anche 8 assist — James Harden non nasconde di avere un’idea abbastanza chiara di chi sia l’MVP NBA di questa stagione. “Più che appartenere alla discussione per il premio di MVP, io penso di essere l’MVP. È semplice”, ha detto il n°13 dei Nets dopo la vittoria contro Detroit da lui propiziata. “Non voglio certo essere io a tessere le mie stesse lodi,  per cui non mi fa di aggiungere altro, ma quel che è certo è che provo a dare tutto quello che ho dentro ogni volta che scendo in campo, adattandomi a quello che mi concedono le difese sera dopo sera. Cerco di giocare nella giusta maniera, per provare a essere il più efficiente possibile”. Nella storia NBA, solo due altre guardie hanno collezionato più gare con almeno 40 punti e 10 rimbalzi, e si tratta di Michael Jordan (33) e Oscar Robertson (32) — entrambi nel mirino del prodotto di Artesia High School.

Da quando è arrivato a Brooklyn — dopo l’inizio di stagione complicato in maglia Houston Rockets — Harden sta collezionando cifre da capogiro: 25.4 punti, 11.5 assist e 8.7 rimbalzi, facendo registrare anche la bellezza di 11 triple doppie (in 31 gare disputate con la sua nuova squadra). Solo Russell Westbrook (14) e Nikola Jokic (12) gli sono — per il momento — davanti in questa classifica, mentre nessuno fa meglio dei suoi 11.2 assist di media in stagione (Harden, tre volte miglior realizzatore NBA nella sua carriera, ha già vinto anche la graduatoria degli assist nel 2017). E i Nets, non proprio un caso, sono 0-2 nelle due gare in cui non hanno potuto contare sul “Barba”. I motivi per avanzare la candidatura al suo secondo premio di MVP NBA (il primo l’ha vinto nel 2018) ci sono tutti.

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