NBA, risultati della notte: i Lakers travolgono i Nets, vincono Jazz e Suns
I Lakers senza James e Davis battono a domicilio Brooklyn, dominando contro Durant e Irving (espulso con Schröder per la 1^ volta in carriera). Mitchell segna 42 punti nel 24° successo in fila in casa per Utah, tutto facile per Phoenix che spazza via Washington. Steph Curry (38 punti) trascina Golden State contro Houston, 44 punti con 17/19 al tiro per Gary Trent Jr. nella vittoria Raptors a Cleveland. Philadelphia supera OKC e raggiunge i Nets in vetta a Est, Portland vince contro Detroit (30 rimbalzi per Kanter)
BROOKLYN NETS-LOS ANGELES LAKERS 101-126 | Vittoria fondamentale e molto significativa da parte dei Lakers che, ancora senza LeBron James e Anthony Davis, battono a domicilio Brooklyn in un match meno scontato del previsto. Un successo largo, in cui i campioni NBA sono riusciti a fare la differenza nel terzo quarto grazie a un 31-19 di parziale che ha spaccato in due la gara - con i Lakers che portano a 5-6 il proprio record negli ultimi match giocati senza All-Star, mantenendo il quinto posto a Ovest in attesa del loro rientro
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Alla sirena finale sono otto i giocatori in doppia cifra, con Talen Horton-Tucker in doppia doppia con 14 e 11 assist (nuovo massimo in carriera), a cui si aggiungono i 20 e 11 rimbalzi in soli 22 minuti di Andre Drummond. Bene anche Dennis Schröder con 19 punti e 7/11 al tiro, prima dell’espulsione nel terzo quarto dopo il faccia a faccia con Kyrie Irving (entrambi alla prima espulsione in carriera). Nel quarto periodo invece ci pensa Ben McLemore a chiudere i conti: 17 punti (14 dei quali nell’ultima frazione) con 5/10 con i piedi oltre l’arco
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Molto deludente invece la prestazione di Brooklyn, impantanata a quota 101 punti con il 43% dal campo di squadra e un modesto 18.5% dall’arco (5/27 complessivo): manca James Harden, certo, ma gli altri non riescono a fare la differenza contro l’ottima difesa dei Lakers. Alla sirena finale sono 22 punti in 24 minuti per Kevin Durant con 8/17 al tiro, 7 rimbalzi e 5 assist, a cui si aggiungono i 18 in meno di tre quarti di Kyrie Irving - poi espulso. LaMarcus Aldridge è il terzo e ultimo giocatore in doppia cifra: 12 punti, 5/8 dal campo e poco altro
UTAH JAZZ-SACRAMENTO KINGS 128-112 | Prosegue la striscia da record casalinga dei Jazz che, dopo aver perso le prime due partite della regular season giocate a Salt Lake City, sono riusciti a mettere in fila ben 24 successi alla Vivint Arena - la striscia più lunga nella storia della franchigia dello Utah. Merito dell’ennesima super prestazione di Donovan Mitchell, decisivo in un quarto periodo da 14 punti per lui e da +10 per i padroni di casa, scatenati in una ripresa da 69-47 di parziale complessivo
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Massimo stagionale per Mitchell che chiude con 42 punti a referto, raccolti grazie a un non eccezionale 12/31 dal campo, 3/12 dall’arco e a un quasi infallibile 15/17 a cronometro fermo. Il n°45 di Utah è il primo dopo Karl Malone nel 1993 a giocare tre partite in fila in maglia Jazz con almeno 35 punti a referto (il quarto all-time a riuscirci assieme a Pete Maravich e Adrian Dantley), mentre al resto contro i Kings pensa Mike Conley: 26 punti, 5/10 dall’arco, 6 rimbalzi e partita chiusa anche grazie ai 20 punti in uscita dalla panchina di Joe Ingles
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Ai Kings non resta altro che aggrapparsi all’ormai solito De’Aaron Fox versione All-Star - autore di 30 punti, 7 assist e della schiacciata più spettacolare della notte NBA, inchiodata sulla testa di Rudy Gobert e di tutta l’intera difesa dei Jazz. Ottima anche la prestazione di Richaun Holmes: 25 punti e 10 rimbalzi (con +18 di plus/minus in un match perso di 16 lunghezze), ma Sacramento nonostante questo non riesce a evitare la sesta sconfitta in fila
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CLEVELAND CAVALIERS-TORONTO RAPTORS 115-135 | Senza Kyle Lowry, Pascal Siakam e Fred VanVleet, i Raptors giocano una delle migliori partite dell’anno e trascinati da uno scatenato Gary Trent Jr. ritoccano a rialzo a quota 87 punti il massimo mai realizzato in un tempo da Toronto e vincono senza affanno contro i Cavaliers. A Cleveland, tornata a perdere dopo i due recenti successi, non bastano i 29 punti di Collin Sexton e i 19 con 8 assist di Darius Garland, con il quintetto titolare di casa che ci mette più di 18 minuti per catturare il primo rimbalzo
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Dall’altra parte l’uomo copertina non può che essere il nuovo acquisto dei Raptors - Gary Trent Jr.. Arrivato da Portland lo scorso 25 marzo, il n°33 di Toronto rinnova nuovamente il suo massimo in carriera segnando ben 44 punti in un match in cui è praticamente perfetto al tiro: 17/19 dal campo, 7/9 dall’arco, 3/3 ai liberi con 7 rimbalzi e 4 assist a referto - unico giocatore assieme a Chris Bosh nella storia dei Raptors a chiudere un match con almeno 40 punti a referto e oltre l’80% dal campo
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OKLAHOMA CITY THUNDER-PHILADELPHIA 76ERS 93-117 | Tutto facile per i Sixers che dominano dall’inizio alla fine un match vinto senza grossi problemi da Philadelphia - senza Tobias Harris e Danny Green e guidata dai canestri del solito Joel Embiid: 27 punti, con 17 tiri in 27 minuti per il gigante camerunense, che aggiunge anche 9 rimbalzi, 4 assist e 4 stoppate al suo boxscore. Ben Simmons chiude con 13 punti, mentre sono 20 con 7/13 al tiro quelli realizzati da un utilissimo Furkan Korkmaz
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Sono sei invece le sconfitte consecutive dei Thunder - la striscia più lunga nella stagione di OKC - in un match in cui i migliori realizzatori sono i rientranti Darius Bazley (17 punti, 9 rimbalzi e 5 assist, con ben 9 palle perse) e Lu Dort (6/12 al tiro per 15 punti), con l’ex Tony Bradley in doppia doppia in uscita dalla panchina con i suoi 16 punti e 14 rimbalzi. Aleksej Pokusevski resta in campo soltanto 8 minuti (e 0 punti), fermato da un infortunio al braccio destro
GOLDEN STATE WARRIORS-HOUSTON ROCKETS 125-109 | Nel segno di Steph Curry: gli Warriors, guidati dal loro All-Star, battono senza grande affanno i derelitti Houston Rockets di questa regular season, andando a riposo comodamente in vantaggio dopo due quarti (33-18 di parziale nel secondo quarto) e impedendo poi a texani nella ripresa di ritornare a contatto. Golden State si tiene così stretto il decimo posto virtuale a Ovest - ultimo disponibile per provare ad accedere ai playoff
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La furia di Curry si scatena soprattutto nella terza frazione, quando mette a referto 23 dei suoi 38 punti complessivi, conditi con 8 rimbalzi, 5 assist e un letale 8/15 dalla lunga distanza. Il n°30 di Golden State raccoglie così la sua sesta gara in fila da almeno 30 punti - la prima striscia del genere in carriera e il primo a riuscirci in maglia Warriors dal 1974 e dai tempi di Rick Barry. Se c’è un giocatore che desidera più di ogni altra cosa tornare a giocare ai playoff, quello è Steph Curry
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Una gara perfetta per Golden State, con l’unica nota stonata legata all’infortunio al ginocchio di James Wiseman che gli Warriors sperano non sia nulla di grave e di serio. Ben altri invece sono i problemi dei Rockets, che non vanno oltre i 30 punti segnati da John Wall che chiude con 11/19 al tiro, 5/7 dall’arco e 7 assist a referto. Non basta però a Houston per evitare la settima sconfitta nelle ultime otto gare
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PHOENIX SUNS-WASHINGTON WIZARDS 134-106 | Basta e avanza il parziale da 44-24 nel terzo quarto per spazzare via gli Wizards dal parquet e regalare ai Suns un successo per consolidare il secondo posto a Ovest. Merito dei 27 punti di Devin Booker e delle doppie doppie da 14 e 10 rimbalzi di Deandre Ayton e da 13 e 10 assist di Chris Paul. Phoenix conquista così la 17^ vittoria nelle ultime 21 gare, perdendo nel match soltanto tre palloni in 48 minuti - nuovo record di franchigia
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Il primo tempo però Washington ha dato battaglia, in una sfida da 13 pareggi e ben dieci sorpassi in testa alla gara nei primi due quarti. Senza Bradley Beal, gli Wizards si sono affidati ai 24 punti - nuovo massimo in carriera di Raul Neto - e alla 22^ tripla doppia stagionale di Russell Westbrook da 17 punti, 14 assist e 11 rimbalzi. Una dolce abitudine che tuttavia al momento non sembra garantire ai capitolini l’opportunità di conquistare un posto utile per qualificarsi ai playoff
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PORTLAND TRAIL BLAZERS-DETROIT PISTONS 118-103 | In una fase storica in cui ci si ritrova spesso a parlare di Turchia e di sedie, Enes Kanter è rimasto ben poco seduto sulla sua in panchina; scatenato in un match segnato dalle sue giocate sotto canestro che hanno permesso ai Blazers di tornare al successo dopo due ko in fila. I Pistons, ancora senza Jerami Grant, non vanno oltre i 21 punti di Josh Jackson e i 14 di Saddiq Bey, in una regular season che a Detroit non vedo l’ora che giunga al termine
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Senza Jusuf Nurkic e con un Damian Lillard da 27 punti e 10 assist, a cui si aggiungono i 26 punti con 11/21 al tiro di CJ McCollum, il vero protagonista è Enes Kanter - autore di 24 punti e 30 rimbalzi, nuovo massimo in carriera e record di franchigia (superati i 27 rimbalzi di Sidney Wicks del 1975). Il centro turco fissa il nuovo record anche per quel che riguarda i rimbalzi d’attacco - 12, mai così tanti nella storia Blazers - diventando così il quarto giocatore con 30 rimbalzi a referto negli ultimi 20 anni dopo Dwight Howard, Kevin Love e Andrew Bynum
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LA CLASSIFICA DELLA EASTERN E DELLA WESTERN CONFERENCE A POCO PIÙ DI UN MESE DAL TERMINE DELLA REGULAR SEASON