NBA, risultati della notte: Doncic batte Westbrook, Jokic vince in casa Clippers da MVP
Doncic batte Washington firmando una tripla doppia da 31 punti, 12 rimbalzi e 20 assist, tra cui quella decisiva per superare i 42 di Westbrook e salire al quinto posto a Ovest. Jokic da MVP vince in casa dei Clippers, sorpassandoli in classifica. New Orleans rimonta Minnesota e vince al supplementare con 37 di Williamson, Indiana segna 152 punti e vince di 57 a OKC - il massimo scarto di sempre in trasferta. Golden State torna a vincere con super Curry, Cole Anthony regala il successo a Orlando quasi sulla sirena
DALLAS MAVERICKS-WASHINGTON WIZARDS 125-124 | Partita avvincente e divertentissima tra Mavs e Wizards, risolta solamente nell’ultimo minuto di gioco dalla tripla del sorpasso di Dorian Finney Smith a 9.3 secondi dalla fine, ovviamente ispirata da un assist di Luka Doncic. Un canestro a cui Bradley Beal non è riuscito a rispondere pur avendo un buon tiro da tre a 2.6 secondi dalla fine per contro-sorpassare, sprecando gli 8 punti di vantaggio con cui Washington aveva cominciato l’ultima frazione di gioco
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Era da un mese e mezzo che Luka Doncic non finiva in tripla doppia, un’infinità di tempo per un giocatore del suo calibro, ma si è rifatto con gli interessi. Lo sloveno ha chiuso con 31 punti, 12 rimbalzi e la bellezza di 20 assist (nuovo massimo in carriera) con una sola palla persa, segnando anche canestri importanti nel testa a testa contro gli Wizards. Insieme a lui l’eroe di serata è il decisivo Finney Smith con 22 punti e 6/9 dalla lunga distanza: i texani con questo successo superano i Lakers al quinto posto a Ovest (pari record ma tie-breaker a favore)
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Niente da fare per gli Wizards, che perdono terreno rispetto alle dirette concorrenti per il torneo play-in — tutte vincenti nella notte. Non si può certo dire che non ci abbiano provato: Russell Westbrook ha mancato l’appuntamento con la tripla doppia ma ha chiuso con 42 punti, 10 rimbalzi e 9 assist con 17/30 al tiro, mentre Beal ne ha aggiunti 29 (pur tirando 1/5 da tre) e Rui Hachimura è stato estremamente efficiente con 18 punti e 7/11 dal campo
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L.A. CLIPPERS-DENVER NUGGETS 104-110 | Successo importantissimo dei Nuggets a Los Angeles, sorpassandoli in classifica al terzo posto nella Western Conference e assicurandosi il tie-breaker in caso di arrivo a pari record. Una vittoria di autorità conquistata rimanendo praticamente sempre avanti nel punteggio e resistendo a tutti i tentativi di rimonta dei padroni di casa, vincendo la nona partita nelle ultime dieci da quando si è infortunato Jamal Murray
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Con questa vittoria in tv nazionale Nikola Jokic potrebbe essersi assicurato il premio di MVP: 30 punti, 14 rimbalzi e 7 assist con una sola palla persa per il centro dei Nuggets, capace di tirare 8/17 dal campo e 10/10 ai liberi ma soprattutto di controllare l’andamento del match, sembrando testa e spalle il miglior giocatore in campo. Insieme a lui i 25 di Michael Porter Jr. e i 16 di PJ Dozier, con Facundo Campazzo autore della tripla (ispirata da Jokic) del +9 per chiudere i conti
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Prestazione ancora una volta enigmatica dei Clippers in un grande appuntamento. Paul George chiude con 20 punti ma tira solo 5/21 dal campo, mentre il rientrante Kawhi Leonard si ferma a 16 con 7/12 al tiro. Oltre ai 15 punti di Reggie Jackson, a guidare il tentativo di rimonta dei padroni di casa sono stati i 18 di Rajon Rondo e i 16 (tutti nel secondo tempo) di DeMarcus Cousins, senza però trovare quella scintilla in grado di scalfire la calma olimpica di Jokic e dei Nuggets
MINNESOTA TIMBERWOLVES-NEW ORLEANS PELICANS 136-140 OT | Con 10 punti di vantaggio a 4:22 dalla fine, i Minnesota Timberwolves sembravano pronti a conquistare il quinto successo consecutivo. Ma un parziale di 14-4 degli ospiti, raggiunto soprattutto dalla lunetta e infine dal canestro a rimbalzo offensivo di Willy Hernangomez, ha aperto le porte del supplementare che i Pelicans sono stati bravi a controllare, facendo pagare l’errore di D’Angelo Russell al termine dei regolamentari
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A guidare i Pelicans a una difficile rimonta verso la zona play-in è stato ovviamente Zion Williamson, che in 42 minuti di gioco ha chiuso con 37 punti (9 nel supplementare) senza sbagliare praticamente mai dal campo (14/17 al tiro), pur commettendo sei errori dalla lunetta (9/15) e 7 palle perse compensate dai 9 rimbalzi e 8 assist. A un quintetto tutto in doppia cifra si sono aggiunti anche i 13 punti di Jaxson Hayes in uscita dalla panchina
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Fenomenale serata al tiro per Lonzo Ball, che segnando 8 delle 17 triple tentate nella sua serata si è regalato il massimo in carriera da 33 punti, sfiorando la tripla doppia con 11 rimbalzi e 8 assist. Si interrompe così a 4 la sorprendente striscia di successi dei T’Wolves, che mandano cinque giocatori in doppia cifra guidati dai 29 di Anthony Edwards, i 28+14 di Karl-Anthony Towns e i 17 con 11 assist di D’Angelo Russell, pagando però quel finale di quarto periodo in cui non sono riusciti a difendere senza commettere fallo
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OKLAHOMA CITY THUNDER-INDIANA PACERS 95-152 | Per una sera i Pacers si divertono ad aggiornare il libro dei record: nella loro storia non avevano mai segnato 152 punti, ma soprattutto mai nessuno nella storia della lega aveva vinto con 57 punti di vantaggio giocando in trasferta. Indiana ha anche guidato la partita sul +67 a un certo punto, prima che un parziale di 10 punti dei Thunder riportasse lo scarto lontano dalla soglia del più ampio di sempre (+68 di Cleveland su Miami nel 1991)
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Al rientro dopo sei partite saltate, a Domantas Sabonis è bastato meno di un tempo per realizzare una tripla doppia, chiudendo con 22 punti, 11 rimbalzi e 11 assist (poi 26-19-14) per guidare i suoi in una serata da 65.5% al tiro di squadra — ovviamente record per un avversario dei Thunder nella storia della franchigia. Dalla stagione 1997-98 gli unici a realizzare una tripla doppia prima dell’intervallo sono stati Nikola Jokic e Russell Westbrook
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HOUSTON ROCKETS-GOLDEN STATE WARRIORS 87-113 | Steph Curry si regala un terzo quarto dei suoi, cancellando un primo tempo da solo 2/12 al tiro per poi rimanere comodamente seduto per tutto il quarto periodo, forte di un vantaggio di 21 lunghezze grazie al 39-12 di parziale della terza frazione di gioco. Dopo il 28-0 di parziale subito da Dallas qualche giorno fa, stavolta sono gli Warriors a rifilarne uno da 24-0 agli avversari, con Kevin Porter Jr. che si ferma a 16 con 6/18 al tiro dopo i 50 con 11 assist di due giorni fa
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Per Steph Curry ben 23 dei suoi 30 punti finali sono arrivati in un clamoroso terzo quarto da 7/11 al tiro con 5/7 dalla lunga distanza, aggiungendo poi 6 rimbalzi e 5 assist nei 30 minuti in cui è rimasto in campo. A dargli man forte ci sono i 20 di Andrew Wiggins e i 17 a testa di Mychal Mulder e Jordan Poole: 5 minuti in campo a fine gara per Nico Mannion con 2 punti a referto, in una vittoria importante per il morale dei californiani
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ORLANDO MAGIC-MEMPHIS GRIZZLIES 112-111 | I Grizzlies subiscono una brutta battuta d’arresto sul campo di una squadra che non ha più niente da chiedere a questa regular season, complicando un po’ la loro corsa al torneo play-in. Il merito è del rookie Cole Anthony, che ha suggellato il suo massimo in carriera da 26 punti con una tripla a 0.1 secondi dalla fine sopra le braccia protese di Kyle Anderson, concludendo così un quarto periodo da 15 punti e interrompendo una striscia di 9 sconfitte in fila in casa
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La sconfitta di Memphis fa ancora più male considerando che nel terzo quarto erano andati avanti anche di 20 lunghezze e che Dillon Brooks era riuscito a segnare il canestro del +2 a 7 secondi dalla fine, chiudendo con 23 punti insieme ai 22 di Ja Morant e i 21 di Anderson. Non sono però bastati davanti alla furiosa reazione di Anthony, che ha guidato i suoi insieme al massimo stagionale da 24 punti di Moritz Wagner (alla sua terza partita in maglia Magic), i 23 di Dwane Bacon e i 18 di RJ Hampton
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UTAH JAZZ-TORONTO RAPTORS 106-102 | Serve un ultimo quarto da 21-13 agli Utah Jazz per avere ragione dei combattivi Raptors, cancellando un momento negativo con tre sconfitte nelle ultime quattro partite disputate con la perdita del primo posto a Ovest (temporaneamente ripreso con questo successo). Merito di un parziale di 11-3 a metà ultimo quarto, chiudendo la porta in faccia ai canadesi a cui non sono serviti i 30 punti di Fred VanVleet, i 17 a testa di Khem Birch e OG Anunoby e i 15 di Pascal Siakam
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Con Donovan Mitchell ancora ai box, è toccato a Bojan Bogdanovic farsi carico delle responsabilità offensive della squadra, segnando 34 punti con sei triple a bersaglio nella sua partita (17 nel solo primo quarto, il migliore della sua carriera). Quindici a testa li hanno aggiunti Jordan Clarkson e Joe Ingles (anche 9 assist), mentre Rudy Gobert ha chiuso con una doppia doppia da 13 punti e 16 rimbalzi
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ATLANTA HAWKS-CHICAGO BULLS 108-97 | Tutto facile per gli Hawks, che a metà del terzo quarto mettono la freccia e piazzano il parziale decisivo di 13-0 per chiudere a tre la loro striscia di sconfitte. Certo, le assenze pesanti di Zach LaVine e Nikola Vucevic per i Bulls hanno pesato molto, ma i padroni di casa sono stati bravi a tenere in piedi una partita in cui erano finiti sotto anche di 10 lunghezze nella ripresa, assicurandosi come minimo un posto al torneo play-in
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Il protagonista è Trae Young con 33 punti, seguito dalla solita doppia doppia da 20+11 di Clint Capela e i 15 del rientrante Bogdan Bogdanovic, salendo a un record di 21-9 sotto la guida di coach Nate McMillan. Sono 9 con 3/6 al tiro e 2/2 ai liberi i punti di Danilo Gallinari in uscita dalla panchina, rimanendo in campo per 22 minuti in cui si fa notare soprattutto per l’apporto a rimbalzo (5) senza lasciare il segno
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CHARLOTTE HORNETS-DETROIT PISTONS 107-94 | Nessun problema per gli Hornets, che controllano il match contro Detroit andando all’intervallo andando avanti di 16 lunghezze e gestendo il tentativo di rimonta finale degli avversari, battuti per la 12^ volta consecutiva. Il migliore in campo è stato Terry Rozier con 29 punti seguito dai 27 di Miles Bridges, anche se la notizia di serata è stato un attesissimo ritorno in campo
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La stagione di LaMelo Ball sembrava essere finita dopo la frattura al polso subita a marzo, ma dopo 21 partite di assenza il candidato al premio di rookie dell’anno è tornato in campo e sembra già essere a suo agio, chiudendo con 11 punti, 8 rimbalzi e 7 assist in 28 minuti di gioco. Bene anche l’altro rientrante di serata Malik Monk con 11 punti, utili per superare i Pistons a cui non servono i 25 di Frank Jackson — complici le ben 15 stoppate subite
CLEVELAND CAVALIERS-MIAMI HEAT 107-124 | Non commettono passi falsi i Miami Heat, invischiati nella lotta per il quinto posto con Atlanta e Boston. Contro Cleveland dopo un primo quarto chiuso sotto di 7 lunghezze sono i “comprimari” a fare la differenza, con Kendrick Nunn (22 punti) e Duncan Robinson (20 con 6/9 da tre, il più veloce di sempre a raggiungere quota 500 triple in carriera) a guidare i vice-campioni in carica insieme ai 18 di Trevor Ariza.
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I Cavaliers non sono riusciti a sostenere il peso del parziale di 19-8 degli Heat in apertura di ripresa, senza mai tornare sotto le 13 lunghezze di distanza. Dopo gli zero tiri tentati contro Washington, Kevin Love ha segnato 16 dei suoi 25 punti (massimo stagionale) nel solo primo tempo, chiudendo con 7/10 dalla lunga distanza, insieme ai 25 di Collin Sexton e i 18 di Dean Wade. Bene anche Cedi Osman con 15 punti, 7 rimbalzi e 11 assist, suo massimo in carriera
Questa la situazione in classifica nelle due conference dopo le partite della notte
EST E OVEST: LA CORSA AL PLAY-IN AGGIORNATA