
NBA, risultati della notte: i Lakers perdono a Portland, vincono Jazz, Suns e Sixers
I Blazers battono i Lakers grazie ai 38 punti di Lillard e salgono al 6° posto a Ovest, con la squadra di L.A. al momento in zona play-in. Bojan Bogdanovic segna 48 punti nella vittoria Jazz sui Nuggets, i Suns travolgono nella ripresa i Knicks. Sixers sempre più primi a Est, guidati dai 37 punti di Embiid contro New Orleans, successo Bucks che salgono al 2° posto. I Kings perdono contro gli Spurs a salutano il sogno play-in, gli Heat vincono contro i T’Wolves e superano i Celtics battuti a Chicago

PORTLAND TRAIL BLAZERS-LOS ANGELES LAKERS 106-101 | Lo scontro diretto per il sesto posto a Ovest va in favore dei Blazers, che ora hanno di fatto due gare di vantaggio sui Lakers — una per il numero di vittorie e una per gli scontri diretti in caso di arrivo a pari record. I gialloviola privi di LeBron James e Dennis Schröder arrivano fino al -2 nell’ultimo quarto, ma un parziale di 8-0 firmato da Damian Lillard e CJ McCollum permettono ai tifosi del Moda Center (presenti per la prima volta in stagione) di festeggiare il successo
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Nella gara più importante della stagione Damian Lillard sfodera la prestazione da superstar: 38 punti e 7 assist con 12/18 al tiro di cui 5/9 da tre punti e 9/9 ai liberi in 39 minuti, riuscendo a liberarsi della difesa dei Lakers per punirla di nuovo (quinta gara in fila sopra quota 30 contro i campioni in carica). A dargli man forte sono i 21 di McCollum (pur con 7/19 al tiro) e i 19 di Norman Powell in una serata da sole 8 palle perse di squadra
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I gialloviola invece ne commettono 8 nei primi 8 minuti e chiudono con 14, fallendo l’appuntamento con una vittoria cruciale per evitare il torneo play-in. Un Anthony Davis ben lontano dal 100% le prova davvero tutte per tenere in partita i suoi, chiudendo con 36 punti, 12 rimbalzi e 5 assist in 39 minuti pur con evidenti problemi alla schiena. I 35 punti della coppia Caruso-Caldwell-Pope non sopperiscono alla pessima serata di Kuzma (2/11 al tiro per 4 punti) e dei lunghi (14 punti in tre per Drummond, Gasol e Morris, con Harrell fuori per scelta tecnica)
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UTAH JAZZ-DENVER NUGGETS 127-120 | I Jazz vincono il big match contro Denver e si tengono stretti il 1° posto a Ovest a meno di 10 giorni (e 5 partite) dal termine della regular season, condannando i Nuggets a scivolare nuovamente al 4° posto a Ovest alle spalle dei Clippers. Merito del parziale da 29-21 arrivato nel quarto periodo in favore di Utah, che concede oltre il 51% dal campo a Denver, ma tiene botta nel finale nonostante l’assenza di Donovan Mitchell - che ha fatto sapere che resterà fuori almeno un’altra settimana a causa della caviglia fuori posto
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Il leader tecnico e soprattutto a livello realizzativo della serata Jazz è Bojan Bogdanovic, autore di 48 punti con 16/23 dal campo e 8/11 dall’arco, al suo massimo in carriera e primo all-time nella storia dei Jazz con cifre del genere a livello di punti e bersagli da lontano. Cruciale anche la solita scossa arrivata dalla panchina e firmata Jordan Clakson: 21 punti con 20 tiri, 6/14 dalla lunga distanza e una capacità di muovere la retina decisiva per essere complementare al lavoro dei vari Rudy Gobert - 14 e 9 rimbalzi - Joe Ingles e tutti gli altri
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Sotto nel punteggio praticamente per tutto il quarto periodo, Denver rimpiange quei sei minuti in fila in cui segna soltanto un canestro dal campo e affonda nonostante i 31 punti di Michael Porter Jr. con 10/19 al tiro e 6 rimbalzi, mentre Nikola Jokic lascia per strada l’ennesima tripla doppia sfiorata da 24 punti, 13 assist e 9 rimbalzi. Convincente anche Austin Rivers in uscita dalla panchina: 18 punti e 5/7 dall’arco - sempre particolarmente ispirato in questa regular season contro Utah (terza gara da avversario dei Jazz e 15 triple segnate)
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PHILADELPHIA 76ERS-NEW ORLEANS PELICANS 109-107 | M-V-P, M-V-P, M-V-P: cantano così i 5.000 tifosi Sixers sugli spalti del Wells Fargo Center in direzione di Joel Embiid, ancora una volta protagonista nel successo questa volta in volata di Philadelphia, che supera New Orleans proprio grazie a due liberi del centro camerunense, seguiti poi dalla tripla del definitivo sorpasso firmata Tobias Harris a 70 secondi dalla sirena. Due difese forti, due palle perse dei Pelicans e così i Sixers fanno 7 vittorie in fila e avvicinano l’aritmetica certezza del 1° posto a Est
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Avere il fattore campo a favore potrebbe essere fondamentale per una squadra che viaggia con un record di 26-7 al Wells Fargo Center, guidata dai 37 punti, 13 rimbalzi e 3 assist in 33 minuti di Joel Embiid, a cui si aggiungono i 17 con 16 tiri di Tobias Harris e la simil-tripla doppia di Ben Simmons da 8 punti, 9 rimbalzi e 10 assist. Detroit e poi le ultime due gare dell’anno contro Orlando: tre partite casalinghe per i Sixers prima dei playoff che lasciano immaginare come Philadelphia alla fine riuscirà a mantenere la vetta della Eastern Conference
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Si complica sempre di più l’accesso alla play-in dei Pelicans, reduci da otto sconfitte nelle ultime 13 partite e costretti a rinunciare a Zion Williamson a causa di un infortunio al dito che probabilmente ha fatto terminare la sua stagione con 10 giorni scarsi d’anticipo. New Orleans manda sette giocatori in doppia cifra, ma non va oltre i 19 punti di Jaxson Hayes e i 18 a testa di Lonzo Ball e Eric Bledsoe

MILWAUKEE BUCKS-HOUSTON ROCKETS 141-133 | Vittoria scontata e più larga di quanto non racconti il punteggio per i Milwaukee Bucks, che agganciano sul 43-24 di record i Nets al 2° posto a Est (a cui contendere il fattore campo in una eventuale semifinale playoff) grazie a un quintetto tutto in doppia cifra, guidato dai 24 punti con 7/8 dal campo di Brook Lopez, dai 23 realizzati da Khris Middleton e dai 20 con 8 assist di Jrue Holiday. Giannis Antetokounmpo non fa mai canestro da tre (0/3), ma segna sempre in area (8/8) e chiude con 17 punti, 11 rimbalzi e 7 assist
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Anche il quintetto dei Rockets termina il match tutto in doppia cifra, costretti a rinunciare a Kevin Porter Jr. e guidati da un altro giovane come Kenyon Martin Jr.: per lui sono 26 punti, 6/10 dall’arco, 7 assist e un paio di giocate maiuscole sopra il ferro che hanno lasciato in molti a bocca aperta. Il solito Kelly Olynyk lavora al suo boxscore in vista di un’offerta estiva di contratto (23 punti, 12 rimbalzi e 7 assist), con Houston ormai a un passo - una sconfitta nelle ultime 5 - dal garantirsi il peggior record NBA

CHICAGO BULLS-BOSTON CELTICS 121-99 | Vittoria pesantissima dei Bulls che restano aggrappati al sogno play-in grazie ai 25 punti a testa realizzati da Zach LaVine e Coby White (7/12 dall’arco), il modo migliore per celebrare il ritorno allo United Center dei tifosi. Avanti anche di 21 lunghezze nel 3° quarto, Chicago ha evitato la rimonta Celtics, portandosi più a ridosso di Wizards e Pacers - squadre alle quali però basteranno un paio di vittoria a testa nella prossima settimana per tagliare fuori i Bulls dal play-in
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Discorso a parte per Nikola Vucevic, nelle scorse ore accorso in aiuto a parole del collega omonimo e omologo di ruolo e per provenienza slava - Nikola Jokic - difeso da chi ne contestava la stagione da MVP. Il centro montenegrino mette a referto una tripla doppia da 18 punti, 14 rimbalzi e soprattutto 10 assist che un po’ ricorda le giocate dell’All-Star di Denver e che soprattutto racconta come il processo di inserimento ai Bulls stia migliorando dopo un inizio difficile
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Sconfitta che non ci voleva per Boston, mai in partita, travolta dal 60-46 di parziale del primo tempo e staccata al 6° posto a Est da Miami. Non basta una delle migliori prestazioni della stagione di Kemba Walker: 33 punti, 10/22 dal campo, 6/13 dall’arco, 4 rimbalzi ed enorme impatto offensivo, a cui si aggiungono i 17 punti di Evan Fournier. Mancano all’appello, oltre all’infortunato Jaylen Brown, i bersagli di Jayson Tatum: per lui 9 punti e un modesto 3/15 dal campo (con 0/7 dall’arco) in 38 minuti sul parquet
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MIAMI HEAT-MINNESOTA TIMBERWOLVES 121-112 | Ritorno da protagonista sul parquet per Tyler Herro - assente nelle ultime sei gare e autore di 27 punti nella gara vinta contro Minnesota con 10/13 al tiro in uscita dalla panchina. Sono 25 invece i punti realizzati da Jimmy Butler, che aggiunge anche 8 rimbalzi, 6 assist e 5 recuperi in quella che diventa la vittoria del sorpasso su Boston e la conquista momentanea del 6° posto in solitaria a Est. Il modo migliore per approcciare alla doppia sfida contro i Celtics, testa a testa per chi riuscirà a evitare il play-in
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Dopo aver toccato le 11 lunghezze di vantaggio nel primo quarto, Minnesota si fa rimontare e battere in quello che è l’ultimo giro di trasferta di una stagione complicata e perdente per i T’Wolves: alla sirena finale sono 27 punti per Karl-Anthony Towns (14 dei quali arrivati nel quarto periodo), 25 per Anthony Edwards che continua a veleggiare verso il titolo di rookie dell’anno e 17 per D’Angelo Russell - titolare e in campo 26 minuti prima di essere espulso per doppio fallo tecnico a metà terzo quarto

CHARLOTTE HORNETS-ORLANDO MAGIC 122-112 | Sempre più vicina la qualificazione al play-in degli Hornets, a un passo dall’aritmetica certezza dopo la vittoria contro Orlando raccolta grazie ai 28 punti di Terry Rozier e ai 27 realizzati da un LaMelo Ball che aggiunge anche 6 rimbalzi e 6 assist. Un successo in rimonta meno scontato del previsto, con Orlando che fa gara di testa per due quarti e mezzo, prima che Charlotte riesca a toccare la doppia cifra di vantaggio nell’ultimo periodo, soprattutto grazie ai 68 punti raccolti in area (massimo in stagione)
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L’unica brutta notizia della serata di Charlotte è il riaggravarsi dell’infortunio alla caviglia destra di Malik Monk, rimasto sul parquet soltanto 9 minuti e la cui presenza sul parquet tra 10 giorni potrebbe essere a rischio. Questo non cambia la sostanza contro Orlando, che non va oltre i 26 punti di Dwayne Bacon - massimo in carriera eguagliato - e i 22 con 7/15 al tiro di Cole Anthony. Mo Bamba invece fa la voce grossa a rimbalzo (18 in totale, mai così tanti per lui), ma gli manca un punto per fare doppia doppia

DALLAS MAVERICKS-CLEVELAND CAVALIERS 110-90 | Massimo risultato con il minimo sforzo per Dallas che mette da subito le cose in chiaro contro i Cavs, battuti senza affanno nonostante l’assenza di Kristaps Porzingis grazie ai 24 punti in 23 minuti di Luka Doncic (che tocca quota 5.000 in carriera, il 4° più giovane all-time), a cui si sommano i 20 di Tim Hardaway Jr. e i 18 di Josh Richardson. I Mavs conservano così il 5° posto a Ovest, restando sempre un passo avanti rispetto a Lakers e Blazers impegnati alle spalle dei texani per evitare il play-in
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Nonostante la contemporanea assenza del lungo lettone e dell’infortunato Kleber, coach Carlisle - diventato 15° all-time per presenze in panchina - decide di tenere fuori Nicolò Melli per tutto il match. Sotto canestro i Cavs vanno in grossa difficoltà, come racconta la gara da 5 punti e 1/5 dal campo di Jarrett Allen, che non riesce a dare il contributo sperato al solito Collin Sexton da 27 punti, a cui si aggiungono anche i 22 realizzati da Cedi Osman e conditi con 7 assist. Kevin Love resta fuori: una “contusione al ginocchio” sempre più dal sapore di addio

SACRAMENTO KINGS-SAN ANTONIO SPURS 104-113 | Successo fondamentale in trasferta per gli Spurs che condannano i Kings a rimandare ancora una volta un’eventuale appuntamento con i playoff - con Sacramento battuta in casa in quella che era l’ultima chiamata per provare ad agganciare un posto al play-in. Merito dei 22 punti di Dejounte Murray (10 dei quali arrivati nel 4° periodo) e dei 25 punti di DeMar DeRozan - canestri propizi per interrompere nel momento migliore una striscia di 5 sconfitte e avvicinare l’accesso al play-in
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Sacramento perde così l’opportunità di agganciare i Pelicans e soprattutto di dimezzare lo svantaggio dagli Spurs e da un complicato accesso ai playoff attraverso la porta sul retro del play-in. No, per i Kings che dovrebbero recuperare nelle prossime gare anche De’Aaron Fox, difficilmente ci sarà questa opportunità, incapaci di andare oltre i 24 punti di Terence Davis in uscita dalla panchina e i 17 punti a testa di Delon Wright e Buddy Hield

PHOENIX SUNS-NEW YORK KNICKS 128-105 | La giocata decisiva del successo dei Suns arriva sul finire del terzo quarto, quando — con i Knicks avanti di due — i padroni di casa segnano quattro punti in meno di un secondo, con due canestri ravvicinati di Torrey Craig e Cam Payne per il primo vantaggio nella ripresa. È il preludio a un ultimo quarto in cui i Suns stravincono per 38-17, guidati dalla doppia doppia da 26+15 di DeAndre Ayton e da quella da 17 con 11 assist di Chris Paul, protagonista di un diverbio con Tom Thibodeau
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Lo scontro tra il veterano e il coach dei Knicks è poi costato un tecnico a Julius Randle, ma ha soprattutto acceso CP3 — che ha segnato due tiri dalla media distanza per indirizzare definitivamente la partita. Agli ospiti non sono serviti i 24+11 di Randle e i 23 di RJ Barrett, subendo un’altra rimonta da parte dei Suns dopo quella dello scorso 26 aprile — nella quale erano andati all’intervallo avanti 63-56, esattamente come in questa partita

Questa dunque la situazione a nove giorni dalla conclusione delle regular season NBA, con le squadre che al momento restano fuori dalla corsa al play-in e quelle che sperano di conquistare l'accesso diretto ai playoff
LA CORSA AL PLAY-IN AGGIORNATA