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NBA, Derrick Rose si sfoga: "Sono un giocatore diverso, ma sono ancora forte"

le parole

La guardia di New York dopo essere stato nominato tra i candidati al premio di sesto uomo dell'anno ha affidato ai social un lungo sfogo, nel quale se la prende con chi dice che sembra il giocatore vintage di una volta. "Sono cambiato, non salto e non schiaccio più come prima - ha scritto - ma ho saputo reagire con cuore e abilità. Come se avessi recuperato in una partita a scacchi dopo aver perso subito la regina"

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Il premio di MVP nel 2011 a soli 22 anni, il più giovane di sempre. Poi gli infortuni alle ginocchia che lo hanno frenato fino a far temere per la sua stessa carriera. Ora Derrick Rose è tornato ad altissimi livelli e uscendo dalla panchina è stato protagonista della grande regular season dei Knicks, fino ad essere nominato tra i candidati al premio di sesto uomo dell'anno insieme a Jordan Clarkson e Joe Ingles. Dopo l'annuncio Rose si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa, affidando ai social un lungo sfogo. "Immagina di avere il lavoro dei tuoi sogni - ha scritto - o di lavorare per un'azienda per più di 10 anni. Sangue, sudore e lacrime e qualcuno di un'altra azienda ti si avvicina e ti dice: “Ehi, oggi assomigli al te stesso versione vintage”. Non li conosci affatto e pensano di conoscerti perché ti hanno visto giocare un po’ da lontano. Una cosa del genere ti farebbe uscire di testa, giusto? Tutti hanno alti e bassi in questa lega, siamo umani!".

"Ma se i numeri dicessero - ha proseguito Rose - che sei stato più efficiente quell'anno. E se fossi un giocatore completamente diverso? Non c'è niente di VINTAGE nel mio gioco, a parte i miei floater. Non schiaccio né salto più così in alto. Non ti uccido più con la velocità, né sono più un ‘one man fastbreak’. Non faccio nemmeno più i miei layup rovesciati. Sono un giocatore completamente diverso. Adoro gli scacchi, quindi la metterei in questo modo: ho perso la mia regina all'inizio del gioco, ma ho lottato per portare un mio pedone in fondo alla scacchiera e riaverla indietro. Se conosci gli scacchi è un processo molto difficile da realizzare e se sai davvero giocare, sai che anche le grandi partite si vincono con pochi pezzi sulla scacchiera, si tratta di strategia, cuore e abilità. È bello poter dire che me la cavo ancora a giocare a basket. Ho combattuto nelle difficoltà per tutta la mia vita. Sto sorridendo perché ho superato le situazioni più complicate. Sono cresciuto povero a Chicago e nessuno capiva il mio dolore e i miei sogni tranne me. Vintage o no, sono estremamente forte e baciato dal talento".

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