
Playoff NBA, Suns e Clippers segnano 164 punti in due: i record negativi di gara-4
Phoenix e L.A. hanno dato vita a una gara-4 dal punteggio bassissimo: appena 164 punti in due, la partita con minor numero di punti in tutta la stagione NBA 2020-21 e l’unica di questi playoff in cui nessuna delle due squadre ha raggiunto gli 85 punti. "È stata una lotta nel fango, non certo un manuale offensivo" ha ammesso coach Monty Williams, che se non altro ne è uscito con la vittoria che lo avvicina ancora di più alle Finals. Scopriamo un po’ di numeri sul match

164 PUNTI IN DUE | Non era mai successo in questa stagione (regular season, play-in o playoff) che venissero segnati appena 164 punti, segno inequivocabile di quanto gara-4 tra LA Clippers e Suns sia stata un unicum in senso negativo dal punto di vista offensivo — e ovviamente positivo da quello difensivo

IL PRIMO TEMPO ORRIBILE DI L.A. | I Clippers sono stati tenuti appena a 36 punti segnati nel primo tempo, pareggiando la loro peggior prima frazione di gioco nella storia della franchigia ai playoff. I loro 18 errori al tiro da tre (4/22) pareggiano anche la loro peggior prestazione al tiro pesante nella storia dei loro playoff

NOVE TRIPLE SEGNATE IN DUE | Prima di questa sera in ognuna delle partite disputate in questa stagione erano state segnate almeno 11 triple dalle due squadre; stanotte le due squadre messe assieme si sono fermate a nove (4 per i Suns e 5 per i Clippers) su ben 51 tentativi, per un complessivo 17.6%

RATING OFFENSIVI DA FONDO DELLA CLASSIFICA | In una partita dal numero di possessi abbastanza basso, i rating offensivi delle due squadre ne escono comunque malissimo: 91.3 per Phoenix, 86 per i Clippers. Persino i Miami Heat (eliminati 4-0 al primo turno da Milwaukee) hanno fatto meglio con 95, mentre su base stagionale addirittura OKC ha chiuso con 102.8 punti su 100 possessi segnati — giusto per rendere l’idea

QUATTRO MINUTI DI STALLO | Dopo il 30-19 dei Clippers nel terzo quarto per rimontare 14 punti di svantaggio all’intervallo e riaprire la partita, le due squadre si sono impantanate di nuovo nel quarto finale. Per quasi quattro minuti il punteggio è rimasto fermo sul 71-70 per Phoenix, che è riuscita a tenere la testa avanti per tutta la ripresa pur scampandola di pochissimo — vincendo il quarto finale per 15-14

I 22 RIMBALZI DI DEANDRE AYTON | Con così tanti errori e quindi così tanti errori disponibili, il talento di Deandre Ayton è emerso prepotentemente, chiudendo con 19 punti, 4 stoppate e soprattutto 22 rimbalzi — la terza miglior prestazione per un giocatore dei Suns dietro (ovviamente) a due gare da 24 e da 23 rimbalzi di “Sir” Charles Barkley

I MIGLIORI REALIZZATORI TUTTI A SECCO | Devin Booker e Chris Paul hanno combinato per 14/44 al tiro, sbagliando tutte le 8 triple tentate nella loro partita (pur sopperendo dalla lunetta con 15/17); Paul George e Reggie Jackson hanno fatto perfino peggio con 13/44, trovando il fondo della retina solo con 3 delle loro 18 conclusioni dalla lunga distanza

UN FINALE INFINITO | Come già accaduto in gara-2, il finale di partita è stato a dir poco interminabile: per completare gli ultimi 65 secondi sono serviti 21 minuti di “vita reale”, e come sottolineato da StatMuse “gli arbitri non sono nemmeno andati a rivedere la chiamata più importante del finale” — una deviazione di Nicolas Batum che potrebbe aver toccato la mano di Cam Payne prima di uscire, togliendo un possesso cruciale ai Clippers

SOTTO 1-3, TYRONN LUE SA COME SI FA | Le squadre andate sotto 1-3 nelle finali di conference sono riuscite a superare il turno solamente in tre occasioni a fronte di 40 eliminazioni, ma se c’è un allenatore che sa come farcela è Ty Lue — coach della più grande rimonta da 1-3 nella storia della NBA, con le Finals del 2016 alla guida di Cleveland. Dovesse riuscirci (nel 2017 non gli è accaduto contro Golden State), diventerebbe il secondo a farcela insieme a Michael Malone — nonché l’unico a rimontare tre serie cominciate 0-2