NBA, Paul George non ha dubbi: "Con Kawhi Leonard avremmo vinto noi"
PAROLEDopo l’eliminazione per mano dei Phoenix Suns, in casa L.A. Clippers c’è grande orgoglio per come la squadra ha affrontato i playoff, ma anche amarezza per gli infortuni che li hanno colpiti sul più bello: “Con Kawhi Leonard saremmo passati noi, eravamo a tanto così dal farcela. Ma non abbiamo fatto abbastanza per vincere, e per questo andiamo a casa” ha ammesso amaramente Paul George, che ora attende la decisione del compagno sul prossimo contratto
Gli L.A. Clippers ce l’hanno messa tutta, giocando 15 partite in 29 giorni di cui le ultime otto senza poter contare su Kawhi Leonard, ma alla fine hanno dovuto arrendersi ai Phoenix Suns, alla stanchezza e agli infortuni, concludendo così la loro stagione. Rimane giusto un “what if” che li accompagnerà nella loro estate: cosa sarebbe successo se Kawhi Leonard fosse stato in salute? “Saremmo andati avanti noi” ha detto Paul George senza esitazione. “Questa serie sarebbe stata molto diversa. Stiamo parlando di uno dei migliori giocatori della lega, eppure eravamo a centimetri di distanza dal farcela. Perciò sicuramente è un ‘what if’ sotto questo aspetto. Però la realtà dei fatti è che non abbiamo fatto abbastanza per vincere, e per questo andiamo a casa”. Oltre a Leonard, i Clippers hanno dovuto fare a meno praticamente per tutti i playoff di un altro giocatore ritenuto chiave a inizio anno come Serge Ibaka e del centro Ivica Zubac nelle ultime due partite, trovando però sempre protagonisti diversi per completare due rimonte da 0-2 nelle prime due serie (unica squadra a riuscirci nella storia NBA) e a rendere comunque combattute queste finali di conference contro Phoenix.
“Siamo ancora sotto shock” ha ammesso coach Tyronn Lue, che ha perso la terza serie di playoff della sua carriera dopo le due nel 2017 e 2018 contro Golden State. “E questo dice molto su questa squadra. Indipendentemente da chi gioca, pensiamo sempre di avere una possibilità di vincere. Nel primo tempo abbiamo commesso molti errori difensivi, sbagliando anche in uscita dai timeout o le chiamate dei giochi, mentalmente non siamo stati all’altezza”. Rimangono comunque nella testa le rimonte dei Clippers, tra cui quella da -26 in gara-6 contro Utah, e le grandi prestazioni di Paul George che hanno messo a tacere chi lo riteneva un giocatore incapace di incidere ai playoff: “Cosa ho imparato da questa post-season? Niente che non sapessi già” ha detto dopo la gara. “La narrazione sul fatto che io non sia un giocatore da playoff davvero non l’ho mai capita. Ma mi rendo conto che ancora una volta non sono arrivato fino in fondo. Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto come squadra, abbiamo tirato fuori il massimo da quello che avevamo, spingendoci l’un l’altro. Non avevo niente da dimostrare a nessuno, ma da leader di questo gruppo ci siamo messi nelle condizioni di arrivare dove volevamo. Ma non sono stato bravo abbastanza. C’è spazio per migliorare: ci penserò su e ci rifletterò”. Con un occhio di riguardo a quello che farà Kawhi Leonard, che con ogni probabilità rinuncerà alla sua player option per firmare un nuovo contratto: “Abbiamo creato un grande rapporto, siamo cresciuti insieme. Penso che ci divertiamo molto a essere compagni di squadra: sappiamo quello che siamo e quello che possiamo fare insieme”.