NBA, Lakers addio: le parole di Kyle Kuzma su LeBron e Kobe lasciano il segno
Con una lunga lettera pubblicata sul sito "The Players Tribune" Kyle Kuzma ha voluto dire addio ai Lakers e ha ricordato un paio di aneddoti davvero bellissimi che lo hanno visto protagonista insieme a Kobe Bryant e a LeBron James. Campioni da cui il prodotto di Utah ha imparato cosa vuol dire diventare un giocatore vincente
L'ADDIO DOPO 4 ANNI | Quattro anni in gialloviola, indossando una delle maglie più prestigiose della NBA, non si dimenticano in fretta e forse è per questo che Kyle Kuzma - ceduto in estate agli Washington Wizards nell'operazione che ha portato Russell Westbrook a L.A. - ha voluto scrivere una lettera aperta, pubblicata sul sito "The Players Tribune" per salutare un'ultima volta quella che ha definito, nel titolo, "la mia famiglia ai Lakers"
L'ESPERIENZA DI GIOCARE E VIVERE AL FIANCO DI TANTI CAMPIONI | Nella lunga lettera Kuzma si sofferma soprattutto sull'impatto avuto - su un giovane ventenne come lui, alla prima esperienza nella lega - dal privilegio di poter accedere a personaggi leggendari del mondo del basket, dal suo idolo Kobe Bryant (ritiratosi solo un anno prima) al suo compagno di squadra LeBron James (giunto ai Lakers dopo l'annata da rookie di Kuzma)
LA PRIMA CENA CON BRYANT | Sui social [vedi foto] Kuzma definiva Bryant "il suo fratello maggiore". Ma nella lettera il n°0 gialloviola racconta la prima cena con Kobe, preannunciatagli da un SMS spedito dal "Black Mamba". E Kuzma che ammette di aver pensato: "Questo è Kobe Bryant che mi ha appena scritto un messaggio". Il nervosismo al ristorante, il sudore incontrollabile, e poi invece la scoperta di una persona stupenda, "sempre pronta a imparare"
L'ALLENAMENTO CON KOBE | L'altro aneddoto raccontato da Kuzma sul "Black Mamba" nella lettera affidata a "The Players Tribune" riguarda un leggendario allenamento mattutino convocato dallo stesso Bryant. "Mi convoca per le 8 del mattino. Mi alzo alle 5.45. Arrivo in palestra 45 minuti prima: non volevo fosse lì prima di me. Poi iniziamo a fare dei movimenti ma invece di fare ripetizioni da 10/12 lui ne vuole fare 25 di ognuno. Alla fine ero stanco morto, sbagliavo di tutto, ma il giorno dopo Pelinka mi dice: 'Kobe ha detto che hai fatto molto bene'. Wow".
LEBRON, GIOCATORE COMPLETO | Poi ovviamente Kuzma ha parole anche per LeBron James, suo compagno per tre anni. Il prodotto di Utah ammette che all'inizio della sua carriera NBA era "ossessionato dal boxscore: ero come schiavo dei punti che volevo segnare, ma LeBron mi ha fatto capire che giocare a basket vuole dire fare anche tante altre cose, quelle che fa lui ogni sera. Non avrei mai pensato di andare vicino a una tripla doppia e invece quest'anno è successo"
COMPAGNI DA CUI IMPARARE | Se Kuzma confessa che un suo obiettivo durante il quadriennio ai Lakers "è sempre stato quello di battere LeBron in palestra, durante gli allenamenti (ma non credo che lui lo abbia mai saputo)", l'ex n°0 gialloviola ha parole di ammirazione anche per tanti altri compagni: "Anthony Davis mi ha ispirato a migliorare in difesa, Rajon Rondo mi ha insegnato l'importanza di fare video prima di ogni allenamento e partita, una pratica importantissima"
ONCE A LAKER, ALWAYS A LAKER | Non può mancare poi ovviamente il ricordo più bello del quadriennio in gialloviola: la vittoria del titolo NBA nella bolla di Orlando. "Quante volte capita in una carriera? Quante volte capita in una vita?". E Kuzma ricorda come la scelta dei Lakers di volerlo confermare in squadra anche dopo l'arrivo di Anthony Davis sia stata per lui l'investitura di cui aveva bisogno: "Voleva dire che mi ritenevano un pezzo di una squadra capace di vincere. E quando lo abbiamo fatto, quando abbiamo davvero vinto, è stato surreale"