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NBA, Steve Kerr: "Curry è unico: nessuno mai come lui nella storia del gioco"

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©Getty

Sembrava in forse per la gara contro Cleveland, ha segnato altri 40 punti, ha mandato a bersaglio ancora una volta 9 triple (per la 38° volta in carriera). E allora le parole del suo allenatore - interrogato sulla perfezione apparente del sistema offensivo degli Warriors di questo inizio stagione - possono aiutare a capire fino in fondo il fenomeno Steph Curry

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Con 13 vittorie nelle prime 15 gare disputate, e un Klay Thompson ormai prossimo al rientro, i Golden State Warriors sembrano tornati quella macchina da pallacanestro quasi perfetta che per 5 anni (dal 2015 al 2019) ha dominato la lega, vincendo tre titoli NBA e sfiorandone altri due. Anche se è la difesa organizzata da Steve Kerr e dal suo staff che andrebbe celebrata forse maggiormente (98.8 i punti concessi ogni 100 possessi, di gran lunga il miglior dato NBA), è quasi normale che l'occhio dell'osservatore si faccia però attrarre da un attacco che sembra funzionare alla perfezione (112.2 il rating offensivo, dietro solo a quello degli Utah Jazz). Richiesto di una spiegazione per un sistema offensivo che pare inarrestabile, coach Kerr ha dato una risposta secca: "Steph Curry". L'ha fatta seguire da un sorriso, ma poi ha aggiunto: "E no, non sto scherzando". L'allenatore degli Warriors, infatti, ha voluto entrare nel dettaglio spiegando per filo e per segno la sua risposta, mettendo la grandezza del suo n°30 in prospettiva. "Non c'è mai stato nessuno fin qui come Steph", ha esordito Kerr. "Per il solo fatto che sia in campo, è una minaccia offensiva di primissimo livello, perché attira difensori a oltre 10 metri dal canestro: poi non resta che mettergli accanto giocatori intelligenti - come Draymond (Green), come Andre (Iguodala) e tanti altri ancora - e permetter loro di approfittare di tutta l'attenzione che le difese danno a Steph per creare gioco sullo sviluppo dell'azione, quando il pallone lascia le mani di Curry". 

"È unico": Kerr spiega perché nessuno mai come Steph

Una caratteristica che per il coach degli Warriors rende il suo giocatore "unico". "Il fatto che possa essere pericoloso allo stesso modo sia col pallone in mano - dominando il pick and roll - che lontano dalla palla (alla Reggie Miller, o alla Rip Hamilton, in uscita dai blocchi) lo rende unico: non c'è nessuno nella lega come lui e per quanto mi riguarda non c'è mai stato nessuno così nella storia del gioco". Difficile dargli torto. 

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