
NBA, risultati della notte: Golden State cade in casa, Chicago corsara a Brooklyn
Sconfitta a sorpresa degli Warriors, battuti in casa dagli Spurs: non bastano i 27 punti di uno Steph Curry molto impreciso al tiro. Chicago vince anche a Brooklyn con 60 punti della coppia DeRozan-LaVine, prova di forza di Milwaukee che batte Miami di 22 anche senza Giannis Antetokounmpo infortunato. Memphis senza Morant supera Dallas senza Doncic grazie a un super Desmond Bane, nell’NBA Saturdays Jokic passeggia al Madison Square Garden e apre la crisi dei Knicks. Boston dilaga a Portland, Sacramento batte L.A.

GOLDEN STATE WARRIORS-SAN ANTONIO SPURS 107-112 | Dopo aver interrotto la striscia dei Suns, si ferma anche la serie di 11 vittorie casalinghe consecutive degli Warriors, che non avevano mai vinto con meno di 10 punti di scarto. Contro gli Spurs hanno dovuto fare gara di rincorsa fin dall’inizio, andando sotto di 22 nel primo tempo e di 18 nel terzo quarto salvo montare una rimonta furiosa con un parziale di 21-4 per mettere la testa avanti a meno di 3 minuti dalla fine. Gli Spurs hanno però risposto con un 8-1 che ha chiuso i conti
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I padroni di casa avevano rimesso la testa avanti con un raro canestro di Steph Curry, che è incappato in una serata da 25% al tiro (7/28 dal campo di cui 5/17 da tre) pur chiudendo con 27 punti, 8 rimbalzi e 5 assist. Superano la doppia cifra anche Jordan Poole (15), Damion Lee (14), Juan Toscano-Anderson (13) e Andrew Wiggins (11), ma coach Kerr si è detto comunque soddisfatto: "Abbiamo faticato a entrare in ritmo, ma già solo il fatto di aver avuto la possibilità di vincere indica il tipo di squadra che abbiamo"

Quarto successo in fila invece per gli Spurs, che mandano cinque giocatori in doppia cifra di cui tre sopra quota 20: Derrick White è il migliore con 25, seguito dai 23 con 12 rimbalzi e 7 assist di Dejounte Murray e i 21 dalla panchina di Lonnie Walker. "Siamo contenti perché loro sono quello che sono e noi siamo riusciti a portare a casa la vittoria, ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna" ha ammesso Gregg Popovich dopo la partita

BROOKLYN NETS-CHICAGO BULLS 107-111 | Sotto in doppia cifra nel secondo tempo, i Bulls dimostrano ancora una volta di essere una squadra vera, di vertice, battendo a domicilio in rimonta i Nets - trascinati neanche a dirlo da un DeMar DeRozan da 29 punti ; 13 dei quali arrivati nell’ultima decisiva frazione. Un successo che porta sul 2-0 il conto dei testa a testa stagionali con Brooklyn e che regala un gran vantaggio ai Bulls, nonostante i 28 punti, 10 rimbalzi e 4 assist di Kevin Durant e i 14 punti (5/21 al tiro) con 14 assist di James Harden
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Paul Millsap, protagonista del terzo quarto Nets con i suoi 13 punti (nuovo massimo stagionale per lui), può poco o nulla come il resto dei giocatori di Brooklyn contro le penetrazioni al ferro di Zach LaVine nel finale - autore di 31 punti con 9/20 al tiro, 8 rimbalzi e 6 assist. Sono 11 punti a testa invece per Nikola Vucevic e per Ayo Dosumnu in uscita dalla panchina, con Chicago che sale così al 2° posto in solitaria a Est, a mezza partita di distanza da Brooklyn
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MILWAUKEE BUCKS-MIAMI HEAT 124-102 | Nella partita delle assenza, Pat Connaughton segna 7 canestri dall’arco per 23 punti totali e Bucks si riscattano dopo il passo falso a Toronto e sempre senza Giannis Antetokounmpo travolgono gli Heat in una partita mai in discussione. I campioni NBA in carica toccano anche le 31 lunghezze di margine, guidati dai 22 punti di Middleton, dai 19 con 16 rimbalzi di Bobby Portis e dai 16 con 7 assist di Jrue Holiday. Miami, senza Butler e Adebayo, non va oltre i 15 punti di Tyler Herro
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DALLAS MAVERICKS-MEMPHIS GRIZZLIES 90-97 | Massimo in carriera da 29 punti per Desmond Bane con i Grizzlies che vincono ancora dopo il successo di 73 lunghezze conquistato con OKC, sfruttando anche i 16 punti e 7 assist di Tyus Jones e portando sul 4-0 il record da quando Ja Morant è fuori causa infortunio. Un grande messaggio, a differenza del rendimento claudicante dei Mavs che senza Luka Doncic perdono ancora (0-4 il record) senza riuscire a incidere oltre i 29 punti e 7 rimbalzi di Tim Hardaway Jr. in uscita dalla panchina
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NEW YORK KNICKS-DENVER NUGGETS 99-113 | La sfida mattutina al Madison Square Garden tra New York e Denver dura appena due quarti e mezzo. A un certo punto del terzo quarto, infatti, Nikola Jokic ha deciso che doveva chiudere i conti e lo ha fatto nel giro di cinque minuti: l’MVP in carica ha fatto quello che ha voluto in campo, finendo con 32 punti, 11 rimbalzi e 5 assist con 14/19 al tiro e tre triple a segno in meno di 27 minuti, rimanendo seduto per tutto il quarto periodo con i suoi avanti anche di 30 lunghezze
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Ad accompagnare i rimaneggiati Nuggets non è un altro membro del quintetto (per quanto Will Barton chiuda a 13 e Jeff Green a 11), ma bensì Zeke Nnaji, che si regala il suo massimo in carriera da 21 punti e 8 rimbalzi con un clamoroso 5/9 da tre punti in 30 minuti di gioco. Notte fonda invece per i Knicks, sotto dal primo minuto della partita e ricacciati indietro ogni volta che hanno provato a riavvicinarsi — complici anche le 20 triple degli ospiti. Il migliore, se così si vuol dire, dei padroni di casa è Julius Randle con 24 punti, 7 rimbalzi e 8 assist
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PORTLAND TRAIL BLAZERS-BOSTON CELTICS 117-145 | Finale in crescendo per i Celtics che travolgono i Blazers nel secondo tempo con una prestazione offensiva da 81 punti nella ripresa e condannano una Portland senza tre dei suoi migliori sei realizzatori (a partire da Damian Lillard) a incassare la quinta sconfitta nelle ultime sei gare. Il problema è soprattutto la difesa - che concede oltre il 56% dal campo e dall’arco agli avversari - mentre sono 24 i punti a referto di CJ McCollum e 18 con 5 rimbalzi quelli di Jusuf Nurkic
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Dall’altra parte i Celtics, senza Jaylen Brown, si godono una rincuorante prestazione offensiva che ci voleva per una squadra che continua ad avere alti e bassi: alla sirena finale sono 31 punti per Jayson Tatum che aggiunge anche 10 rimbalzi, 4 triple e 4 assist; gli stessi realizzati da un super Dennis Schröder che li condisce con 8 assist in un match da +29 di plus/minus in 32 minuti in campo. La point guard tedesca è imprendibile per i Blazers, motore di un attacco che raccoglie anche 17 punti da Marcus Smart e 19 in uscita dalla panchina di Payton Pritchard
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SACRAMENTO KINGS-L.A. CLIPPERS 104-99 | Secondo successo in fila per i Kings sui Clippers, che avevano già battuto quattro giorni fa a Los Angeles. I padroni di casa prendono il controllo del match sul finire del secondo quarto e rimangono in vantaggio per tutta la ripresa, toccando anche i 14 punti di scarto nel quarto periodo e resistendo al tentativo di rimonta degli ospiti. Il protagonista a sorpresa della partita è Terence Davis con 28 punti (23 nel solo secondo tempo) e 6/11 da tre, con altri quattro compagni in doppia cifra
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La serata storta al tiro di Paul George (5/21 dal campo per 15 punti, pur con 9 assist) condanna i Clippers a un altro ko con i cugini californiani, nonostante i 21 con 9 rimbalzi di Marcus Morris e i 18 di Reggie Jackson. Decisivo il parziale di 12-2 nel quarto periodo da parte di Sacramento, così come il 38% dal campo della squadra di coach Tyronn Lue: era addirittura dal marzo del 2013 che i Kings non vincevano in casa coi Clippers, interrompendo una striscia di 15 ko consecutivi