
Mercato NBA, un giocatore da cedere per ogni squadra prima della deadline
Affinché il mercato possa entrare nel vivo, non basta solamente che una squadra cerchi un nuovo giocatore — ma soprattutto che un’altra sia disposta a cederlo. Ecco secondo Bleacher Report i 30 giocatori (uno per squadra) pronti a essere messi sul mercato da ciascuna franchigia per provare a migliorare le proprie fortune

DANILO GALLINARI | Non tanto per meriti o demeriti in campo, quanto per il suo contratto che sarà garantito solamente per cinque milioni nella prossima stagione, rendendolo appetibile per squadre alla ricerca di “sollievo” dal punto di vista salariale. L’altro nome è quello di Cam Reddish, per il quale gli Hawks vogliono una prima scelta al Draft

DENNIS SCHRÖDER | Il playmaker tedesco non sembra far parte dei piani a lungo termine dei Celtics, che difficilmente lo confermeranno in estate essendo già in luxury tax. Possibile che lo scambino per evitare la tassa quest’anno, consapevoli di non poterlo rifirmare in off-season alle cifre che riceverà dato il suo apporto in campo

KYRIE IRVING | Ma come, ora che rientra? Sì, perché comunque il suo è un impegno part-time e non sembra aver intenzione di vaccinarsi, rendendo insostenibili i 35 milioni che vengono spesi per lui sia a cap che dalle tasche del proprietario Joe Tsai. E se il suo ritorno sul parquet serva soprattutto per convincere qualcuno a scambiare per lui?

GORDON HAYWARD | Con Miles Bridges da confermare in estate e un’alternativa già pronta in Kelly Oubre in panchina, gli Hornets potrebbero usare Hayward per arrivare a un centro in grado di fare la differenza — specialmente ora che Hayward sta giocando bene e il suo contratto non sembra essere fuori scala rispetto alla sua produzione

COBY WHITE | I Bulls hanno giocato talmente bene a inizio stagione da rendere tutto sommato sacrificabile la loro guardia di riserva, che non si incastra particolarmente bene con Zach LaVine e neanche con i vari Lonzo Ball, Alex Caruso e Ayo Dosunmu, su cui i Bulls sembrano voler puntare maggiormente

KEVIN LOVE | Potrebbe non capitare mai più un momento così propizio per scambiare Love, che viaggia a 13 punti e 7 rimbalzi con il 46.7% da tre punti in uscita dalla panchina. Costa però anche 60 milioni di dollari (31 quest’anno e 29 il prossimo), perciò sfruttare questo momento favorevole potrebbe essere l’ultima occasione per non portarselo a scadenza. L’altra opzione è Ricky Rubio se i Cavs dovessero ritenere di non riuscire a tenerlo in estate

KRISTAPS PORZINGIS | Il suo impatto è stato positivo, ma il record di Dallas non si è spostato di una virgola — anzi, potrebbe anche essere peggiorato. E i Mavs con il lettone in campo vanno peggio rispetto a quando non c’è. Per smuovere un po’ le acque, potrebbe essere l’unica opzione da scambiare sperando in una spalla migliore per Doncic

BOL BOL | In tre anni a Denver non è mai riuscito a trovare spazio nella rotazione di coach Malone e sarà free agent a fine anno. Se qualcuno là fuori vuole dargli una chance, potrebbe farsi avanti e provare a dargli sei mesi di prova prima dell’estate: OKC, Detroit o San Antonio potrebbero farci un pensierino

JERAMI GRANT | Per motivi contrattuali è quasi certo che i Pistons lo cederanno, visto che non sembrano intenzionati a concedergli l’estensione che lui cerca. Nonostante l’infortunio al pollice che lo terrà fuori per sei settimane, già molte squadre si sono fatte avanti per lui — rendendolo uno dei giocatori più richiesti sul mercato

MOSES MOODY | Doveva essere un giocatore “pronto subito”, invece non è riuscito a entrare nella rotazione di coach Kerr se non in circostanze particolari. Wiseman e Kuminga da quel punto di vista hanno avuto più spazio: se ci fosse un’opportunità, Moody potrebbe essere facilmente sacrificabile

CHRISTIAN WOOD | Un po’ come per Jerami Grant, anche i Rockets non hanno poi così tanto bisogno di Wood in questo momento del loro rebuilding, e potrebbe diventare una buona pedina di scambio — lasciando spazio al rookie Alperen Sengun nella seconda metà di campionato. Il suo contratto è facilmente scambiabile per squadre anche con pochi asset come Dallas, Charlotte o Portland

MYLES TURNER | Anche Domantas Sabonis e Caris LeVert potrebbero entrare in questo discorso, ma Turner sembra quello più intenzionato ad andarsene per andare in un posto dove viene maggiormente coinvolto, per usare le sue stesse parole. Diverse squadre dovrebbero e potrebbero inseguirlo, a partire dagli Hornets

ERIC BLEDSOE | La sua retrocessione in panchina è coincisa con un netto innalzamento del record di squadra, complice il suo pessimo -14.6 di differenziale su 100 possessi. Il suo contratto è di fatto in scadenza, visto che solo 4 dei 19 milioni per il prossimo anno sono garantiti — tornando utile per squadre alla ricerca di contratti utili dal punto di vista del salary cap

TALEN HORTON-TUCKER | Dando per scontato che i Big Three siano intoccabili, l’unico altro contratto “sostanzioso” è quello di THT, che è anche il giocatore più giovane del roster e quindi il più appetibile. LeBron James ne tesse le lodi ogni volta che può, ma per migliorare la squadra non c’è un asset migliore di lui — che in campo, per la verità, non sta incantando finora

KYLE ANDERSON | Lo scorso anno era un membro fondamentale della squadra al pari di Jonas Valanciunas, quest’anno complice il ritorno di Jaren Jackson Jr. ha trovato sempre meno spazio. Ma è in scadenza e potrebbe fare comodo a tante squadre alla ricerca di un giocatore intelligente che costa meno di 10 milioni e non dovrebbe richiedere molto di più in estate

KZ OKPALA | Il nucleo della squadra sembra già pronto per i playoff, in attesa del jolly possibile nel ritorno di Victor Oladipo. Per questo scambiare un giovane come Okpala (che non ha visto molto il campo quest’anno) in cambio di un veterano o di una seconda scelta (Miami non ne ha nessuna fino al 2028) potrebbe essere l’unica mossa sensata per gli Heat

JORDAN NWORA | Anche i campioni in carica sembrano “a posto così”, anche se Nwora rappresenta una piccola delusione di quest’anno visto che non è davvero riuscito a imporsi tra le grazie di coach Budenholzer. Squadre con più spazio sul perimetro potrebbero però prenderselo volentieri in campo di seconde scelte, togliendo un contratto ai Bucks che sono in luxury tax

MALIK BEASLEY | Con D’Angelo Russell e Anthony Edwards davanti, per Beasley e il suo contratto da 15 milioni l’anno non c’è spazio in campo. Per essere quasi esclusivamente un tiratore sta segnando solo il 36% dei suoi tiri, un numero troppo basso per giustificarne il costo: al suo passaggio da Denver a Minnesota mostrò buone cose, che un cambio di scenario possa aiutarlo?

JOSH HART | Uno dei migliori rimbalzisti della NBA parametrato sull’altezza, potrebbe diventare un pezzo molto utile per una contender alla ricerca di un difensore solido con un contratto abbordabile. Hart compirà 27 anni, a differenza dei suoi compagni nettamente più giovani: per i Pelicans potrebbe già essere arrivato il momento di pensare al futuro

KEMBA WALKER | Inevitabile parlare di lui, che è stato tolto dalla rotazione e neanche un’ecatombe di infortuni e giocatori nel protocollo gli ha permesso di rimettere piede in campo. Il suo biennale da quasi 18 milioni è facilmente scambiabile in una squadra con una “trade exception” a disposizione, ma anche Evan Fournier e Kevin Knox potrebbero finire presto in un’altra squadra

KENRICH WILLIAMS | Buono in entrambe le metà campo (43.8% da tre punti), 27 anni, contratto bassissimo: per una contender quasi un sogno ad occhi aperti, anche perché — pur in una squadra dal record orribile — ha incredibilmente un plus-minus positivo di +3 quando è in campo. Guadagnerà due milioni non solo in questa stagione, ma anche la prossima: per qualche seconda scelta può valerne la pena

TERRENCE ROSS | L’ultimo giocatore rimasto della versione precedente dei Magic, è sul mercato ormai da tempo ma nessuno ha ancora accontentato la dirigenza di Orlando che vuole scelte al Draft per lui — persino una prima. Ha ancora 24 milioni di dollari in due anni rimanenti sul contratto, ma le sue percentuali (sotto il 40% dal campo e il 3% da tre) non depongono a suo favore

BEN SIMMONS | E chi sennò? Da mesi ormai i Sixers cercano l’incastro giusto per arrivare a un altro All-Star per sostituirlo, ma ancora quella trade non si è concretizzata. Ma il tempo stringe se si vuole evitare di buttare un’intera stagione del prime di Joel Embiid, e la squadra sta cominciando a peggiorare in attesa di conoscere il futuro dell’australiano

JALEN SMITH | La dirigenza non ha esteso il suo contratto per il terzo anno, che normalmente è una formalità per un giocatore scelto in Lottery due anni prima. I Suns però vogliono vincere subito e Smith non sembra pronto ad avere un posto in rotazione ai playoff: squadre in piena ricostruzione come Detroit, Houston o New Orleans potrebbero volerlo, specialmente se a basso costo o scaricando un veterano

CJ MCCOLLUM | Siamo probabilmente arrivati al momento dei saluti tra McCollum e Portland, specie ora che non c’è più il suo GM di riferimento Neil Olshey a volerlo in squadra. La sua presenza difensiva con Lillard e Powell non è sostenibile, ma con i suoi 30 milioni di contratto non è per niente facile trovare un’acquirente disposta a prenderlo — specie ora che è infortunato

MARVIN BAGLEY III (e BUDDY HIELD) | I due hanno il cartello “vendesi” ormai da mesi, e i Kings hanno disperatamente bisogno di cambiare qualcosa nel loro roster. La squadra sta andando abbastanza male da non far lasciare tranquillo nessuno, ma questi due sembrano i maggiori indiziati a vestire un’altra maglia nel prossimo futuro

THADDEUS YOUNG | Arrivato nello scambio di DeRozan, l’accordo con Young è sempre stato quello di trovargli un’altra squadra entro la deadline, anche perché gli Spurs hanno zero interesse a rifirmarlo in estate. Potrebbe far comodo a molti, specie i Suns a cui manca un profilo come il suo: vedremo chi farà l’offerta più alta

GORAN DRAGIC | Lo sloveno al momento non è neanche a Toronto, complice una situazione familiare da risolvere, ma il suo futuro è sicuramente lontano dal Canada. I suoi 19 milioni non sono però facili da pareggiare in uno scambio ed è possibile che si arrivi a un buyout, anche perché ci sarebbero davvero pochi incentivi a cedere asset per un giocatore di 35 anni

JOE INGLES | Il suo contratto è in scadenza e i Jazz sono già 18 milioni sopra la luxury tax, rendendolo il più sacrificabile dei contratti di media grandezza dietro Mitchell, Gobert e Conley. La sua conferma in estate pare complicata: ecco perché potrebbe avere senso scambiarlo entro la deadline

DAVIS BERTANS | Il suo rendimento dopo aver firmato un quinquennale da 80 milioni è stato a dir poco scadenze, ma proprio la combinazione di resa in campo + contratto pesante potrebbe renderlo impossibile da scambiare — se non per un giocatore peggiore. L’80% dei suoi tiri è preso con i piedi oltre l’arco, ma è sotto al 30% di realizzazione — e ha tantissimi giocatori davanti che possono facilmente assorbirne l’addio