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NBA, Bradley Beal non ha parole: "Imbarazzante. Che squadra vogliamo essere?"

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©Getty

La rimonta subita da +35 per mano degli L.A. Clippers ha lasciato strascichi pesanti negli Washington Wizards, a partire da Bradley Beal — specialmente con la deadline del mercato in arrivo. "È stato imbarazzante, non so che squadra vogliamo essere. La deadline sta arrivando, so come stiamo giocando e io voglio vincere, questo lo sanno tutti". Kyle Kuzma ha rincarato la dose: "È comico. A questo punto della stagione non sappiamo le nostre gerarchie. Qualcosa deve cambiare"

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"Che cosa stiamo cercando di raggiungere, onestamente?". La domanda che Bradley Beal rivolge ai suoi Washington Wizards non ha una risposta facile. Dopo aver cominciato la stagione con 10 vittorie e 3 sconfitte, la squadra della capitale è 13-22 e sta scivolando sempre di più in classifica, occupando ora il decimo posto a Est. Ma ancor più delle sconfitte, è il modo in cui sono arrivate a far scattare tutti i campanelli d’allarme in casa Wizards: dopo aver già perso malamente a Boston, gli Wizards hanno buttato via 35 lunghezze di vantaggio contro le riserve degli L.A. Clippers, che hanno completato la seconda più grande rimonta in NBA dal 1996 a oggi. “"Questa partita doveva essere una di quelle in cui i titolari rimangono a riposarsi nel secondo tempo, giusto?" ha continuato Beal. "Ma non è successo. Nonostante il coach ci spingesse noi ci siamo rilassati, come se fossimo in grado di premere un pulsante ed essere grandi. Ma non siamo quel tipo di squadra. Anzi, che tipo di squadra vogliamo essere? Questa è la domanda più grande che dobbiamo farci". Una critica da cui Beal stesso non si sottrae — d’altronde il fallo decisivo per il gioco da quattro punti di Luke Kennard lo ha commesso lui, invece di fare fallo su Justise Winslow come richiesto dalla panchina —, ma che fa nascere soprattutto domande sul suo futuro.

Con la deadline del mercato in arrivo, è lecito chiedersi non solo se Beal voglia continuare a giocare per una squadra che non può competere neanche per un posto ai playoff, ma anche se Washington voglia impegnarsi per un quinquennale da 240 milioni di dollari in estate su un giocatore che non li sta portando da nessuna parte. Il General Manager Tommy Sheppard è stato sempre cristallino nella sua volontà di trattenere Beal, il quale però sarà free agent in estate e potrebbe lasciare a zero, pur dovendo rinunciare a molti soldi (il massimo che possono offrire le altre squadre sono quattro anni a 181 milioni di dollari). Questioni che sono ben chiare anche allo stesso Beal: "Parlo molto con Tommy, siamo molto trasparenti su quello che vogliamo fare e sul mio futuro. La deadline sta arrivando, mi rendo conto di come stiamo giocando, come stanno giocando le altre squadre e quali sono i miei interessi. Sto dando a questa organizzazione l’opportunità di dimostrare che possiamo vincere, e ovviamente molta responsabilità sta sulle mie spalle. Ma io voglio vincere, lo sappiamo tutti. Ora è solo una questione di farlo per davvero: abbiamo i pezzi, abbiamo gli asset, abbiamo la profondità - tutte le cose di cui ci siamo vantati all’inizio dell’anno. Ora mettiamo tutto insieme e facciamolo funzionare. Le speculazioni ci saranno sempre, non le posso controllare. Ma so quello che esce dalla mia bocca e so dove sta il mio cuore, e tutti lo sapranno".

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