NBA, risultati della notte: LeBron dice 33 e vincono i Lakers, rimonta Nets nel derby
I Lakers rimontano 12 punti di svantaggio a metà ultimo quarto e battono i Jazz grazie ai 33 punti di LeBron James. Ne rimontano addirittura 28 i Nets nel derby sul campo dei Knicks, ringraziando il rookie Cam Thomas. Denver rimane sotto per tutta la partita a Golden State ma vince grazie al buzzer beater di Monte Morris, DeRozan fa la storia nel successo di Chicago su Sacramento. Sconfitte a sorpresa per Boston con Detroit e Memphis con Portland, vincono Phoenix, Atlanta, Indiana, Toronto e San Antonio
ORLANDO MAGIC-ATLANTA HAWKS 109-130 | Vittoria senza affanno per gli Hawks, che prendono il controllo del match già a metà primo quarto e non si voltano più indietro, riavvicinandosi al 50% di vittorie. Forti di un eccellente 18/32 di squadra da tre punti, Atlanta chiede solo 25 minuti in campo a Trae Young e ne ottiene 22 punti con 6 assist, a cui si aggiungono i 23 dalla panchina di Bogdan Bogdanovic. I Magic non riescono a evitare il quarto ko in fila nonostante i 23 di Cole Anthony e i 19 di Jalen Suggs
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Dopo il massimo stagionale da 25 punti firmato contro Cleveland, Danilo Gallinari chiude con 11 punti nonostante la sua presenza fosse in dubbio fino all’ultimo minuto per un infortunio alla caviglia. L’azzurro ha comunque giocato 26 minuti tirando 3/7 dal campo con due triple a segno, uno dei sette giocatori in doppia cifra per gli Hawks. Serata storica per Lou Williams, che ha disputato la sua 985^ partita in carriera uscendo dalla panchina, nuovo record NBA superando Dell Curry
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BOSTON CELTICS-DETROIT PISTONS 111-112 | Il risultato più inatteso della notte arriva certamente da Boston, dove la squadra più in forma della NBA cade contro una delle peggiori. I Celtics vedono così interrompersi una striscia di 9 vittorie consecutive mentre i Pistons ne fermano una da 8 sconfitte in fila, ringraziando il canestro decisivo di Jerami Grant (24 punti) e le giocate di Cade Cunningham, fondamentale con una stoppata nell’ultimo minuto di gioco e con 20 punti alla fine, gli stessi realizzati da Saddiq Bey
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I Celtics hanno avuto il tiro per vincerla ma il tiro di Jayson Tatum si è fermato sul ferro, buttando via una partita che avevano in mano sul +8 a 4:25 dalla fine. I suoi 22 punti (ma con 7 palle perse) non sono serviti al pari dei 19 di Al Horford, dei 17 di Grant Williams e soprattutto dei 31 di Jaylen Brown, che ha subito la stoppata decisiva da Cunningham in stereofonia con Isaiah Stewart a 11 secondi dalla fine
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NEW YORK KNICKS-BROOKLYN NETS 106-111 | Li chiamano "Coming Out Party", il momento in cui un giovane si afferma definitivamente in NBA. Il rookie Cam Thomas non dimenticherà mai questo derby di New York, segnando 16 dei suoi 21 punti finali nel solo ultimo quarto (2/11 nei primi tre quarti, 7/10 nell’ultimo) per suggellare una rimonta pazzesca dei Nets sul campo dei Knicks, dopo essere stati sotto anche di 28 lunghezze nel primo tempo. Il suo canestro a 7.7 secondi dalla fine ha fatto scattare in piedi il suo fan numero 1, Kevin Durant
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I Nets ringraziando anche il contributo dei nuovi arrivati Seth Curry (20 punti) e Andre Drummond (11 punti e 19 rimbalzi), a cui si aggiungono i 18+10 di LaMarcus Aldridge e i 14 di James Johnson per infliggere ai "cugini" l’ennesima delusione di questa stagione. I Knicks erano infatti avanti 54-26 a metà secondo quarto, ma hanno sprecato tutto il vantaggio nonostante i 31 punti di Julius Randle incassando così la terza sconfitta in fila e la quinta consecutiva nel derby coi Nets
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CHICAGO BULLS-SACRAMENTO KINGS 125-118 | Quinto successo consecutivo per i Bulls, che nonostante le assenze pesanti nel backcourt si riprendono il primo posto a Est controllando ogni tentativo di rimonta dei Kings, alla seconda sconfitta in fila per chiudere il loro giro in trasferta. A firmare tutte le giocate decisive nel finale non può che essere DeMar DeRozan, che per la settima volta in fila è andato sopra quota 35 punti con il 50% dal campo — battendo il record ogni epoca nientemeno che di Wilt Chamberlain
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DeRozan ha infatti chiuso con 38 punti e 16/27 al tiro, firmando la sua ottava partita consecutiva sopra quota 30 (solo Michael Jordan come lui nella storia dei Bulls) a cui ha aggiunto anche 6 rimbalzi e 6 assist in 41 minuti di gioco. Leader di un quintetto in doppia cifra, per i Bulls ci sono anche 31 punti di Coby White (massimo stagionale) e 21+10 di Nikola Vucevic, con 15 per Javonte Green e 12 di Ayo Dosunmu per andare alla pausa per l’All-Star Game forti di una striscia vincente
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Niente da fare invece per i Kings, che se non altro se la giocano fino all’ultimo sul campo di una delle migliori squadre della lega. Il miglior realizzatore è De’Aaron Fox con 33 punti e 9 assist, mentre Domantas Sabonis non è andato lontano dalla sua prima tripla doppia con la nuova maglia chiudendo con 22 punti, 12 rimbalzi e 8 assist, a cui si aggiungono i 18 di Justin Holiday e i 17 di Harrison Barnes. Il torneo play-in però rimane lontano tre partite e mezzo
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MEMPHIS GRIZZLIES-PORTLAND TRAIL BLAZERS 119-123 | I Blazers infatti continuano a vincere, trovando il quarto successo consecutivo sul campo di una big come Memphis e legittimando una partita in cui sono stati avanti per quasi tutto il match, mantenendo il decimo posto a Ovest nonostante le cessioni alla deadline e l’assenza di Dame Lillard. Si interrompe a sei la striscia di vittorie interne dei Grizzlies, a cui non è servito nemmeno un fenomenale Ja Morant
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Tornato in campo dopo aver saltato la partita precedente a New Orleans, Morant ha pareggiato il suo massimo in carriera segnando 44 punti (21/25 ai liberi) a cui ha aggiunto anche 11 assist, buona parte dei quali per armare la mano di un Desmond Bane da 30 punti e 7/12 dall’arco. Peccato però che solo Brandon Clarke (12+10) sia andato in doppia cifra, con i Grizzlies che hanno faticato a trovare realizzatori complice il 2/10 al tiro di Jaren Jackson Jr. per soli 7 punti segnati, tirando 4/18 da tre al di fuori di Bane
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Portland invece ha trovato risposte fondamentali nel finale di gara da Jusuf Nurkic, che ha realizzato in fila 9 dei suoi 32 punti finali nel quarto periodo per ricacciare indietro il tentativo di rimonta di Memphis, tornata fino alla parità. Al resto ci ha pensato il “solito” Anfernee Simons, autore di una tripla fondamentale per il +5 a 44 secondi dalla fine chiudendo con 31 punti, meritandosi i complimenti di coach Billups: “Quello è stato davvero un big shot”. E detto da Mr. Big Shot in persona…
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-TORONTO RAPTORS 91-103 | Anche senza Fred VanVleet, i Raptors passano a Minneapolis nella sfida tra le due squadre al settimo posto nelle rispettive conference. Toronto si rialza così dopo il pesante -30 subito a New Orleans, trovando le giocate decisive nel finale mentre i T’Wolves si sono sciolti proprio sul più bello, nonostante i 24 punti con 11 rimbalzi di Karl-Anthony Towns e i 18 di Jaden McDaniels, complici le pessime serate di D’Angelo Russell (2/11 per 8 punti) e Anthony Edwards (addirittura 0/8 per soli 6 punti)
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Nessun problema a trovare il fondo della retina invece per Gary Trent Jr., autore di 30 punti nel suo stato natale con 5 triple a segno su 12 tentativi. Insieme a lui c’è un Pascal Siakam da 17 punti con 9 rimbalzi e 9 assist per regalare ai canadesi la nona vittoria nelle ultime 11 partite disputate, continuando la scalata nella Eastern Conference e cercando di evitare il torneo play-in, visto che il sesto posto occupato da Boston è distante solo mezza partita
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INDIANA PACERS-WASHINGTON WIZARDS 113-108 | Indiana interrompe una striscia di sette sconfitte consecutive e tornano a battere una squadra della Eastern Conference dopo due mesi di sconfitte, ringraziando i 21 punti con 14 assist di Tyrese Haliburton e i 17 di Tristan Thompson, che dopo la partita… è stato tagliato dai Pacers per firmare con i Chicago Bulls, come annunciato da coach Rick Carlisle. Quarta sconfitta nelle ultime sei per Washington a cui non bastano i 27 di Kentavious Caldwell-Pope e i 26 con 15 rimbalzi di Kyle Kuzma
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OKLAHOMA CITY THUNDER-SAN ANTONIO SPURS 106-114 | Gli Spurs chiudono con un successo la loro trasferta da cinque partite in fila, regalando a coach Popovich la vittoria numero 1.333 in carriera — prendendosi il secondo posto in solitaria superando Lenny Wilkens e portandosi a -2 dal record ogni epoca di Don Nelson. Per farlo sono serviti i 22 punti di Keldon Johnson, i 20 con 17 rimbalzi di Jakob Poeltl e i 18 con 7 rimbalzi e 8 assist dell’All-Star Dejounte Murray, oltre ai 17 di Lonnie Walker
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OKC se non altro può rifarsi gli occhi con le magie del rookie Josh Giddey, che con 17 punti, 10 rimbalzi e 10 assist ha realizzato la sua terza tripla doppia in fila — primo rookie a riuscirci dai tempi di Oscar Robertson nel 1960-61, giusto per far capire quanto sia raro un risultato del genere. Meglio di lui dal punto di vista realizzativo hanno fatto solo Tre Mann con 24 punti, Theo Maledon con 22 e Isaiah Roby con 17+12, dovendo fare i conti con le assenze di Shai Gilgeous-Alexander e Lu Dort
PHOENIX SUNS-HOUSTON ROCKETS 124-121 | I Suns soffrono più del previsto in casa contro i Rockets, cominciando l’ultimo quarto sotto di 6 lunghezze e, dopo aver rimesso la testa avanti, si fanno sorpassare a meno di due minuti dalla fine. Da lì in poi però tre canestri in fila di Cameron Johnson e Mikal Bridges rimettono a posto le cose, con Devin Booker a quota 24 punti che sopperisce a un Chris Paul espulso nel terzo quarto per un contatto fisico con un arbitro. Ai Rockets non servono sei giocatori in doppia cifra con 23 di Dennis Schröder
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GOLDEN STATE WARRIORS-DENVER NUGGETS 116-117 | Finale pazzesco tra Warriors e Nuggets. Dopo una partita passata interamente avanti nel punteggio, Golden State viene sorpassata a 15 secondi dalla fine da un canestro in contropiede di Monte Morris, ma Steph Curry risponde con un gioco da tre punti a 6 secondi dal termine che sembra decidere la sfida. Sull’ultimo possesso però Curry lascia libero fatalmente lo stesso Morris, che firma la tripla della vittoria sulla sirena imbeccato da un assist di Nikola Jokic
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Denver si mantiene così al sesto posto a Ovest con la terza vittoria consecutiva, ringraziando Morris (autore di 13 punti al rientro dal protocollo per le commozioni cerebrali) e soprattutto un monumentale Jokic, dominante con 35 punti (13/24 al tiro), 17 rimbalzi e 8 assist in 34 minuti di gioco, a cui si aggiungono i 22 di Bryn Forbes. A Golden State non servono sette giocatori in doppia cifra guidati dai 25 di Curry (ma solo 1/7 da tre), con Klay Thompson da 5/15 al tiro per 16 punti finali
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LOS ANGELES LAKERS-UTAH JAZZ 106-101 | Vittoria rocambolesca anche per i Lakers, che sotto di 12 lunghezze a metà ultimo quarto rimontano e portano a casa il successo ai danni dei Jazz, reduci da sei vittorie in fila. Senza Anthony Davis uscito nel secondo quarto per una bruttissima distorsione alla caviglia (ma senza fratture), i gialloviola ribaltano la partita con un parziale di 19-4, interrompendo così una striscia di tre sconfitte consecutive grazie al solito, fenomenale LeBron James
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Il Re segna 15 dei suoi 33 punti nel solo ultimo quarto, realizzando 10 dei 19 punti del parziale decisivo e assistendo la tripla del +4 realizzata da Austin Reaves a 17 secondi dalla fine, vantaggio che i Lakers sono riusciti a mantenere grazie anche a due liberi glaciali di Russell Westbrook a 10 secondi dalla fine (17 punti, 7 rimbalzi e 7 assist per lui). E dire che Davis è comunque il secondo miglior realizzatore di squadra avendo segato 17 punti in meno di 17 minuti prima dell’infortunio, ma per i Lakers contava solo vincere
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È invece una sconfitta bruciante quella dei Jazz, che avevano già perso a L.A. il 18 gennaio scorso ma che sembravano avere ormai la partita in pugno. Alla squadra di coach Snyder non sono serviti i 37 punti realizzati da Donovan Mitchell, imprendibile nei primi tre quarti ma deficitario nell’ultimo in cui ne ha realizzati solo 4 con 2/7 al tiro, per una frazione di gioco in cui gli ospiti hanno segnato solo 22 punti a fronte dei 35 degli avversari
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