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NCAA, Duke non si ferma: Paolo Banchero segna 21 punti, Syracuse va ko

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©Getty

Comodo successo per Duke che si sbarazza di Syracuse vincendo per 97-72 grazie al terzetto delle meraviglie composto da Mark Williams, AJ Griffin e (soprattutto per noi) Paolo Banchero - autore di 21 punti con 4/7 dall’arco, 9 assist (massimo in carriera) e una sola palla persa. Ennesima prestazione incoraggiante in vista del torneo di marzo e di un Draft che a giugno lo vedrà sicuramente protagonista

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Una partita da ricordare per Duke - nonostante le importanti assenze sotto canestro per Syracuse - e soprattutto un messaggio lanciato a tutto il resto delle pretendenti al titolo NBA: la squadra allenata da coach Krzyzewski fa sul serio e dispone di diverse armi all’interno del suo roster - come mostrato nel comodo successo arrivato per 97-72 in un match già indirizzato all’intervallo lungo. Merito infatti del terzetto delle meraviglie formato da Mark Williams che ritocca a rialzo il suo massimo in carriera e chiude con 28 punti e 11/14 al tiro con 12 rimbalzi, a cui si aggiungono i 20 punti di AJ Griffin (con 6/10 dall’arco) e i 21 con 4/7 dalla lunga distanza, 9 assist e una sola palla persa per Paolo Banchero - sempre più uomo copertina non tanto e non solo Duke; talento che continua a fare progressi in una stagione decisiva per la sua carriera. Per Duke era dai tempi di Zion Williamson, RJ Barrett e Cam Reddish nel novembre 2018 che non si vedevano tre giocatori con 20+ punti nella stessa gara.

Un segnale sia per quel che riguarda la gestione del pallone da parte di Banchero - il rapporto assist/palle perse è sensazionale, così come la capacità di condurre l’attacco di Duke - che a livello realizzativo, soprattutto dall’arco: il giocatore di passaporto italiano infatti era reduce da una prestazione da otto punti e 2/13 al tiro contro Virginia (la peggiore in questa stagione) e soprattutto stava tirando con un 5/17 complessivo dalla lunga distanza nelle precedenti sette sfide: “Mi sono divertito e ho ritrovato entusiasmo, è bastato soltanto quello - spiega a fine partita - nelle ultime settimane mi sono caricato addosso della pressione aggiuntiva e non necessaria: ho iniziato a pensare troppo, soprattutto quando si trattava di attaccare il ferro. Un’analisi continua ha condizionato in peggio il mio gioco: questa volta invece è stato fantastico, ogni volta che sono libero di esprimere le mie qualità le cose vanno per il meglio”.

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