NBA, risultati della notte: Cam Johnson salva i Suns sulla sirena, Giannis batte DeRozan
Il canestro sulla sirena di Cam Johnson regala ai Suns una vittoria insperata in casa contro i Knicks, dopo essere stati sotto anche di 14 nel secondo tempo. Giannis Antetokounmpo segna 34 punti e i Bucks vincono un altro scontro diretto contro una rivale a Est, salendo al terzo posto in classifica agganciando proprio i Bulls (59 della coppia DeRozan-LaVine). Philadelphia vince la quinta partita in fila, trascinata dai 33 punti di Tyrese Maxey. Vincono gli Hawks di Gallinari, crollo Jazz a New Orleans
DETROIT PISTONS-INDIANA PACERS 111-106 | Seconda vittoria consecutiva e quinta nelle ultime sette per i Pistons, che dopo aver vinto a Toronto superano anche i Pacers dopo un finale punto a punto in cui sono i 25 punti di Saddiq Bey e i 20 con 9 rimbalzi di Cade Cunningham a fare la differenza, insieme ai 18 di Marvin Bagley. Malcolm Brogdon ne segna 26, ma non riesce a impedire il decimo ko nelle ultime 13 per i Pacers, subendo l’ennesima sconfitta "in the clutch" (la 27esima in stagione, nessun altro supera le 20)
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PHILADELPHIA 76ERS-CLEVELAND CAVALIERS 125-119 | Forse a beneficiare maggiormente dell’arrivo di James Harden non sarà solamente Joel Embiid, ma sopratutto Tyrese Maxey. È il giovane al secondo anno in NBA l’assoluto protagonista di un match che Cleveland domina per i primi due quarti e mezzo andando avanti anche di 21 punti a Philadelphia, ma venendo fermata nell’ultimo quarto dalle magie del prodotto di Kentucky
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In una serata in cui Harden ha problemi di falli nel primo tempo (pur chiudendo comunque con 25 punti e 11 assist) e Joel Embiid ne mette 22 con 9 rimbalzi e 5 assist, sono i 33 punti di Maxey a fare la differenza, tirando 10/15 dal campo e 5/6 dalla lunga distanza aggiungendo anche 8/9 ai liberi. "È un ragazzo che non ha paura di niente" ha detto coach Doc Rivers dopo la partita, trovando la quinta vittoria consecutiva (quarta con Harden) nonostante una partenza a rilento
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I Cavs hanno infatti segnato i loro primi 9 tiri tentati dal campo arrivando fino al 39-18, ma non sono riusciti a evitare la sesta sconfitta nelle ultime sette partite. Il protagonista per gli ospiti è un Darius Garland da 26 punti e 19 assist (massimo stagionale in NBA di Chris Paul pareggiato) a cui si aggiungono i 22 di Isaac Okoro e i 20 di Cedi Osman in uscita dalla panchina, mancando però del talento necessario per rispondere alle penetrazioni di Maxey
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WASHINGTON WIZARDS-ATLANTA HAWKS 114-117 | Secondo successo consecutivo per Atlanta, che si riavvicina al 50% di vittorie mettendo due gare e mezzo di distanza dagli Wizards undicesimi, cercando di assicurarsi quantomeno un posto nel torneo play-in. I padroni di casa non passano mai in vantaggio per tutta la partita, ma si riportano fino al -1 a 5.3 secondi dalla fine, con Kyle Kuzma che non è riuscito a segnare il buzzer beater per pareggiare
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Nonostante il rientro in campo di John Collins (9 punti e 6 rimbalzi in 25 minuti dopo 6 gare di assenza) è ancora Danilo Gallinari a partire titolare per coach McMillan, ricompensandolo con 10 punti e 3/9 al tiro (2/5 da tre) in 27 minuti di gioco. I migliori marcatori per gli ospiti sono De'Andre Hunter con 26 punti e Trae Young con 25 (pur tirando 6/22), mentre agli Wizards non bastano i 28 di Kentavious Caldwell-Pope e i 22 con 11 rimbalzi di Kuzma
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CHICAGO BULLS-MILWAUKEE BUCKS 112-118 | Altro successo contro una diretta concorrente per i campioni in carica dei Milwaukee Bucks, che dopo aver battuto Miami superano anche Chicago agganciandola in classifica al terzo posto. Milwaukee spreca 14 punti di vantaggio nel secondo quarto e all’inizio del quarto si ritrova sotto di 7 lunghezze, ma pesca di nuovo un Jrue Holiday scintillante (16 dei suoi 26 punti nel solo quarto periodo) battendo i Bulls per la 14^ volta negli ultimi 15 incontri
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Giannis Antetokounmpo è ovviamente il miglior marcatore dei suoi con 34 punti, 16 rimbalzi e 5 assist, pur in una serata in cui torna a fare i conti con i suoi demoni in lunetta (10/19 ai liberi, pur con 12/22 dal campo in quasi 39 minuti). A lui si aggiungono poi i 22 punti con 6 rimbalzi e 7 assist di Khris Middleton e i 12 di Bobby Portis, con la buona notizia del ritorno in allenamento del centro titolare Brook Lopez
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Ancora una sconfitta contro una “big” per Chicago, a cui non servono i 30 punti con 8 rimbalzi e 6 assist di Zach LaVine e i 29 di DeMar DeRozan, che però tira 11/30 dal campo e chiude con -21 di plus-minus in 39 minuti di gioco. Peggio di lui fa solamente Tristan Thompson (-25 in 20 minuti), partito titolare al fianco di Nikola Vucevic (19 punti e 9 rimbalzi) per provare a opporsi a Giannis Antetokounmpo. Per i Bulls è la 13^ sconfitta su 14 gare disputate contro le altre 7 migliori squadre della lega
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NEW ORLEANS PELICANS-UTAH JAZZ 124-90 | Crollo verticale dei Jazz, che a New Orleans non rimangono mai in partita venendo spazzati via dai Pelicans già da un primo quarto concluso sul 35-17 per i padroni di casa. Brandon Ingram segna 29 punti e CJ McCollum ne aggiunge 24 per la quarta vittoria in fila dalla pausa per l’All-Star Game, tenendo il miglior attacco della NBA al 35% al tiro e Donovan Mitchell a soli 14 punti con 5/18 dal campo. E l’All-Star è stato perfino il miglior realizzatore dei suoi, per dare un’idea della serataccia dei Jazz
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TORONTO RAPTORS-ORLANDO MAGIC 97-103 | Secondo ko in fila per Toronto, che non vanno mai in vantaggio negli ultimi tre quarti in casa contro i Magic interrompendo una striscia di 9 successi consecutivi contro la squadra della Florida. Cole Anthony guida i suoi compagni con 15 punti e 12 rimbalzi, a cui si aggiungono i 10+11 di Chuma Okeke, i 14 di Mo Bamba e i 13 a testa di Jalen Suggs e Gary Harris, tornando a vincere in Canada dopo più di tre anni
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Ancora senza Fred VanVleet (quinta gara saltata nelle ultime sette) e OG Anunoby (fuori da sei gare), i Raptors sprecano un altro match sulla carta facile dopo aver perso anche contro Detroit la sera precedente. Pascal Siakam le prova tutte segnando 34 punti con 14 rimbalzi e Malachi Flynn firma il suo massimo stagionale a quota 20, ma i canadesi perdono la quarta partita nelle sei disputate dopo la pausa per l’All-Star Game
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OKLAHOMA CITY THUNDER-MINNESOTA TIMBERWOLVES 101-138 | Terza vittoria in fila per Minnesota, che dopo un primo quarto in equilibrio travolge OKC nella seconda frazione, dominata 45-26. Decisivo un Karl-Anthony Towns da 20 punti e 8 rimbalzi, ne mette 20 anche Naz Reid in uscita dalla panchina. 18 per Taurean Prince con 5 rimbalzi e 2 stoppate
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Ai Thunder non basta il solito Shai Gilgeous-Alexander, che mette a referto 33 punti con 14/21 dal campo, 7 assist e 5 rimbalzi. È la sua quinta partita consecutiva con almeno 29 punti. L’altra nota positiva per OKC, priva del rookie Josh Giddey, è Isaiah Roby, autore di 21 punti e 10 rimbalzi
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DENVER NUGGETS-HOUSTON ROCKETS 116-101 | Anche senza Nikola Jokic, fuori per un malessere non legato al Covid, i Nuggets battono nettamente i derelitti Rockets. Dopo un primo tempo equilibrato il break decisivo arriva nel terzo quarto (vinto da Denver 36-24) grazie anche a due bombe in fila di Will Barton (11 punti), che supera JR Smith in testa alla classifica di triple a segno con la maglia di Denver. I Rockets pagano l’assenza di Schröder e la pessima percentuale dall’arco (27.8% contro il 39.4%), incappando così nella dodicesima sconfitta consecutiva.
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Grande protagonista è DeMarcus Cousins, che parte in quintetto per l’assenza di Jokic e mette a referto il suo massimo in stagione con 31 punti, tirando 10/14 dal campo e 3/4 dall’arco, a cui aggiunge 9 rimbalzi, 4 assist e 3 palle rubate. Era addirittura dal 2018 che il lungo ex All-Star non superava quota 30 punti a referto, godendosi il meritato applauso dei tifosi sugli spalti. Jeff Green e JaMychal Green segnano 14 punti a testa, mentre il migliore dei Rockets è Christian Wood che chiude a quota 22 con 10 rimbalzi
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PHOENIX SUNS-NEW YORK KNICKS 115-114 | Senza Paul e Booker, Phoenix soffre per tutta la partita contro New York, ma rimonta 14 punti di svantaggio e passa avanti a 30 secondi dalla fine con un canestro di Jae Crowder. A rispondere però è un tap-in di Mitchell Robinson, a cui fa seguito un errore di Cam Payne che consegna due tiri liberi ad Alex Burks per andare a +3 — sbagliando però il secondo. Sull’ultimo possesso Payne corre dall’altra parte e mette la palla nelle mani di Cam Johnson, che segna di tabella sulla sirena da 9 metri abbondanti e decide la partita
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Johnson ha suggellato così una prestazione che non dimenticherà facilmente: 38 punti (massimo in carriera) e 9/12 da tre punti (altro career high e record di franchigia pareggiato) di cui 21 nel solo quarto periodo con sei bombe a segno, caricandosi la squadra sulle spalle nel momento più difficile senza le due stelle a cui affidarsi. Insieme a lui ci sono 20 punti di Mikal Bridges, 17 di Payne e 14 di Crowder, in una serata da 17/34 di squadra da tre
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Johnson è stato anche protagonista dell’episodio che ha cambiato la partita, accendendo una rissa nella quale Julius Randle è stato espulso a 2:40 dalla fine del terzo quarto per averlo spinto, privando i Knicks del loro miglior marcatore (25 punti con 9/18 fino a quel momento). Da quell’episodio in poi la partita è cambiata, con Johnson che ha segnato 24 punti rendendo inutile la serata in doppia cifra dell’intero quintetto dei Knicks, arrivati al settimo ko consecutivo