Da fine febbraio coach Bickerstaff ha scelto di assegnare - dopo ogni vittoria - un praemio speciale al suo giocatore con maggior impatto (soprattutto difensivo) sul successo di squadra. Si tratta di una mega-collana dal nome curioso: "Junkyard Dog C": vi spieghiamo da dove nasce
Fin dai primi allenamenti di inizio stagione Lamar Stevens, guardia in rotazione nei Cleveland Cavs, ha iniziato ad "abbaiare" in palestra ogni volta che i suoi compagni mettevano a segno una bella giocata difensiva. L'idea - velocemente ripresa dall'ex Cavs Austin Carr, che oggi fa l'analista alla radio per la franchigia dell'Ohio - è nata come un modo come un altro (sicuramente "vocale") per sottolineare e premiare gli sforzi difensivi dei giocatori di coach Bickerstaff. Che però si è spinto oltre e da fine febbraio ha scelto di assegnare un vero e proprio premio (simbolico) al giocatore della sua squadra protagonista delle giocate di volontà, di sforzo, capaci di avere il maggior impatto su una vittoria dei Cavs. Il premio consiste in un mega catenone con la C del logo secondario dei Cavs ribattezzata dallo stesso allenatore "Junkyard Dog C".("junkyard" in inglese è la discarica, e i "cagnacci" difensivi dei Cavs lì - in quella che spesso si definisce la "spazzatura" di una partita, le giocate sporche, di pura volontà - si guadagnano l'ammirazione del coach). Il primo a mettersela al collo - dopo la vittoria su Washington - è stato (non a caso) Isaac Okoro, mastino difensivo di coach Bickerstaff.
Dopo di lui, al termine della gara vinta contro Toronto, la collana è passato al collo di Evan Mobley, protagonista di una gara da 20 punti e 17 rimbalzi, suo massimo in carriera. E così via, con Lamar Stevens (proprio lui, l'uomo che con la scelta di "abbaiare" a ogni giocata ha dato il via a tutto) a ricevere il premio in spogliatoio dopo la spettacolare vittoria sul campo di Indianapolis. Perché Garland ha fatto il fenomeno con 41 punti e 13 assist, ma è stata proprio una stoppata di Stevens sul tentativo di penetrazione di Malcolm Brogdon una delle giocate più importanti della gara: giustamente premiata da coach Bickerstaff.