NBA, i risultati della notte: Irving-Durant show ma vince Memphis, Phila batte i Lakers
Durant e Irving combinano per 78 punti, ma ad avere la meglio è Memphis che vince ancora senza Ja Morant (15-2 il record senza l’All-Star), i Lakers privi di LeBron James vanno ko con Philadelphia. Miami perde la testa e la partita contro Golden State, Deandre Ayton (35 punti) trascina Phoenix a Minneapolis, Boston travolge anche Utah. Si ferma Charlotte contro New York, crolla Atlanta a Detroit, successo comodo per Dallas, vincono San Antonio, Sacramento e OKC (dopo 10 gare d’astinenza)
CHARLOTTE HORNETS-NEW YORK KNICKS 106-121 | Si interrompe la striscia di cinque vittorie in fila degli Hornets, beffati in casa dai Knicks che poco o nulla hanno ancora da chiedere a questa stagione e vincenti anche senza il deleterio Julius Randle di questa regular season (fermato da un dolore al quadricipite destro) - con New York che non ha mostrato segnali di stanchezza in quella che era la seconda notte di un back-to-back. Decisivo il tiro da tre punti: 20/45 di squadra per gli ospiti
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Protagonista della vittoria Knicks è ancora una volta RJ Barrett: 30 punti (11^ volta in stagione con 30+, il più prolifico degli under 22 in NBA) con 10/19 al tiro, a cui si aggiunge tutto in quintetto in doppia cifra - in cui c’è da segnalare il 4/10 dall’arco di Evan Fournier che diventa così il giocatore con più triple a bersaglio in una singola stagione della storia dei Knicks (superando le 217 di John Starks)
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Charlotte perde così la ghiotta occasione di agganciare l’ottavo posto a Est (quello che permetterebbe di giocare una sola partita play-in, lasciando una doppia chance in caso di sconfitta), nonostante un LaMelo Ball da 32 punti, 13/23 al tiro, 6/14 dall’arco e nove rimbalzi. Sono 18 poi i punti di Terry Rozier e 15 quelli di Miles Bridges, che aggiunge anche nove assist
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INDIANA PACERS-SACRAMENTO KINGS 109-110 | Damian Jones realizza a due decimi dalla sirena il canestro che regala ai Kings il successo contro Indiana, in un match vinto dagli ospiti grazie ai sette giocatori in doppia cifra guidati dai 25 punti con 10/15 al tiro di Davion Mitchell e dai 22 in uscita dalla panchina di Chimezie Metu - al massimo in carriera - con 8/11 al tiro e che permette a Sacramento di interrompere una striscia di tre sconfitte. Bene anche l’ex di giornata Buddy Hield: 25 punti con 5/8 dall’arco, doppia doppia per Haliburton da 13 e 15 assist
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DETROIT PISTONS-ATLANTA HAWKS 122-101 | Crollano gli Hawks a Detroit, battuti a sorpresa dai Pistons che travolgono Atlanta (priva tra gli altri anche di Danilo Gallinari, alle prese con un fastidio al tendine d’Achille): i padroni di casa volano anche sul +29, guidati dai 21 punti di Jerami Grant e dai 17 con 8 assist di Cade Cunningham che chiude con +43 di plus/minus. Dall’altra parte invece 21 punti e 9 assist di Trae Young e davvero poco altro per una squadra che resta al 10° posto a Est
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BOSTON CELTICS-UTAH JAZZ 125-97 | I Celtics continuano la loro cavalcata e si confermano una delle migliori squadre del momento in NBA, spazzando via dal parquet anche Utah - travolta sin dalla palla a due grazie al 39-24 d’apertura, raccolto grazie a 11 dei 26 punti di Jayson Tatum; gli stessi nel complesso aggiunti anche da Jaylen Brown con 10/17 al tiro. Quinta vittoria in fila per Boston dunque che dallo scorso 31 gennaio ha cambiato passo: ora è terza forza a Est, a una partita e mezza di distanza dalla vetta
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Si confermano invece le difficoltà viste lo scorso gennaio in casa Jazz, nonostante stavolta in campo ci siano tutti i titolari: Utah resta sotto almeno di 18 lunghezze per tutta la ripresa e incassa il quarto ko in fila, nonostante un Donovan Mitchell che nei 35 minuti in cui resta in campo segna 37 punti con 13/24 al tiro, sei rimbalzi e poco altro. Doppia doppia per Rudy Gobert, autore di 14 punti e 11 rimbalzi
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MIAMI HEAT-GOLDEN STATE WARRIORS 104-118 | Serata complicata per la prima della classe a Est, battuta nella ripresa da Golden State dopo un primo tempo in perfetto equilibrio a livello di punteggio. A Miami non bastano i tre giocatori oltre quota 20 (26 punti per Lowry, 25 per Adebayo e 20 per Butler) per avere la meglio dei rimaneggiati Warriors che nel terzo quarto piazzano un 19-0 di parziale che manda in tilt la panchina Heat - portando al faccia a faccia e allo scontro tra Butler e Haslem: “È stato assurdo, ma è passione e grinta”, dice Lowry
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A far festa invece è Golden State, che vince nonostante le assenze dei vari Curry, Green, Iguodala, Porter e Thompson: ci pensano i 22 punti a testa di Damion Lee (3/6 dall’arco), Jonathan Kuminga (+26 di plus/minus) e Andrew Wiggins (con 8/16 dal campo), mentre il miglior realizzatore è Jordan Poole - scatenato con i suoi 30 punti e 7/13 dalla lunga distanza. Golden State resta così terza a due partite di distanza dal secondo posto occupato da Memphis
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MEMPHIS GRIZZLIES-BROOKLYN NETS 132-120 | Memphis domina nel primo tempo, si fa rimontare nel terzo quarto (42-27 il parziale Nets a inizio ripresa) e poi ritrova le forze e approfitta dell’incappato attacco Brooklyn per vincere ancora nonostante l’assenza dell’infortunato Ja Morant. Bastano i 23 punti di Desmond Bane - che ne mette nove in fila nel momento del bisogno - oltre ai 23 in uscita dalla panchina di De’Anthony Melton e i 21 realizzati da Dillon Brooks, fondamentale anche in difesa sui possessi decisivi
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Dopo aver segnato 60 punti contro Orlando, si rivede in campo anche Kyrie Irving - che nelle prossime ore riceverà l’ok dal sindaco di New York per tornare finalmente a giocare anche le partite al Barclays Center: il talento dei Nets conferma di avere ancora la “mano calda” e mette a referto 43 punti con 15/27 dal campo e 6/11 dall’arco. Prestazione a cui aggiunge anche otto assist, non riuscendo però a trovare il modo di battere i Grizzlies in questa stagione
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Una sconfitta che lascia Brooklyn all’ottavo posto a Est, nonostante anche Kevin Durant le provi tutte per invertire la tendenza in uno scontro diretto in cui non trova ritmo dall’arco (1/7 dalla lunga distanza), ma nonostante questo chiude con 35 punti, 11 rimbalzi, otto assist, due recuperi, due stoppate e 10/10 ai liberi. Un’altra super prestazione inutile a fronte di una squadra che tra palle perse e rimbalzi d’attacco concede ben 33 punti da seconda opportunità ai Grizzlies
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-PHOENIX SUNS 116-125 | Altra vittoria importante per i Suns che, nonostante le assenze, battono a domicilio una delle squadre più in forma del momento: i T’Wolves che, avanti di 15 lunghezze, si fanno beffare nell’ultime frazione dal 42-28 di parziale. Alla sirena finale sono 19 punti per Anthony Edwards, mentre Karl-Anthony Towns ne aggiunge 15 con 11 rimbalzi: Minnesota scivola così a una gara e mezza di distanza da Denver che occupa il 6° posto a Ovest
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“L’atmosfera era da playoff: è stato bellissimo”, sottolinea Deandre Ayton, mentre porta con sé il pallone con cui ha raccolto il suo nuovo massimo in carriera da 35 punti con 15/24 al tiro, 14 rimbalzi, tre assist - abile in difesa nel 2° tempo nel limitare KAT a soli tre punti segnati. Si accende nella ripresa anche Devin Booker: 22 dei suoi 28 punti arrivano dopo l’intervallo lungo, canestri che gli permettono di toccare quota 11.000 punti in carriera - il 4° più veloce a riuscirci dopo Kevin Durant, LeBron James e Kobe Bryant. Davvero una bella compagnia
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OKLAHOMA CITY THUNDER-ORLANDO MAGIC 118-102 | Theo Maledon segna 17 dei suoi 25 punti (massimo in stagione) nel solo quarto periodo e OKC batte Orlando e interrompe una striscia di dieci ko consecutivi. In mancanza dell’infortunato Shai Gilgeous-Alexander, fondamentali sono anche i 21 punti di Tre Mann e di Isaiah Roby, mentre dall’altra parte i Magic non vanno oltre i 19 punti di Chuma Okeke e i 17 con 11 assist di un Cole Anthony che prova a guidare un quintetto tutto in doppia cifra
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DALLAS MAVERICKS-HOUSTON ROCKETS 110-91 | No Luka Doncic, no problem per Dallas in un derby texano scontato nell’esito: i Mavericks piazzano il 58-38 di parziale nel secondo tempo e travolgono i Rockets grazie ai 28 punti di Jalen Brunson (10/19 al tiro) e i 26 punti con sei assist di Spencer Dinwiddie con 8/13 dal campo. Dallas aggancia così al quarto posto i Jazz, mentre Houston profonda sempre più ultima a Ovest nonostante i 14 punti e 11 rimbalzi del rookie Alparen Sengun che sta giustamente approfittando della libertà concessa da una squadra già in vacanza
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PORTLAND TRAIL BLAZERS-SAN ANTONIO SPURS 96-133 | Dejounte Murray raccoglie 28 punti in tre quarti nel larga vittoria Spurs a Portland, con i Blazers che sprofondano e San Antonio che rilancia le sue ambizioni playoff anche grazie ai 26 punti di Keldon Johnson. I texani sono ora a una partita e mezza di distanza dal 10° posto e da New Orleans, mentre Portland ha definitivamente mollato ogni velleità non andando oltre i 20 punti di Drew Eubanks e i 10 con 10 tiri di Trendon Watford
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LOS ANGELES LAKERS-PHILADELPHIA 76ERS 121-126 | I Lakers tengono a riposo LeBron James (alle prese con un ginocchio dolorante) e provano fino alla fine a battagliare contro i Sixers - più forti, più talentuosi e più rodati dei gialloviola. Spazio dunque a Dwight Howard che si regala un massimo in stagione da 24 punti, mentre sono 23 quelli aggiunti da Malik Monk in quella che diventa l’undicesima sconfitta Lakers nelle ultime 15 - sotto di 11 gare rispetto al 50% di vittorie. “L'obiettivo resta il titolo NBA”, dice Stanley Johnson, ma paiono ormai parole vuote
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Philadelphia invece continua la sua battaglia in vetta alla Eastern Conference, raccogliendo 30 punti e 10 rimbalzi da Joel Embiid, a cui si aggiungono poi 24 punti e 7 assist di James Harden - lo stesso numero di passaggi vincenti di un Tyrese Maxey che chiude con 8/14 dal campo. Bene anche Tobias Harris, a completare un quartetto di assoluto livello con i suoi 20 punti, sette rimbalzi e cinque assist (e +20 di plus/minus in 36 minuti)
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Questo il quadro della Eastern Conference a meno di tre settimane dal termine della stagione regolare: Philadelphia e Boston si avvicinano a Miami (dopo il passo falso Heat), mentre Charlotte a causa della sconfitta casalinga contro New York perde l'occasione di acciuffare all'ottavo posto i Brooklyn Nets
Questa invece la situazione a Ovest, con Phoenix in fuga in testa, Dallas che aggancia Utah al quarto posto e Minnesota che perdono l'occasione di avvicinare l'accesso diretto ai playoff. Occhio anche alla risalita di San Antonio: tre vittorie nelle ultime cinque gare e i Pelicans e la zona play-in ormai sono nel mirino
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