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NBA Saturdays, Philadelphia-Indiana 133-120: Embiid da MVP con 41+20, vincono i Sixers

NBA SU SKY
©Getty

Nessun problema per i Sixers, che partono forte e controllano la partita pur concedendo ai combattivi Pacers di rientrare più volte nel match. Joel Embiid però è immarcabile: 41 punti e 20 rimbalzi (massimo stagionale) per il candidato MVP, leader di un quintetto tutto in doppia cifra. Sono nove invece le sconfitte consecutive per Indiana

IL TABELLINO

Massimo risultato col minimo sforzo. Philadelphia parte forte e supera anche le 20 lunghezze di vantaggio nel primo tempo, poi giochicchia e permette ai Pacers di rientrare fino al -5, ma infine riallaccia le scarpe e porta a casa la vittoria per rimanere in corsa per il secondo o il terzo posto a Est. Molto dipenderà dai risultati di Milwaukee e Boston che la precedono in classifica, apparecchiando un grande ultimo giorno di regular season. Joel Embiid è semplicemente ingestibile per la difesa dei Pacers. Dopo i 45 punti di pochi giorni fa, la stella dei Sixers ne segna altri 41 con 20 rimbalzi (massimo stagionale), aggiungendo un altro mattoncino alla sua candidatura per l’MVP. Il camerunense guida un quintetto tutto in doppia cifra con James Harden in doppia doppia (22 e 14 assist), insieme ai 18 a testa di Tobias Harris e Tyrese Maxey e i 15 di Danny Green. Ai Pacers non bastano sette giocatori in doppia cifra guidati dai 20 di Oshae Brissett per evitare il nono ko consecutivo

Il racconto del primo tempo

Joel Embiid parte subito con le marce alte imponendo la sua volontà sul match con 6 punti in fila, trovando poi altri due canestri di James Harden e Tobias Harris per cominciare con un parziale di 10-3 e forzare subito il timeout di coach Carlisle. La doppia cifra di vantaggio arriva con il canestro dalla media di Tobias Harris per il 17-6, caldissimo nell'inizio di partita con il secondo timeout che arriva con i Sixers che ormai hanno doppiato gli avversari sul 24-12. Gli ingressi dei giocatori dalla panchina - tra cui Lance Stephenson - non cambiano la sostanza del match, con i Sixers che vanno al riposo lungo sul 37-23.

 

L'inizio del secondo quarto non è diverso dalla fine del primo, se non per un gioco da tre punti di Gabe York al suo debutto in NBA a cui risponde immediatamente Tyrese Maxey dall'arco e poi con un tiro dalla media distanza per il rotondo +20 sul 53-33. Embiid arriva in doppia doppia a 15+10 quando ancora deve finire il secondo quarto, ma un paio di canestri di troppo di Indiana per tornare a -18 convincono coach Doc Rivers a fermare la partita. La difesa di Philadelphia omette di opporsi agli avversari sul finale di secondo quarto, permettendo a Indiana di arrivare all'intervallo sul 66-54.

Il racconto del secondo tempo

I Sixers si ripresentano in campo con tutt'altro spirito e applicazione difensiva, mandando più volte Tyrese Maxey al ferro per ritrovare le 20 lunghezze di vantaggio accumulate nel primo tempo. Indiana trova buone soluzioni quando prova ad accelerare e correre in campo aperto, ritornando anche a -10 con un canestro di Tyrese Haliburton e costringendo Rivers a fermare il match. Al ritorno in campo però Indiana continua a correre e a sorprendere i Sixers, riportandosi anche sul -5 con una conclusione in transizione di Oshae Brissett. A quel punto però Joel Embiid si inventa una tripla impossibile allo scadere dei 24 secondi e Harden brucia Isaiah Jackson dal palleggio per riportarsi sul +10. Embiid continua a segnare quando vuole e scavalla quota 30, ma la difesa in transizione di Philadelphia continua a latitare ed è l'attacco a doverli tenere in doppia cifra di vantaggio con cui vanno al riposo sul 100-90.

 

Nei minuti senza Embiid i Sixers resistono ma non creano separazione, rimanendo sempre attorno alla doppia cifra di vantaggio a inizio quarto periodo. Al rientro in campo però il candidato MVP firma cinque punti in fila e fa la voce grossa a rimbalzo, poi Danny Green segna dall'angolo con il fallo di TJ McConnell per il gioco da quattro punti. Philadelphia torna sul +17 a metà ultimo quarto e gestisce il vantaggio anche se Indiana non la da su, tentando in qualche modo a rientrare in partita. Le energie, però, a un certo punto finiscono: i Sixers controllano fino alla sirena finale con l'unico obiettivo (raggiunto) di far arrivare Embiid a quota 40, vincendo la partita 133-120.