Il giocatore solo al secondo anno ha impressionato tutti con una serie giocata da autentico protagonista: ha stabilito un record NBA (più punti segnati da un giocatore di 20 anni in una serie di playoff) ma soprattutto ha dimostrato di gradire il palcoscenico e di saper già essere decisivo anche a questo livello. Pur con qualche inevitabile errore di inesperienza
Un'immagine nei momenti finali di gara-6 tra Minnesota e Memphis nasconde mille significati: Ja Morant, ormai certo della vittoria, va a cercare Anthony Edwards per offrirgli qualche parola di consolazione e incoraggiamento. Edwards sembra quasi non farci neppure caso, l'amarezza dell'eliminazione troppo forte per apprezzare fino in fondo il gesto dell'avversario. E la delusione della sconfitta in gara-6, quella che ha sanzionato il 4-2 per Memphis, è ancora tutta visibile nel post-partita: "Avremmo potuto vincere ogni partita a eccezione della seconda e invece abbiamo pagato sempre i soliti errori: palle perse e cattivi tiri. Succede: ci manca la loro esperienza". Quella maturata ad esempio dai Grizzlies con la gara vinta ai play-in contro Golden State (prossimi avversari in semifinale a Ovest) e quella di una prima serie di playoff contro Utah, persa 4-1 ma combattuta. Per Minnesota invece si tratta solo dell'inizio, il primo passo di un futuro che finalmente sembra incoraggiante: "Sono triste per la sconfitta, ma l'esperienza di giocarsi i playoff è stata incredibile. Non vedo già l'ora di rigiocarli già l'anno prossimo", ha dichiarato al termine di una serie chiusa con 25.2 punti, 4.2 rimbalzi, 3.0 assist e 1.2 recuperi di media, tirando oltre il 40% da tre punti.
Tante giocate spettacolari e qualche errore
Di playoff Edwards potrebbe giocarne tanti nella sua cariera, contando che deve ancora compiere i 21 anni di età (lo farà il 5 agosto). Gioventù che gli ha permesso di stabilire un record per i playoff NBA, diventando infatti il ventenne capace di segnare di più (151 punti totali) in una serie di playoff nella storia della lega. Ci sono state partite straordinarie, come i 36 punti segnati in gara-1, guidando i suoi Timberwolves alla vittoria sul campo del FedEx Forum che ha momentaneamente ribaltato il fattore campo della serie, o anche i 30 dell'ultimo episodio, 16 dei quali arrivati in un primo quarto in cui è sembrato onnipotente. Ci sono stati però anche errori gravi, come l'anticipo mancato su Ja Morant nel possesso decisivo di gara-5, che ha permesso alla star dei Grizzlies di trovare un corridoio libero al ferro per i due punti che hanno chiuso la partita: "Un errore stupido - ammette - ma ormai non ci posso più fare niente". Può migliorare invece nel contribuire di più quando magari i punti non arrivano con la solita facilità - un solo rimbalzo, zero assist, zero recuperi e zero stoppate sempre in gara-5, quando ha chiuso con 22 punti e 8/20 al tiro - ma il tempo è decisamente dalla sua parte. E quello che ha fatto vedere il prodotto di Georgia nelle fasi più calde della stagione, tra play-in e playoff, basta e avanza per festeggiare la nascita di una nuova stella. Il futuro ci dirà quanto riuscirà a essere vincente.