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Playoff NBA, Al Horford e la sua serata perfetta: Giannis lo sfida e lui domina nel finale

testa a testa
©Getty

Il veterano dei Celtics trascina Boston al successo con i suoi 16 punti nel quarto periodo, arrivati dopo aver subito sulla testa una schiacciata (e la successiva provocazione) di Antetokounmpo che hanno fatto scattare in Horford la scintilla: un "ok" urlato in faccia all'avversario a cui ha fatto seguito la sua miglior prestazione in carriera ai playoff

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Al Horford sapeva che avrebbe avuto la sua rivincita in qualche modo. Bastava soltanto aspettare, soprattutto dopo la super schiacciata di Giannis Antetokounmpo sulla sua testa - seguita da qualche parolina di troppo nella usa direzione (tanto da portare gli arbitri a sanzionare il tutto con un fallo tecnico). Le telecamere a quel punto sono tornate su Horford, che più a se stesso che non agli avversari ha detto: “Ok” - portando il livello di concentrazione se possibile a un piano superiore. Il risultato a quel punto è stato strabiliante: 68-54 di parziale in favore di Boston da quel momento in poi, con i Celtics al 61% dal campo contro il 46% dei padroni di casa - puniti anche dall’arco da un letale 8/15 fondamentale per i biancoverdi e opera anche in Horford (che con cinque triple a bersaglio ha ritoccato a rialzo il suo massimo in carriera). Soprattutto, una vittoria che vale il 2-2 nella serie: “I playoff sono intensi, pieni di emozioni: questa sera le cose sembrava non dovessero andare a nostro favore, ma poi Marcus Smart durante un timeout ci ha convinti a restare in partita e concentrati con le sue parole. Anche quello è stato un momento di svolta emotivo della partita”.

Il super quarto periodo di Horford e dei Celtics

Come sottolineato anche da Anna Horford - la sorella di Al - sui social, a fare la differenza poi non è stata soltanto la faccia, la motivazione e le parole di Horford, ma soprattutto la sua resa sul parquet: da quel momento in poi infatti il conto personale dice 19 punti Horford e 17 Antetokounmpo, con 16 punti per il giocatore di Boston arrivati nel quarto periodo grazie a un perfetto 6/6 dal campo. Alla sirena finale sono 30, nuovo massimo in carriera ai playoff per un 35enne giunto alla 132^ gara in post-season. “Era l’unico modo per scrollarci di dosso la sconfitta di un paio di giorni fa: eravamo nella condizione di poter vincere e non l’abbiamo fatto e quello ci ha lasciato qualcosa che bruciava dentro”. Un fuoco che ha spinto Boston a segnare 43 punti nel quarto periodo - il massimo mai fatto registrare nella storia della franchigia nell’ultima frazione di match ai playoff (eguagliando quanto fatto in gara-5 al primo turno nel 2001 contro Philadelphia). Alla fine a fare la sintesi migliore è Jayson Tatum: “Se Al gioca con questa forza e convinzione, è impossibile non andargli dietro”. Una lezione anche per Antetokounmpo: meglio non svegliare l’Horford che dorme.

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