
Playoff NBA: Milwaukee di nuovo avanti contro Boston, Memphis travolge Golden State
I Bucks battono in volata a domicilio i Celtics e si riprendono il vantaggio (3-2) e il fattore campo nella serie grazie alla doppia giocata difensiva di Jrue Holiday su Marcus Smart negli ultimi 10 secondi di partita - trascinati dai 40 punti di Giannis Antetokounmpo. Dura meno di un tempo la sfida tra Grizzlies e Warriors: Memphis segna 77 punti all'intervallo lungo e poi dilaga nella ripresa, accorciando sul 2-3 in un testa a testa in cui Golden State spreca così il primo match point

BOSTON CELTICS-MILWAUKEE BUCKS, GARA-5 107-110 (SERIE 2-3) | Altra sfida pazzesca tra Boston e Milwaukee, in quella che è la semifinale di Conference più spettacolare ed equilibrata di questi playoff - vinta dai Bucks che si riprendono il fattore campo grazie al canestro del sorpasso di Bobby Portis e a un enciclopedico Jrue Holiday che negli ultimi 10 secondi di partita prima stoppa e poi ruba il pallone a Marcus Smart (primo giocatore a piazzare entrambe le giocate negli ultimi 25 anni in post-season in un periodo così ristretto di tempo a fine match)
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Milwaukee riesce così a recuperare 14 lunghezze di svantaggio nell’ultima frazione - mai Boston aveva vanificato un margine così consistente ai playoff nell’ultimo quarto di secolo a 12 minuti (anche meno) dalla sirena - trascinata da un’altra prestazione maiuscola del miglior giocatore al mondo: Giannis Antetokounmpo chiude con 40 punti a referto, 16/27 al tiro (miglior partita della serie per percentuale dal campo), 11 rimbalzi, tre assist e la solita capacità di incidere sia in attacco che in difesa
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Non solo difesa, ma anche attacco per Jrue Holiday che segna la tripla del pareggio a quota 105 a 43 secondi dalla sirena, chiudendo così con 24 punti, otto rimbalzi e otto assist - uno degli altri tre giocatori in doppia cifra in casa Bucks insieme a Bobby Portis (14 punti e 15 rimbalzi) e Pat Connaughton (13 punti e 3/5 dall’arco) - entrambi in uscita dalla panchina, risposta efficace al 51.2% dal campo di squadra raccolto dai Celtics (42/82 complessivo), in parte compensato dalla battaglia vinta a rimbalzo 49-36

Il pubblico di Boston ha provato in ogni modo a spingere la propria squadra nel combattuto finale di partita, aggrappandosi a un Jayson Tatum da 34 punti, impreciso dall’arco con il suo 2/11 da tre punti, a cui ha aggiunto sei rimbalzi e quattro assist. Non è bastato per evitare di tornare sotto nella serie, con Al Horford che dopo l’esplosione in gara-4 ha riportato le sue medie realizzative più vicine al suo solito rendimento - autore di 8 punti con 4/7 al tiro
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Boston è costretta per la seconda partita in fila a fare a meno dell’infortunato Robert Williams III (la mancanza di Khris Middleton dall’altra parte è ormai data per assodata), con i Celtics che trovano la consueta spinta offensiva anche da parte di Jaylen Brown - autore di 26 punti e 8 rimbalzi con 3/7 dall’arco - e di Marcus Smart, i cui 15 punti con 6/11 dal campo sono passati inevitabilmente in secondo piano dopo il doppio passaggio a vuoto finale nel match

MEMPHIS GRIZZLIES-GOLDEN STATE WARRIORS, GARA-5 134-95 (SERIE 2-3) | Dura meno di un tempo la partita tra Memphis e Golden State, con i padroni di casa spalle al muro e costretti a vincere per evitare l’eliminazione che battono un colpo - soprattutto a livello offensivo - e spazzano via le incertezze e gli avversari grazie a un primo tempo da 77 punti (il massimo mai realizzato in un tempo nella storia della franchigia ai playoff). Ne deriva così un +27 di vantaggio mai visto prima all’intervallo lungo, un colpo di grazia da cui gli Warriors non si riprendono
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In un quintetto dai plus/minus vertiginosi (mediamente sul +40 in soli 24 minuti di gioco di media da parte dei titolari), tre giocatori chiudono con 21 punti a referto: Desmond Bane, che tira 4/6 dall’arco; Jaren Jackson Jr., che aggiunge anche 8 rimbalzi; Tyus Jones, che assolve con merito al ruolo di vice Morant e distribuisce nove assist in una partita da 37 passaggi vincenti per Memphis (uno dei tanti record di serata). Nel terzo quarto i Grizzlies toccano anche il +55, il secondo vantaggio più ampio fatto registrare nell’ultimo quarto di secolo ai playoff

Dall’altra parte c’è poco da salvare in casa Warriors, già con la testa a gara-6 e pronti a sfruttare il fattore campo per chiudere i conti nella serie: 14 punti di Steph Curry, 17 di Jonathan Kuminga e 19 con 7/12 al tiro di un Klay Thompson che è il miglior realizzatore di Golden State, ma raccoglie un primato di cui avrebbe fatto a meno. Il talento della squadra di San Francisco infatti mette a referto un non invidiabile -45 di plus/minus; eguagliando il dato peggiore ai playoff negli ultimi 25 anni (al pari di Andre Drummond contro i Bucks nel 2019)

Memphis così domina per 48 minuti, mai sotto nel punteggio in un match in cui è costretta per la seconda gara in fila a fare a meno dell’infortunato Ja Morant - alle prese con il problema al ginocchio a seguito (anche) dello scontro con Jordan Poole, che continua a tenere banco e a far discutere. I Grizzlies migliorano così e portano sul 4-11 il record di franchigia quando si tratta di giocare partite da dentro o fuori in post-season: toccherà ritoccarlo un altro po’ nei prossimi giorni, se Memphis spera di restare in corsa in queste semifinali di Conference

Questa la situazione di classifica al termine del giro di gare-5 delle quattro semifinali di Conference: sono tutte sul 3-2, con Golden State e Milwaukee che sono riuscite a invertire il fattore campo e vogliono sfruttarlo a proprio favore nel sesto episodio della serie per chiudere i conti ed evitare di complicarsi la vita in un testa a testa da dentro o fuori in trasferta