Sono quattro i presidenti USA effigiati nel famoso monumento nazionale in South Dakota. E di Steph Curry - suggerisce Dwyane Wade - si dovrebbe iniziare a parlare come uno dei quattro giocatori più forti di tutti i tempi. Un commento che genera la reazione del diretto interessato
SAN FRANCISCO - "Chef is insane", ha twittato LeBron James durante gara-4, ovviamente riferendosi a Steph "Chef" Curry. "Pazzesco", per Embiid. Semplicemente "diverso" da tutti gli altri per suo fratello Seth. E poi è arrivato Dwyane Wade, con il carico da novanta. Commentando su Twitter un post del magazine SLAM, la leggenda degli Heat (MVP delle finali del 2006) ha scritto: "L'unico argomento di cui si dovrebbe discutere quando si parla di Stephen Wardell Curry è quello di allargare il Mount Rushmore per fargli spazio. Firmato Dwyane Wade". Non serviva certo la prestazione di gara-4 ("Curry? È bravino, se non ve ne siete accorti", ironizza Jaylen Brown; "Lo sapevo anche prima, non lo scopro certo ora", conferma Tatum) per riconoscere il talento speciale del n°30 degli Warriors, ma visto che i complimenti si sono "sprecati", i media presenti a San Francisco non hanno perso l'occasione di riportare tutti i commenti al diretto interessato.
La reazione di Curry alle parole di Wade
"Ogni giocatore vi dirà come ottenere il rispetto e l'ammirazione dei propri colleghi dia davvero grande soddisfazione. Ancora di più quando queste parole arrivano da chi ha giocato e vinto a questo livello, e sa quanto sia difficile, o quando i complimenti arrivano da campioni che io per primo ho guardato in TV, impegnati nelle finali, chiedendomi come sarebbe stato giocare a quel livello". Oggi su quel palcoscenico Curry sta trascinando come non mai i suoi Warriors: 34.4 punti di media con il 50% dal campo e il 49% da tre aggiungendoci anche 6.3 rimbalzi, quasi 4 assist e 2 recuperi a sera. Il Mount Rushmore, in South Dakota, ospita scolpite nella roccia i profili di George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln, i quattro più grandi presidenti USA. Curry nella top 4 del gioco - dice Wade - non è più una bestemmia: "Significa moltissimo per me sentire queste parole: ci vuole un grande del gioco per riconoscere la grandezza".