Wiggins è il giocatore del momento, mentre la serie tra Golden State e Boston attende di mandare in scena il sesto atto, primo match point per i californiani. E Draymond Green sceglie di tornare con la memoria al febbraio 2020, quando Wiggins si unì agli Warriors. Ricordando un aneddoto in particolare
BOSTON - Dopo la stupenda gara-5 al Chase Center (26 punti e 13 rimbalzi, nella vittoria del 3-2 Warriors), Andrew Wiggins è giustamente il personaggio del momento. A confermarlo - e a celebrarlo ulteriormente, ce ne fosse bisogno - sono arrivate anche le parole del grande "vecchio" di casa Warriors, Draymond Green, che ha voluto riavvolgere il nastro al momento in cui il canadese è entrato a far parte del gruppo allenato da coach Kerr, a febbraio 2020. "Tantissimi osservatori commentarono quella trade [con Minnesota, ndr] dicendo: 'Oh, Wiggins: un'altra pedina di scambio per gli Warriors'. Noi invece fin dall'inizio abbiamo guardato a quello scambio come a uno scambio che ci dava la possibilità di inserire un giocatore che, quando il gruppo sarebbe tornato sano, si sarebbe potuto inserire alla perfezione".
E Green in particolare ricorda un aneddoto specifico: "Non dimenticherò mai quand'è arrivato: Tom Thibodeau [che lo aveva allenato a Minnesota, ndr] non era ancora con i Knicks e ricordo che disse: 'Finirete per amarlo. Ama competere, difende'. E ci disse che piaceva tantissimo anche a Jimmy [Butler], e sappiamo tutti com'è Butler. Se sei un giocatore soft, anche solo un po', non piaci a Jimmy, lui è fatto così. E difatti Andrew lo ha dimostrato. Ha accettato ogni sfida che gli è stata posta davanti e ha continuato a migliorare". Fino a rubare il palcoscenico ai Curry e ai Thompson in una gara, forse decisiva, di una finale NBA non sappiamo se gli Warriors se lo potessero realmente aspettare, ma Green, forse, lui sì.