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NBA, Brown e Tatum: i due approcci (diversi) per preparare gara-6

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Mauro Bevacqua

©Getty

Sono i leader di Boston, ma hanno stili diversi di leadership. E così, se Brown confessa di aver già caricato a parole la squadra prima dei 48 minuti più importanti della stagione, Tatum va controcorrente: "Nessun bisogno di fare discorsi da eroi in spogliatoio"

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BOSTON | Tatum e Brown sono le due superstar dei Celtics, i due migliori marcatori di squadra di queste finali, entrambi sopra i 20 punti di media (23.2 per Jayson, 21.4 per Jaylen): a loro Boston guarda istintivamente per trovare quel qualcosa in più per battere Golden State dopo due ko consecutivi e allungare la serie a gara-7. Prima, però, bisogna vincere gara-6 ma l'approccio alla gara più importante della stagione dei Celtics delle due star sembra essere l'opposto: "Abbiamo tutte le motivazioni del mondo", dice Brown. "È l'ultima gara dell'anno davanti ai nostri tifosi, sul nostro campo, in una finale NBA: non c'è bisogno di aggiungere altro", dice, ma quando gli si chiede se - da leader - pensa di voler dire qualcosa per caricare la squadra Brown ammette: "Lo abbiamo già fatto. Oggi. Sappiamo quello che c'è in palio. Non siamo spaventati. Non abbiamo paura dei Golden State Warriors. Sappiamo che sono una buona squadra e che hanno già vinto in passato, ma abbiamo tutta la fiducia del mondo in quello che è il nostro valore". 

Tatum: "Nessun bisogno di fare discorsi da eroi in spogliatoio"

Diversissimo - e molto più "low key", come dicono in America, quasi "sussurrato" - l'approccio a gara-6 di Jayson Tatum. "Non penso ci sia bisogno di discorsi eroici in spogliatoio o nulla del genere. Siamo tutti professionisti, sappiamo cosa ci stiamo giocando. Tutti dovrebbero esserne consapevoli e di conseguenza sapere quello che c'è da fare; tutti dovrebbero essere carichi e pronti a scendere in campo. Anzi, se così non dovesse essere, inutile aggiungere che questo sarebbe un grave problema. Ma non sono per nulla preoccupato: saremo tutti pronti a giocare". Quarantotto minuti per allungare la stagione. E guadagnarne altri quarantotto per provare a concluderla da campioni.

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