Le parole del GM dei Jazz Justin Zanik e di Danny Ainge riaprono lo scenario di una cessione della guardia n°45 dei Jazz, uno dei nomi più chiacchierati di questa estate NBA. Il front office riconosce il fallimento di un gruppo, e giustifica la cessione di Gobert con la scelta di aprire un nuovo ciclo per puntare ancora al titolo: basterà a Mitchell?
In attesa della decisione di Durant, col fiato sospeso per conoscere l'ultima puntata della telenovela Irving, l'altro grande nome che tiene banco sul mercato NBA è quello di Donovan Mitchell. E le parole di chi è capo del front office dei Jazz, rilasciate durante la summer league di Las Vegas, non fanno che aumentare le voci attorno al n°45 di Utah. "Nella NBA cambiare è inevitabile", ha dichiarato il GM dei Jazz, Justin Zanik. "Non voglio essere criptico, ma posso dire solo che Donovan oggi fa parte del nostro roster ed è una parte molto ma molto importante di quello che vogliamo sviluppare qui. Le cose però nella NBA sono sempre in costante evoluzione, per cui non posso dirvi in tutta onesta che ci siano giocatori intoccabili. Quello che stiamo facendo è cercare di costruire una squadra da titolo: posso solo aggiungere che non è nelle nostre intenzioni cedere Donovan Mitchell". Zanik sembra muoversi in equilibrio (dialettico) su un filo: l'intenzione non è quella di cedere Mitchell, ma nessuno è intoccabile e le cose cambiano. Risultato: a molti è parsa più un'ammissione che una smentita riguardo al fatto che la guardia dei Jazz possa essere arrivata al capolinea della sua avventura a Salt Lake City.
"Abbiamo fallito: si è chiusa una finestra temporale per puntare al titolo"
Anche perché altre parole, uscite dalla bocca tanto di Zanik quanto di Danny Ainge, sembrano andare nella direzione di un deciso giro di pagina. "Abbiamo fallito gli obiettivi che ci eravamo dati, per cui ora dobbiamo ricalibrarli e provare ad aprire la prossima finestra temporale per puntare al titolo". Una finestra che, al suo addio ai Jazz, lo stesso Rudy Gobert aveva dichiarato chiusa: "Non dura in eterna, e la nostra forse si era chiusa". Per questo in casa Jazz si è sentito bisogno di cambiamento: "Anche se ci sono pochissimi giocatori in NBA che sanno fare quello che sa fare Rudy - ha dichiarato Zanik - sentivamo di dover fare questa mossa per il bene dell'organizzazione". Perchè l'ultima annata, ha ammesso Danny Ainge, "non è stata per niente divertente, né per noi né per i nostri tifosi, perché è da un po' ormai che non abbiamo abbastanza flessibilità per fare alcunché". Ora, assicura Ainge, "la squadra è disposta a spendere per un free agent se pensiamo possa fare la differenza", ma l'obiettivo "è quello di continuare ad aggiungere giocatori per costruire una base che ci possa mantenere competitivi e farci puntare al titolo in futuro", aggunge Zanik. Un futuro che però al momento contempla più dubbi che certezze: e Donovan Mitchell potrebbe non voler aspettare.