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NBA, Mike James: "Curry è monodimensionale". Steph non perdona niente

PAROLE
©Getty

Intervistato in un podcast, l’ex giocatore dei Brooklyn Nets Mike James ha escluso Steph Curry dalla sua personale top-5 dei giocatori NBA, sostenendo che “quello che fa è monodimensionale”. Un aggettivo che non è sfuggito a Steph Curry, che parlando al suo camp ha detto: "Per tutti i partecipanti qui sarebbe brutto affrontarmi… per quanto io sia monodimensionale" con un occhiolino prima di scoppiare a ridere

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Steph Curry non lo ha mai negato: è il re dei permalosi, e ogni volta che viene messo in dubbio si segna quello che viene detto e lo usa come motivazione. Dopo le parole di Grant Williams che metteva in dubbio il titolo dei Golden State Warriors, provocando la reazione di Curry sul palco degli ESPYS, un altro giocatore è finito nel mirino dell’MVP delle ultime Finals. Intervistato in un podcast, l’ex giocatore dei Brooklyn Nets Mike James (ora al Monaco) ha escluso Steph Curry dalla lista dei suoi top-5 attualmente in NBA (giusto per la cronaca: sono LeBron James, Kevin Durant, Giannis Antetokounmpo, Joel Embiid e Luka Doncic) definendolo come “monodimensionale”. “Il modo in cui gioca e in cui riesce a fare quello che fa alle volte è monodimensionale, se può avere un senso” ha detto nel Players Choice podcast. “Non è il portatore di palla primario per molte azioni, ed essendo una point guard questo mi da fastidio. Ma segna dal palleggio come nessuno, perciò è chiaramente una superstar. Quando si parla dei migliori cinque della lega, devi veramente scegliere per delle minuzie”.

Steph Curry, impegnato in questi giorni nel suo camp per i giovani, non ha mancato di mandare una risposta piccata a James. Alla domanda su come andrebbe una sfida uno contro uno con i partecipanti al camp, Curry ha risposto: “Oh, andrebbe male per tutti loro… per quanto io sia monodimensionale”. Dopo aver fatto l’occhiolino alla telecamera, Curry è scoppiato a ridere dicendo “I’m so petty” (“Sono così permaloso”), rimarcando ancora una volta che davvero non ne fa passare una a chi mette in dubbio il suo talento o i suoi risultati — specie dopo aver vinto il quarto titolo della carriera con il primo trofeo di MVP.

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