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NBA, Westbrook spavaldo: "Io, LeBron e Anthony Davis? Per me non ci ferma nessuno"

NBA
©Getty

A colloquio con ESPN la superstar dei Lakers al centro di mille voci sembra pronto a iniziare una nuova stagione a Los Angeles con la solita determinazione di sempre. "Non sono neppure vicino all'idea di considerarmi un giocatore finito", afferma. E delle voci dice: "Non ho bisogno di sentirmi voluto o desiderato"

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L'anno scorso Russell Westbrook, LeBron James e Anthony Davis assieme hanno giocato solo 21 partite: il bilancio non è certo stato entusiasmante, neppure in quella manciata di gare (11 vinte e 10 perse) ma Westbrook sembra non farci caso: "Sono ottimista, possiamo far grandi cose assieme. Io, LeBron e AD? A mio avviso non ci ferma nessuno". Sono parole di grande fiducia quelle che arrivano dal n°0 gialloviola, da mesi ormai al centro di mille voci di mercato. I Lakers che fanno di tutto per cederlo, i Lakers che vanno a prendere prima Beverley e poi Schroder sul mercato, i Lakers che non gli assicurano un posto in quintetto. Per un ex MVP NBA non dev'essere facile non sentirsi desiderato. "Non ho bisogno di esserlo", risponde Westbrook. "Devo solo fare il mio lavoro. Che mi vogliano o no non importa. L'importante è comportarsi da professionisti, scendere in campo e dare sempre il massimo, in allenamento come in partita". Cosa che - assicura ai microfoni di ESPN, lui ha fatto anche quest'estate: "Non sono mai arrivato in palestra così presto, ogni mattina". 

Titolare o riserva? "A me va bene tutto"

Un'estate fatta di allenamenti e di lunghe chiacchierate col nuovo allenatore dei Lakers, Darvin Ham. Si è parlato di concetti come "fiducia", si è cercato di costruire una certa "connessione", ma si è parlato anche di cosa fare per utilizzare Westbrook al meglio in campo. Titolare? Dalla panchina? Lui assicura di non aver problemi: "A me va bene tutto, pur di far vincere questa squadra. Sono preparato a tutto", dice il n°0 gialloviola. 

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Westbrook: "Io finito? Neppure lontanamente"

Westbrook non nega che la prima annata nella sua Los Angeles sia stata lontana anni luce da come l'aveva sognata: "Più per la mia famiglia e i miei amici che per me, perché la fiducia che ho in me stesso non vacilla mai. Loro però finalmente potevano venire a vedermi giocare e il pubblico di L.A.... mi fischiava? Non mi era mai successo", ha ammesso la superstar dei Lakers, che non nasconde le sue responsabilità: "Ci sono state partite in cui avrei voluto e dovuto giocare meglio, e ce ne saranno di simili anche quest'anno. Farò qualche errore, ci saranno periodi dell'anno in cui non giocherò come vorrei ma quest'anno mi sono preparato come mai prima e questo mi permetterà di superare qualsiasi difficoltà possa affrontare. Non sono neppure minimamente vicino all'idea di essere finito come giocatore", afferma Westbrook con tono di sfida, come pronto a sorprendere molti dei suoi critici. "Per loro si può dire che sarà una sorpresa, non certo per me. Io so quanto valgo".  

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