Non è la prima volta che le voci che vorrebbero l'allenatore degli Hawks e la superstar della squadra non proprio sulla stessa lunghezza d'onda si fanno sentire. Coach McMillan individua alcune aree di miglioramento, tra cui quella della leadership per Young: "Guido con l'esempio, devo imparare a essere più vocale", ammette il giocatore. Che però nega ogni dissidio con il suo allenatore
Ad Atlanta è arrivato un All-Star come Dejounte Murray, ma il leader resta Trae Young, a cui gli Hawks hanno dato un contratto da 5 anni per oltre 215 milioni di dollari e, in pratica, le chiavi della squadra. E a un leader, si sa, gli allenatori devono e vogliono chiedere qualcosa di più: è il caso anche di coach Nate McMillan che da Young si aspetta molto. "Trae è la faccia di questa franchigia; è un ruolo che ha ereditato, ma ora dovrà lavorarci per rivestire al meglio questa posizione". E in passato le voci di diversi screzi tra la star e il suo allenatore non sono mancate. Entrambi, al via della nuova stagione, ammettono di dover "migliorare nella comunicazione" con l'altra parte, ma Young fa di tutto per spegnere sul nascere eventuali polemiche. "Io penso si cerchi qualcosa dove non c'è nulla. La nostra relazione non è certo difficoltosa: tutti possiamo migliorare, ed è proprio quello che stiamo provando a fare".
E sul ruolo di leader di cui è stato investito dice: "Ho sempre guidato le mie squadre con l'esempio; sto ancora imparando a farlo anche facendo sentire la mia voce. Non è che non lo faccio mai, ma so di poter migliorare. Ed e proprio a questo che fa riferimento coach McMillan".