Dopo la fine dell’esperienza di Steve Nash sulla panchina dei Brooklyn Nets, sembrava solo una questione di ore l’arrivo di Ime Udoka per prendere le redini della squadra. A oggi però i Nets non hanno ancora concluso l’accordo, anche perché "voci influenti" ne stanno sconsigliando l'assunzione al proprietario Joe Tsai
Sembrava solo una questione di ore: dopo la fine del rapporto di lavoro con Steve Nash, i Brooklyn Nets sembravano decisamente intenzionati ad assumere Ime Udoka, allenatore sospeso per un anno dai Boston. Sembrava, appunto: che sia per i buoni risultati di squadra (due vittorie nelle ultime due gare con Jacque Vaughn in panchina ad interim) o per tutto quello che è successo con Kyrie Irving (attualmente sospeso per almeno altre tre gare, e potenzialmente di più se non soddisferà le condizioni poste dalla società), al momento i Nets non hanno ancora affondato il colpo sul coach finalista lo scorso anno con i biancoverdi. Ad aggiungere un po’ di contesto ci ha pensato il giornalista Marc Stein, secondo il quale alcune "voci influenti" hanno consigliato al proprietario Joe Tsai di non assumere Udoka, "dato il considerevole trambusto già affrontato da Brooklyn in questa stagione".
Effettivamente prendere un allenatore il cui comportamento ha determinato la sospensione di un anno da parte di un’altra squadra (in circostanze peraltro ancora non del tutto chiarite) non è un gran biglietto da visita per una franchigia che ha già subito diversi colpi alla propria immagine nell’ultimo periodo. Se quello che ha fatto Udoka meritava una sospensione a Boston, perché non dovrebbe essere altrettanto da un’altra parte? Nel frattempo, se non altro a Brooklyn si è tornato "solo" a parlare di pallacanestro dopo le due vittorie contro Washington e Charlotte, nelle quali Ben Simmons non è sceso in campo per un problema al ginocchio. Aggiungere anche un altro grattacapo come Udoka potrebbe essere troppo perfino per una squadra che nell’ultimo biennio ha avuto più drama di qualsiasi altra nella lega.