La squadra di Los Angeles ha scelto di non modificare ancora il roster (e contattare i diversi free agent finiti nel mirino della dirigenza), almeno fino a quando non saranno tornati in campo gli infortunati Dennis Schröder e Thomas Bryant - ultima speranza rimasta a un gruppo in enorme difficoltà a livello di gioco e risultati. Basterà il loro recupero per invertire la rotta e cambiare le cose?
Perché nonostante il disastroso avvio di stagione, i Lakers hanno deciso di non mettere mano al roster (per adesso) nella speranza che qualcosa possa cambiare? A tenere in piedi infatti le ambizioni o quantomeno l’ipotesi che possa esserci un’inversione di tendenza è il possibile ritorno in campo di Dennis Schröder e Thomas Bryant - due componenti del roster che a questo punto potrebbero rivelarsi cruciali nel caso in cui con loro in campo le cose dovessero funzionare. Sono diversi i veterani free agent a cui la squadra di Los Angeles ha guardato nelle ultime settimane - da Moe Harkless a Tony Snell, giusto per fare qualche nome - ma l’indicazione data dalla dirigenza è stata chiara: meglio attendere il recupero di Dennis Schröder e Thomas Bryant, vedere quale sarà il loro impatto in campo e soltanto dopo valutare eventualmente l’ipotesi di modificare la composizione del gruppo (entrambi verranno rivalutati nei prossimi giorni dallo staff medico gialloviola). Ci sono infatti “grandi speranze” che i due innesti possano far bene (anche perché pensare di fare peggio è complicato, dicono i critici), ma sarebbe anche ingeneroso ricoprire di così grosse aspettative dei giocatori presi al minimo salariale o quasi: staremo a vedere cosa accadrà e fino a quando non inizieranno poi a suonare i telefoni di diversi giocatori rimasi fuori dai 30 roster NBA questa estate.