Dopo otto partite d'assenza saltate a causa della sospensione imposta dai Nets, Kyrie Irving è tornato in campo nel match vinto contro Memphis (14 punti e 5 rimbalzi per lui): ad accoglierlo fuori dal Barclay's Center c'erano centinaia di manifestanti legati a gruppi ritenuti antisemiti che hanno cantato inni, distribuito volantini e mandato in confusione anche Jaylen Brown
I 14 punti e 5 rimbalzi catturati in 26 minuti di gioco contano fino a un certo punto: l’importante era tornare a esserci sul parquet e per questo Kyrie Irving non può che essere felice del suo rientro in campo dopo otto partite e oltre due settimane d'assenza nel successo contro Memphis. “Mi sento bene, mi mancavano i miei compagni, lo staff. Ora non voglio fare altro che andare avanti e pensare al resto della stagione”, spiega a fine partita, glissando sull’opportunità di presentare un reclamo o azioni legali simili. “Continuerò a usare il mio spazio di comunicazione senza filtri e senza preoccuparmi delle critiche delle persone, non mi farò condizionare dalla percezione che potrebbero avere persone che non sanno nulla di me”. Mentre a chi gli chiede conto di quanto accaduto fuori dall'arena, Irving risponde: "Non sono qui per parlare di dimostranti o roba simile, voglio solo concentrarmi sul campo", nonostante le code e i volanti fuori dal Barclay's Center siano stati il principale argomento di discussione.
I gruppi di "Israel United" fuori dall'arena e l'equivoco social di Jaylen Brown
Quando i tifosi Nets sono arrivati al Barclay’s Center infatti, sono stati accolti da qualche dozzina di persone provenienti dalla “Israel United in Christ” presenti fuori dall’arena. Diversi componenti all’interno del gruppo - indicato da alcuni centri studi come un “hate group” - oltre a intonare cori, hanno distribuito volantini dal titolo “La verità sull’antisemitismo” e “La verità sulla schiavitù”. Immagini delle code fuori dal palazzo che sono state riprese anche da Jaylen Brown - il giocatore dei Celtics che più di tanti altri aveva chiesto a gran voce il ritorno in campo di Irving - con la didascalia “Energy”. Un gesto che è stato in parte equivocato dai suoi follower, tanto da richiedere un tweet aggiuntivo di spiegazione: “Non ero a conoscenza di quale specifico gruppo di persone fosse presente fuori dal Barclay’s Center, volevo solo celebrare l’unità della gente che segue la NBA accogliendo il ritorno in campo di Kyrie. A prima vista ho pensato che fossero una nota confraternita di New York che mostrava supporto”. Caso chiuso, almeno fino alla prossima partita di Irving.