
NBA, i cinque giocatori che potrebbero esordire al prossimo All-Star Game
Alla partita delle stelle dello scorso anno a Cleveland hanno debuttato da All-Star ben 7 giocatori (due dei quali addirittura in quintetto). Dopo un quarto di stagione, questi sono i nomi dei 5 giocatori che con più probabilità potrebbero venire convocati per la partita della domenica il prossimo 19 febbraio a Salt Lake City, ottenendo così uno degli status più inseguiti da ogni giocatore nella lega: quello di All-Star

All'All-Star Game dell'anno scorso, quello giocato a Cleveland, hanno fatto il loro debutto LaMelo Ball (Charlotte), Dejounte Murray (agli Spurs, oggi ad Atlanta), Darius Garland e Jarrett Allen (Cleveland), Fred VanVleet (Toronto) e addirittura due giocatori che hanno iniziato la partita delle stelle in quintetto, Andrew Wiggins (Golden State) e Ja Morant (Memphis). Sette esordienti, a riprova che c'è spazio per le novità anche tra i più grandi. E quest'anno? Ecco cinque candidature di tutto rispetto

TYRESE HALIBURTON, INDIANA PACERS | 19.3 PUNTI, 11.2 ASSIST, 46.9% DAL CAMPO, 37.2% DA TRE

Quello che salta all'occhio è il primo posto nella classifica degli assist (unico sopra i 10 di media a sera). Ma Haliburton è anche un realizzatore, e uno sempre più capace di crearsi il suo tiro (3/4 dei suoi tiri non sono assistiti, e tra i migliori in questo dato la sua percentuale di realizzazione effettiva - sopra il 58% - viene dietro solo a quella di Steph Curry e Donovan Mitchell)

DE'AARON FOX, SACRAMENTO KINGS | 24.0 PUNTI, 6.0 ASSIST, 4.9 RIMBALZI, 52.6% DAL CAMPO, 38.9% DA TRE

Segnare 20 punti a partita per lui non è una novità - lo ha sempre fatto, nelle ultime tre stagioni. Oggi però non sono solo 25.4 di media (suo massimo in carriera) ma le percentuali sono le migliori di sempre tanto da due punti (oltre il 60%), che da tre (39%) che ai liberi (81%). E i suoi Kings - finalmente - stanno vincendo: criterio che di solito conta parecchio nel determinare le convocazioni

Che sia un tiratore eccezionale ormai lo si è capito (il 43.6% su oltre 900 triple tentate in carriera), ma l'area dove il gioco di Bane è migliorato maggiormente è nella capacità della stella dei Grizzlies di crearsi il proprio tiro: sempre su 100 possessi erano solo 5 i tiri non assistiti al suo primo anno in NBA, 10.1 l'anno scorso, addirittura 14.5 quest'anno. Peccato l'infortunio al piede che lo sta fermando ai box: ma ha ancora tutto il tempo per staccare un biglietto per Salt Lake City

SHAI GILGEOUS-ALEXANDER, OKLAHOMA CITY THUNDER | 31.1 PUNTI, 6.1 ASSIST, 4.9 RIMBALZI, 50.6% DAL CAMPO

Vale una statistica su tutti: viaggia oltre i 31 punti a sera, e dei 62 giocatori che nella storia della lega sono arrivati all'All-Star break oltre i 30 di media solo due non sono stati degli All-Star - ma solo in quanti infortunati (54 su 60 addirittura sono partiti in quintetto). Penetrazioni e pick and roll sono il suo pane (è ai vertici della lega) e con lui in campo l'efficienza offensiva di OKC è da top 10 NBA. Fa benissimo anche per efficienza (1.15 punti per possesso): i Thunder potrebbero presto avere un All-Star a roster

Di lui si è sempre lodata la capacità di tirare dalla distanza nonostante i 213 centimetri. Questo non è cambiato (36.5% da tre, ma primo in NBA per catch-and-shoot dall'arco: 111 triple a segno con il 40.5%) ma ai Jazz il finlandese sta facendo malissimo alle difese avversarie anche in area. Lì infatti è 8° in tutta la lega per canestri segnati, e dei primi venti è secondo per efficienza con il 66% (quando la media è il 57%). E avere tra gli All-Star un giocatore "di casa" sicuramente aiuta...

LAURI MARKKANEN, UTAH JAZZ | 22.2 PUNTI, 8.5 RIMBALZI, 53.1% DAL CAMPO, 39.5% DA TRE