NBA, i risultati di oggi: i Lakers sfiorano l'impresa, Zion batte i Suns ed è primo

ORLANDO MAGIC-TORONTO RAPTORS 113-109 | Fanno festa anche i Magic che si prendono il secondo successo in fila (è soltanto la seconda volta in stagione che accade) e interrompono così anche una pessima tradizione negli scontri diretti con Toronto, battendo i Raptors in volata grazie a due liberi decisivi a bersaglio realizzati da Paolo Banchero a 4.8 secondi dalla sirena e riprendendosi la vittoria dopo aver mandato in fumo nella ripresa ben 20 lunghezze di margine 

Prestazione maiuscola di Franz Wagner, protagonista in un primo tempo da 67 punti segnati per Orlando (ne mette 14 solo lui nel giro di 200 secondi), costruendo così un margine di 14 lunghezze nel primo tempo in favore dei Magic, mentre alla sirena finale per il talento tedesco sono 34 punti con 12/15 al tiro, cinque rimbalzi e un paio di assist per suo fratello Mo che parte in quintetto al suo fianco e chiude con 11 punti con 11 tiri tentati in un quintetto tutto in doppia cifra

Discorso a parte va fatto poi per Paolo Banchero, che approfitta anche lui della serata da 67% dal campo di squadra dei Magic e raccoglie 23 punti con 8/11 al tiro, sei rimbalzi e quattro assist a referto, prendendosi il miglior plus/minus di squadra con +18. Da bravo leader poi, divide con i compagni il merito del successo, coinvolgendo anche un positivo Markelle Fultz da 15 punti e cinque assist: "Quando affidi la palla a Markelle, sai di essere al sicuro e che potrà inventare qualcosa di utile per la squadra"

Quarto ko nelle ultime sei gare invece per Toronto che fuori casa fatica non poco (3-10 il record) e non va oltre i 36 punti di un ottimo Pascal Siakam che aggiunge al suo boxscore anche nove rimbalzi e sette assist con 13/27 al tiro, mentre sono 20 i punti raccolti da Gary Trent Jr. in uscita dalla panchina con quattro triple a bersaglio: “Non esistono partite in cui puoi dare per scontato di vincere prima di scendere in campo. Siamo dei professionisti, proviamo a giocare duro ma sappiamo che anche i nostri avversari faranno lo stesso. Può succedere di perdere”

BROOKLYN NETS-ATLANTA HAWKS 120-116 | Si chiude con un altro successo la lunga striscia di gare casalinghe che ha ridato vigore e morale ai Nets, che in sette partite consecutive al Barclays Center si sono presi sei vittorie compresa quella sugli Hawks - battuti in volata concedendo due rimbalzi in attacco sul possesso decisivo a Brooklyn che poi ha trovato dalla lunetta i liberi della vittoria firmati Seth Curry (autore di 11 punti in uscita dalla panchina)

Determinante ancora una volta il contributo di Kyrie Irving, che sembra tornato a essere incisivo come i vecchi tempi: per l’ex volto della Nike sono 33 punti con 5/9 dall’arco, 11 rimbalzi, tre assist e una prestazione di peso (nonostante le sei palle perse) nei 39 minuti in cui è rimasto in campo. Al suo fianco si rivede sul parquet dopo quattro gare d’assenza anche Ben Simmons, autore di sei punti e sette assist in 21 minuti, mentre d’impatto è la presenza sul parquet di un TJ Warren da 14 punti con 6/8 al tiro, tre assist e un paio di recuperi

Miglior realizzatore del match è ancora una volta Kevin Durant, che continua la sua scalata nella classifica dei migliori realizzatori NBA all-time e si gode una prestazione da 34 punti con 14/25 al tiro, quattro rimbalzi e quattro assist, provando così definitivamente a lasciarsi alle spalle un’estate fatta di indiscrezioni di mercato e di possibili partenze. Brooklyn si gode il quarto posto in classifica a Est, consapevole di aver dato un bel colpo e raddrizzato una stagione che stava prendendo una pessima piega

Agli Hawks giunti alla terza sconfitta in fila resta poco oltre ai 33 punti e nove assist di Trae Young che soffre soprattutto in difesa l’assenza di Dejounte Murray e non riuscendo ad approfittare del contributo del miglior Bogdan Bogdanovic della stagione - autore di 31 punti in uscita dalla panchina con 7/9 dall’arco, tre assist e un grandissimo impatto sul match. Positivo anche Clint Capela sotto canestro: 15 punti e 11 rimbalzi per il centro svizzero

CLEVELAND CAVALIERS-SACRAMENTO KINGS 95-106 | Vittoria di prestigio per i Kings, che vincono sul campo della miglior squadra in casa della lega con un parziale di 19-0 negli ultimi 5 minuti di partita. “La mia vittoria preferita della stagione” ammette coach Mike Brown, che senza De’Aaron Fox (piede dolorante) si gode i 20 punti di Barnes e i 18 con 18 rimbalzi di Sabonis, i 19 di Huerter e i 18 di Murray. Ai Cavs non bastano i 22 di Caris LeVert e i 19 di Darius Garland per sopperire all’assenza di Donovan Mitchell per un problema alla gamba  

PHILADELPHIA 76ERS-LOS ANGELES LAKERS 133-122 OT | Philadelphia tocca anche il +18 nel quarto periodo e, soprattutto, è avanti di 9 lunghezze a 34 secondi dalla fine, ma i Lakers realizzano un parziale 10-1 per pareggiare i conti e hanno anche il rimpianto di due tiri liberi sbagliati da Austin Reaves e Anthony Davis rispettivamente a 9 e a 3 secondi dalla fine che avrebbero dato il successo ai gialloviola. Nel supplementare gli ospiti sbagliano i primi 9 tiri e Philadelphia chiude i conti con 9 dei 28 punti di James Harden

Il protagonista del successo dei Sixers si chiama Joel Embiid, che vince il duello con il rientrante Anthony Davis chiudendo con 38 punti, 12 rimbalzi e 5 assist, tirando 14/19 dal campo con 3 triple a segno e 7/8 ai liberi pur con 7 palle perse. Nei 46 minuti in cui rimane in campo il suo plus-minus è di +20 e 20 sono anche i suoi punti nel solo primo quarto (quanti tutti i Lakers messi assieme), ma i Sixers hanno comunque faticato a portare a casa una vittoria che sembrava in ghiaccio

L’altro protagonista in casa Sixers è un losangeleno doc come De’Anthony Melton, che però è cresciuto come tifoso dei Clippers (uno dei pochi di Los Angeles) e per questo ha trovato particolare gusto nel realizzare il suo massimo in carriera da 33 punti contro i rivali cittadini. Per Melton una serata indimenticabile specialmente nel terzo quarto nel quale ha realizzato 16 punti, chiudendo poi con 11/16 al tiro di cui 8/12 dalla lunga distanza, facendo la differenza anche in difesa con 7 palle recuperate

Il ritorno in campo di Anthony Davis dopo sostanzialmente due partite saltate a causa dell’influenza non basta ai Lakers per evitare il terzo ko in fila. AD chiude con 31 punti e 12 rimbalzi con 9/13 al tiro e 13/14 ai liberi, sopperendo anche a un LeBron James in condizioni non perfette per via di una caviglia in disordine, stringendo i denti ma risultando poco efficace con 23 punti, 9/22 al tiro (1/8 da tre), 4/8 ai liberi e 3 palle perse in quasi 44 minuti

Russell Westbrook torna ad aggiungere una tripla doppia al suo primato all-time chiudendo con 12 punti, 11 rimbalzi e 11 assist pur con 4/14 al tiro, diventando il secondo Laker di sempre a riuscirci in uscita dalla panchina dopo Magic Johnson. Esce dalla panchina per metterne 25 anche Austin Reaves, il cui unico errore ai liberi risulta però pesantissimo (così come quello di Davis) per la sconfitta gialloviola: “Chi mai sbaglia il terzo libero dopo aver segnato i primi due?” si chiede retoricamente Reaves, che aveva subito fallo su tiro da tre da Matisse Thybulle

MEMPHIS GRIZZLIES-DETROIT PISTONS 114-103 | Ai Grizzlies basta accelerare in un terzo quarto da 37-25 per avere ragione dei Pistons, a cui non servono i 19 di Bojan Bogdanovic. Jaren Jackson Jr. guida i suoi con 20 punti e 4 stoppate, accompagnato dai 17 di Brandon Clarke e i 15 con 12 assist di un ecumenico Ja Morant. Memphis festeggia così la quinta vittoria in fila, salendo al secondo posto nella Western Conference sopravanzando Phoenix

NEW ORLEANS PELICANS-PHOENIX SUNS 128-117 | Sesta vittoria in fila e 11^ in 13 gare per i Pelicans, la squadra più in forma della Western Conference che prima scappa via nel punteggio, tocca anche il +16 e poi rischia di farsi rimontare dai Suns (15 delle 22 triple a segno di Phoenix arrivano dopo l’intervallo lungo). Inutili però i 25 punti e 14 rimbalzi di Deandre Ayton a cui si aggiungono i 24, otto rimbalzi e sette assist di un Chris Paul da 6/9 dall’arco: per i Suns è il quarto ko nelle ultime cinque gare

Zion Williamson firma una prestazione da 35 punti - nuovo massimo stagionale - chiudendo con 13/17 al tiro, 7 rimbalzi e +30 di plus/minus. Incontenibile a dir poco, tanto da mettere il punto esclamativo sulla gara volando a inchiodare una schiacciata clamorosa con giro a 360° ed esultanza con il pubblico che fa scoppiare il parapiglia sul parquet e indignare i giocatori Suns: "Non è nel mio stile, ma capite, loro sono quelli che hanno mandato a casa i Pelicans l’anno scorso ai playoff…". Il guanto per il rematch domenica (live su Sky) è lanciato

UTAH JAZZ-MINNESOTA TIMBERWOLVES 108-118 | Il primo ritorno da avversario di Rudy Gobert a Salt Lake City viene accolto dagli applausi del suo ex pubblico, con il centro francese che chiude con 22 punti e 13 rimbalzi nell’importante successo dei T’Wolves contro una diretta concorrente per i playoff. Il ritorno in campo di Mike Conley (17 punti dalla panchina), i 23 di Malik Beasley e i 21 di Jordan Clarkson non bastano ai Jazz, che devono fare a meno di Simone Fontecchio per una distorsione alla caviglia

Il dominatore del match si chiama però D’Angelo Russell, che firma 20 dei suoi 30 punti nel solo quarto periodo con un perfetto 6/6 dalla lunga distanza, spaccando in due la partita nel momento decisivo. L’ex seconda scelta assoluta al Draft continua così un mese di dicembre nel quale sta viaggiando a 27.5 punti di media, leader di un quintetto in doppia cifra che ha anche 15 punti e 12 assist da Kyle Anderson e 14 (ma con 3/14 al tiro) da Anthony Edwards, oltre agli 11 di Jaden McDaniels

DALLAS MAVERICKS-MILWAUKEE BUCKS 105-106 | Vittoria rocambolesca dei Bucks, che dopo aver perso Giannis Antetokounmpo per falli a 2:55 dalla fine, ringraziano tre tiri liberi sbagliati da Tim Hardaway Jr. e, soprattutto, i due falliti da Dorian Finney Smith a 10 secondi dalla fine con i Mavs sopra di uno per trovare l’alley oop della vittoria di Brook Lopez a 7.8 secondi dal termine. La preghiera finale di un frustratissimo Luka Doncic non trova neanche il ferro, allungando a quattro la striscia di vittorie dei Bucks

Doncic prende immediatamente la via degli spogliatoi dopo la sconfitta, portandosi a casa solo frustrazione nonostante i 33 punti realizzati tra cui i due che avevano dato il vantaggio ai suoi a 30 secondi dalla sirena finale. Per lo sloveno anche 11 assist e una schiacciata torreggiante sulla testa di Jrue Holiday, ma solo Dinwiddie (15) e Wood (14) lo seguono in doppia cifra, pagando l’orribile 10/24 dalla lunetta di squadra. Antetokounmpo ne mette invece 28, Middleton 19 e Holiday 17 per la vittoria dei Bucks