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NBA, Tyrell Terry lascia la pallacanestro a 22 anni: "L'ansia mi ha schiacciato"

NBA
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Il giovane talento scelto al Draft 2020 ha raccontato in un lungo post sui social di aver vissuto dei mesi terribili a causa dell'ansia che gli è piombata addosso dopo essere diventato professionista: "Pensieri che continuavano a intrufolarsi di continuo nella mia mente, svegliarsi con la nausea e trovarmi a lottare per respirare normalmente a causa dell’enorme macigno che si sedeva sul mio petto ogni notte", racconta spiegando le ragioni del suo addio

Tyrell Terry, giovane giocatore NBA scelto con la chiamata n°31 al Draft 2020 dai Dallas Mavericks, ha annunciato via social attraverso un lungo post di aver deciso di ritirarti a causa dell’ansia e del complicato stato mentale nel quale è caduto da quanto è diventato professionista. “Il momento più buio della mia vita”, racconta in maniera accorata, sottolineando anche come grazie alla pallacanestro - lo sport che ha formato buona parte della mia identità - Terry sia riuscito a conoscere i suoi amici più cari e a togliersi le più grandi soddisfazioni, oltre a regalarsi momenti di gioia che resteranno sempre nella sua mente. Ma al tempo stesso ha rappresentato un enorme buco nero nel quale il giocatore uscito da Stanford è sprofondato, “al punto che invece di rafforzarmi, ha cominciato a distruggermi” si legge nel post.

C’è poi il racconto di quello che l’ansia ha portato nella sua vita, della distruzione e della sensazione di smarrimento provata da un giocatore che aveva, soltanto in teoria, un mondo intero davanti a sé da poter conquistare: “Pensieri che continuavano a intrufolarsi di continuo nella mia mente, svegliarsi con la nausea e trovarmi a lottare per respirare normalmente a causa dell’enorme macigno che si sedeva sul mio petto ogni notte che sembrava pesare più di quanto potessi portare. Questa è solo una breve descrizione dell'ansia che questo sport mi ha causato, e mentre sono grato per ogni porta che mi ha aperto, non posso più continuare questa lotta per qualcosa di cui ho perso l’amore”. Una storia a suo modo che è una lezione da parte di un giocatore che nella sua stagione d’esordio calcò il campo con i texani in 11 occasioni, lo scorso anno è sceso sul parquet per due gare con i Memphis Grizzlies e in quest’ultima regular season doveva ancora fare il suo esordio. Una carriera NBA terminata ancora prima di iniziare, a 22 anni, a causa di problemi che non sempre si è in grado di affrontare.

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