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NBA, Nikola Jokic e una tripla doppia alla Wilt Chamberlain: non accadeva da 54 anni

NBA
©Getty

La tripla doppia numero 81 della carriera di Nikola Jokic è una delle più speciali: 40 punti, 27 rimbalzi (massimo in carriera) e 10 assist sono numeri che in NBA non si vedevano dai tempi di Wilt Chamberlain, che realizzò l’ultima di questo tipo nel lontano 1968. Sono suoi anche i due tiri liberi che chiudono i conti a 13 secondi dalla fine, regalando ai Nuggets il successo sugli Charlotte Hornets per rimanere al terzo posto nella Western Conference

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Per trovare un’altra prestazione come quella di Nikola Jokic stanotte bisogna tornare indietro nel tempo, e nemmeno di poco. Per la precisione 54 anni, al 18 marzo 1968, scomodando nientemeno che Wilt Chamberlain — l’ultimo giocatore nella storia della NBA capace di chiudere una partita con almeno 40 punti, 27 rimbalzi e 10 assist come quella del leader dei Denver Nuggets stanotte contro gli Charlotte Hornets. Un club ristrettissimo nel quale risiedono solo lui e Wilt, che in quella partita per i Philadelphia Warriors chiuse con 53 punti, 32 rimbalzi e 14 assist, la quarta delle sue triple doppie da 40-27-10 in carriera. Solo che la competizione che doveva affrontare Chamberlain era un po’ diversa rispetto a quella di Jokic, che ha trascinato Denver all’ennesima vittoria con la sua 81^ tripla doppia della carriera, la quinta di questa stagione in cui sta continuando a mettere su numeri assurdi, tali da rimettersi di peso nella conversazione per il premio di MVP — che nel suo caso sarebbe il terzo in fila. Basti pensare che nelle ultime tre partite Jokic ha totalizzato 108 punti, 52 rimbalzi, 26 assist e 11 recuperi, diventando il primo giocatore da 100-40-20-10 in tre gare dal 1973-74 a oggi, prima stagione dalla quale vengono conteggiate le palle rubate.

Nikola Jokic, le stats contro Charlotte: 40 punti, 27 rimbalzi, 10 assist

Oltre a catturare 20 rimbalzi nel solo primo tempo (era dal 2018 con Dwight Howard che non accadeva), Jokic è risultato decisivo realizzando i due tiri liberi del +4 a 13 secondi dalla fine, mettendo la firma sul successo dei Nuggets che si mantengono al terzo posto della Western Conference nonostante l’assenza perdurante di un giocatore da massimo salariale come Michael Porter Jr. e le condizioni non perfette di Jamal Murray. Eppure Jokic ha abituato così bene alla sua grandezza da passare quasi inosservato: "Non mi ero reso conto che fosse una serata da 40, 27 e 10" ha detto il suo allenatore Michael Malone. "Pensavo semplicemente che stesse avendo un’altra prestazione stellare ed efficiente da Nikola Jokic. Ma non è solo lui: è la sua capacità di rendere tutti gli altri compagni migliori a renderlo speciale. È un talento generazionale". Dal canto suo, Jokic non ha regalato particolari emozioni nelle sue dichiarazioni, come ormai da personaggio, dando anche un’interpretazione curiosa del suo massimo in carriera a rimbalzo: "A essere onesti credo sia merito della difesa: io mi sono solo trovato nel posto giusto per recuperare il pallone dopo il lavoro di tutti quanti. Non è che li stessi inseguendo, è solo che mi sono capitati in mano. A essere onesti, vorrei che fosse così ogni sera". Purtroppo per lui non è così, anzi è una serata che capita una volta ogni 54 anni.

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