
NBA, LeBron stufo dei Lakers? Le possibili destinazioni, con i Suns grandi favoriti
LeBron James non può essere scambiato entro la fine dell'anno, perché il secondo anno dell'estensione da lui firmata coi Lakers ad agosto prevede un aumento del salario superiore alla percentuale concessa (il 5%). Ma cosa potrebbe succedere in estate dopo un'altra stagione magari senza playoff a L.A.? Le parole dopo il ko contro Miami spaventano i Lakers e le squadre che potrebbero mettere le mani su LeBron non mancano. Ecco tutti gli scenari

LE PAROLE DI LEBRON SUL SUO FUTURO | Chiare. Inequivocabili. E minacciose. "Non voglio finire la mia carriera giocando a questo livello. Io voglio vincere. Giocare tanto per giocare non è nel mio DNA". Per poi aggiungere: "So quello che sono ancora in grado di portare in dote a qualsiasi squadra che abbia i pezzi giusti per puntare in alto". Dopo il ko a Miami un futuro di LeBron James lontano dai Lakers non sembra più così azzardato. Ancora meno dopo aver letto quali potrebbero essere le sue possibili destinazioni

Tanti gli indizi che porterebbero LeBron verso l'Arizona: l'amicizia con Chris Paul ma anche con James Jones, oggi GM e presidente della squadra (e suo ex compagno). Il "Re" non ha mai nascosto la sua ammirazione per Booker, e i Suns si erano già messi in lizza per Durant in estate, segno della disponibilità a mischiare le carte in caso di fallimento nell'assalto al titolo. Il talento (giovane) da mandare a L.A. non manca, da Cam Johnson (o Ayton) a Mikal Bridges

Il fascino eterno di un'ultima sfida, forse la più difficile di tutte: quella di riportare i Knicks al titolo, che manca da 50 anni. I tifosi accoglierebbe LeBron come un vero e proprio messia, cosa che Los Angeles non ha mai fatto, ancora stregata dall'amore per Kobe Bryant. E non c'è piazza (e mercato) al mondo che più ha bisogno e si nutre di superstar assolute di quanto faccia New York

Anche a Portland il titolo manca da tantissimo (l'unico nella storia della franchigia è arrivato nel 1977). Quei "pezzi" che LeBron chiede per giocare ancora ad alto livello in Oregon hanno il nome di Damian Lillard, e la coppia "King James-Dame Time" farebbe sognare. Non guasta neppure la vicinanza al quartier generale di Nike, super sponsor della superstar gialloviola

L'ennesimo ritorno a casa, stavolta per chiudere la carriera, in una squadra che già oggi può pensare di avere tutte le carte in regola per puntare al titolo ma che potrebbe essere disposta a privarsi di qualche pedina eccellente (a partire da Evan Mobley?) pur di riportare a casa il figliol prodigo

A proposito di ritorni. Gli Heat per il momento non stanno andando bene e se le cose non dovessero raddrizzarsi in fretta Pat Riley è uno che ha sempre amato i colpi a effetto. Sacrificando uno tra Butler, Herro o Adebayo, gli Heat potrebbero ottenere l'attenzione dei Lakers per un eventuale scambio

Forse è fantabasket, ma un pacchetto composto da una superstar come Klay Thompson e da due giovani talenti come James Wiseman e Jonathan Kuminga (più scelte future) potrebbe convincere L.A. a voltar pagina e guardare al futuro, convinti di restare competitivi con i nuovi arrivi al fianco di Anthony Davis. Sulla Baia, intanto, si godrebbero la coppia Curry-James...

Potrebbe aiutare l'agenzia di rappresentanza che ha in mano tanto LeBron (e Anthony Davis) quanto Trae Young, Dejounte Murray e Jalen Johnson ad Atlanta. Stiamo parlando della "Klutch Sports" guidata da Rich Paul, uno che sa il fatto suo quando c'è da mettere in piedi grandi movimenti di mercato

E se Harden non dovesse rivelarsi il partner giusto per Joel Embiid? Pur avendolo sempre ammirato, Daryl Morey potrebbe pensare di dover valorizzare al massimo il "prime" della carriera del suo dominante centro. E allora si potrebbe anche sacrificare il "Barba", che tornerebbe volentieri nella sua Los Angeles a giocare in pick and roll con Davis