Ottava migliore prestazione all-time per il n°45 dei Cavaliers, che fissa il nuovo record di franchigia e la più prolifica gare realizzativa a livello individuale dai tempi degli 81 punti di Kobe Bryant: Donovan Mitchell è devastante nel successo in rimonta di Cleveland, autore di 71 punti con 22/34 dal campo, 7/15 dall'arco e 20/25 ai liberi, aggiungendo anche otto rimbalzi e ben 11 assist
Una prestazione da record e che resterà nella storia NBA quella firmata da Donovan Mitchell, autore di 71 punti nel match vinto dai Cavaliers all’overtime contro i Bulls tirando 22/34 dal campo, 7/15 dall’arco, 20/25 ai liberi, aggiungendo anche otto rimbalzi e ben 11 assist in 50 minuti di gioco (il primo all-time con 70+ punti e 10+ assist). La partita del n°45 di Cleveland è l’ottava all-time per numero di punti - al pari di quella di David Robinson con gli Spurs nel 1994 e Elgin Baylor con i Lakers nel 1960 - oltre a essere il record di franchigia per la squadra dell’Ohio: canestri fondamentali per recuperare le 21 lunghezze di svantaggio e battere Chicago in rimonta per 145-134 dopo un tempo supplementare, dopo aver trovato in maniera acrobatica il bersaglio del pareggio a quota 130 raccogliendo il rimbalzo su un tiro libero sbagliato intenzionalmente. Quella di Mitchell è la prestazione individuale con il maggior numero di punti segnati dagli 81 punti di Kobe Bryant messi a referto il 22 gennaio 2006 contro i Toronto Raptors.
All’overtime arrivano punti decisivi che gli permettono di superare quota 70 punti, fissando il massimo in carriera anche per liberi tentati (25) e segnati (20). L’altro dato clamoroso della sua performance sono i 99 punti che Mitchell ha segnato o assistito nel match anche grazie ai suoi 11 passaggi vincenti - secondo all-time per numero complessivo dopo i 100 punti messi a referto da Wilt Chamberlain, riscattando così le difficoltà dei giorni scorsi - in cui aveva viaggiato a 17.5 punti di media nelle ultime quattro gare, tirando con meno del 33% su 73 tentativi complessivi. “La difesa dei Bulls ha continuato a mandare uomini contro di lui per provare a contenerlo, ma siamo stati bravi a riconoscere i raddoppi e a sfruttarli con gli altri giocatori”, spiega coach Bickerstaff, consapevole di avere per le mani una squadra e un talento che promettono di fare le cose in grande.