Cleveland-Minnesota, nella notte, sarà il primo faccia a faccia da avversari per Donovan Mitchell e Rudy Gobert, per 5 anni compagni con la maglia dei Jazz. Che riflettono sul tempo speso assieme e sulle occasioni perdute: "Non abbiamo portato a termine il nostro compito", ammette il giocatore dei Cavs
Quando Donovan Mitchell è entrato in NBA nel 2017, Rudy Gobert era già da 4 stagioni il centro degli Utah Jazz, dove si era conquistato il ruolo di titolare a metà del secondo anno. Da quell'annata 2017-18 in poi, i due hanno condiviso cinque stagioni in maglia Jazz con altrettante qualificazioni ai playoff e un campionato - quello del 2020-21 - chiuso con il miglior record di lega (52 vittorie e 20 sconfitte) e la testa di serie n°1 in postseason. Eppure da questi 5 anni di battaglie playoff Mitchell e Gobert - che nella notte si ritrovano per la prima volta da avversari uno contro l'altro con Minnesota chiamata a far visita a Cleveland - non hanno ricavato neppure un'apparizione in finale di conference. "Non abbiamo portato a termine il nostro lavoro", ammette Mitchell, oggi in maglia Cavs. "Ci restano tanti momenti speciali, quello sì, e un bel rapporto, nonostante quello che la gente ha spesso sostenuto. Non odio Rudy e Rudy non odia me: solo che le cose in campo non hanno funzionato". "Siamo andati vicini a raggiungere le finali NBA - afferma un Gobert maggiormente ottimista - e quando ti volti indietro per fare un bilancio ti rendi conto di quanto sia difficile vincere in questa lega. Non è facile arrivare ad avere il miglior record NBA, o la percentuale più alta di vittorie tra tutte le squadre NBA nel corso di quattro stagioni", afferma il francese.
Gobert: "Magari non eravamo proprio amici per la pelle..."
Che affronta anche lui il tema - spesso chiacchierato - del rapporto personale con Mitchell: "Magari non eravamo proprio amici per la pelle, ma nonostante tutte le voci il nostro rapporto era abbastanza buono. Dopo le trade che ci hanno portato a Minnesota e Cleveland abbiamo parlato un po' tra noi: gli ho augurato buona fortuna e lui ha fatto lo stesso con me. Lo sto seguendo, nella sua nuova avventura ai Cavs, e sono felice per lui, perché sta giocando bene. Certo, affrontarlo da avversario sarà strano, di sicuro, perché abbiamo condiviso cinque anni assieme. Ma sarà sicuramente anche divertente". Un approccio condiviso anche da Mitchell: "Quando lo vedrò in campo lo abbraccerò e ci faremo una risata assieme. Poi però si alzerà la palla a due, e non resta che giocare". Per la prima volta uno contro l'altro.