Finale di gara pazzesco al Chase Center. Klay Thompson con una magia segna da tre per pareggiare la partita a un secondo dalla fine, ma dall’altra parte Saddiq Bey risponde con il buzzer beater per regalare a Detroit il successo sul campo dei campioni in carica, solo il terzo ko interno degli Warriors a fronte di 17 vittorie
Non c’è mai una nottata tranquilla in NBA, specialmente al Chase Center. Due giorni dopo l’assurdo finale di gara contro gli Atlanta Hawks, i tifosi dei Golden State Warriors si godono un’altra partita tirata fino all’ultimo secondo, anche se stavolta non va come sperato. Sotto di tre lunghezze a 4 secondi dalla fine, coach Steve Kerr ha disegnato una rimessa meravigliosa liberando Klay Thompson sul perimetro per la tripla del pareggio a un secondo dalla fine che sembrava aver mandato la partita all’ennesimo overtime dopo i due già disputati contro Atlanta. Saddiq Bey, però, aveva altre idee: con un secondo a disposizione dopo la rimessa dal lato, l’ala dei Detroit Pistons ha ricevuto e tirato girandosi in equilibrio precario per segnare da 8 metri la tripla sulla sirena che ha regalato ai suoi l’improbabile successo sul campo dei campioni in carica. Per Golden State si tratta solamente della terza sconfitta stagionale davanti ai propri tifosi a fronte di ben 17 vittorie, il miglior record di tutta la NBA: è servito un miracolo da parte di Bey per evitare che la loro striscia di successi interni si allungasse ulteriormente. E così la Bay Area è diventata, almeno sull'account Twitter dei Pistons, la BEY Area.