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Brittney Griner, il ritorno in WNBA complicato dai viaggi aerei

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La giocatrice liberata a dicembre dopo diversi mesi in carcere in Russia è pronta a tornare in campo all'inizio della stagione WNBA (19 maggio), ma c'è una norma sugli spostamenti aerei che complica la situazione e a cui la lega dovrà trovare una soluzione

BRITTNEY GRINER TORNA AD ALLENARSI

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Immaginiamo che uno dei desideri più grandi di Britteny Griner sia quello di tornare a giocare a basket da professionista nella WNBA, ma c'è un'ostacolo da superare per far sì che questo sia possibile. La giocatrice (32 anni) al momento è formalmente free agent, ma ha già detto che la sua intenzione è quella di firmare con la squadra con cui ha sempre giocato negli USA, le Phoenix Mercury. Il periodo in cui è possibile firmare nuovi contratti è appena iniziato, e la stagione inizierà il prossimo 18 maggio. Una norma della lega femminile sugli spostamenti aerei complica però la situazione. La Griner per motivi di sicurezza dopo la detenzione in Russia - terminata lo scorso dicembre con uno scambio di prigionieri - non può volare sugli aerei di linea. La WNBA vieta però alle squadre l'utilizzo di voli charter (per chi li utilizza al momento è prevista una multa), per motivi economici. "Siamo coscienti della situazione unica della Griner - ha dichiarato la commisioner Cathy Engelbert - stiamo analizzando la questione anche con l'aiuto di epserti della sicurezza, e al momento giusto faremo le nostre comunicazioni"

A parte la particolare questione Griner altre giocatrici hanno sollecitato l'utilizzo di voli charter per le squadre, il problema però è tutto economico. Utilizzando voli di linea ogni squadra spende circa 150mila dollari a stagione, con i charter questa cifra salirebbe a 2 milioni (25 milioni di dollari totali per le 12 franchige). Costi altissimi, anche a causa dell'aumento dei prezzi dei carburanti nell'ultimo periodo. La commissioner ha assicurato di essere al lavoro per trovare una soluzione, e permettere alla Griner di tornare a in campo.