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NBA, caso Ja Morant, coach Jenkins: "Non abbiamo fissato una data per il ritorno in campo"

NBA
©Getty

L'All-Star di Memphis, sospeso per due gare dopo le note vicende e la discutibile scelta di mettere in mostra una pistola su Instagram durante una diretta (alludendo alle accuse avanzate sul suo conto dal Washington Post), potrebbe restare più a lungo del previsto lontano dal parquet: "È un processo che richiede lavoro e comprensione, dobbiamo aiutarlo a capire e poi potrà tornare a giocare"

Le due gare di sospensione paiono essere soltanto un palliativo, una toppa da mettere su un buco che potrebbe allargarsi nel corso delle prossime ore: Ja Morant non è sceso in campo nel match perso dai Grizzlies a Los Angeles contro i Clippers, fuori dopo la diretta Instagram in cui ha mostrato una pistola mentre ballava in un nightclub in piena notte dopo la sconfitta di Denver. “Abbiamo detto che le gare di sospensione sarebbero state almeno due”, sottolinea coach Jenkins, “ma quello che serve è un processo di comprensione e maturazione: non abbiamo fissato delle date precise”, aggiunge per chi chiede ulteriori delucidazioni riguardo quello che aspetta Memphis nei prossimi giorni. “Abbiamo preso davvero sul serio la questione, dobbiamo far sì che le cose vadano meglio e di aiutare persone che hanno bisogno di una mano. C’è grande attenzione da parte del mondo intero rispetto alla violenza legata alle armi e noi vogliamo accompagnare Ja in questo percorso di responsabilità e consapevolezza: è un'occasione per tutti di imparare qualcosa di nuovo e possiamo uscirne migliori insieme”. Il capo allenatore, l’unico componente di tutta l’organizzazione Grizzlies a sedersi davanti un microfono e parlare, è stato chiaro: nessuno sconto per Morant, che dovrà capire la propria leggerezza e soprattutto valutare la gravità dei gesti commessi e dei messaggi mandati al suo pubblico.