Luka Doncic ha concluso in anticipo la sua ultima partita, fermato da un problema alla coscia sinistra che si trascinava dietro da un paio di settimane. La risonanza magnetica però ha escluso danni seri, quindi non dovrebbe rimanere fuori a lungo, facendo tornare a respirare i Dallas Mavericks
In sala stampa è entrato camminando a passo cadenzato, lento e sofferente, mentre saliva sul podio nel post partita spiegando che il problema alla coscia sinistra poteva essere più grave del previsto. Il modo peggiore di chiudere la serata per i Dallas Mavericks, battuti a New Orleans dai Pelicans e costretti ora a fare a meno anche di Luka Doncic: "Non sto bene". Tre parole per gelare il sangue degli appassionati e dei tifosi texani, raccontando come si trattasse di un fastidio che si portava dietro già da qualche partita: "Penso di aver avuto i primi dolori già nella seconda partita dopo l’All-Star Break, qualcosa del genere", sottolinea il diretto interessato. "Di solito questo tipo di dolori sono frutto di un contatto, invece ho iniziato a provarne senza scontrarmi con nessuno e questa cosa mi è sembrata molto strana. Sinceramente non so che tipo di infortunio sia". Secondo quanto riportato da ESPN, la risonanza magnetica a cui si è sottoposto non ha evidenziato nessun danno significativo, rasserenando così gli animi all’interno dei Mavs. Non è ancora chiaro però quanto tempo salterà il candidato MVP di Dallas.
Il problema, infatti, ha influenzato non poco il suo modo di giocare: "Non riesco mai a essere pienamente in ritmo, non corro bene, quando salto per tirare mi rendo conto che manca sempre qualcosa. Provare a forzare e fare la differenza in queste condizioni non è semplice". Prima della sostituzione nel match perso contro New Orleans, Doncic aveva tentato una conclusione dalla media - l’ultima prova che c’era qualcosa che non andava e che fosse meglio fermarsi. Ecco spiegato anche in parte il 18/46 combinato al tiro nelle ultime due gare, con 5/20 da tre punti e una sofferenza non da poco a seguito della super sfida contro Philadelphia da 42 punti (arrivati insieme ai 40 di Kyrie Irving). "Ci eravamo accorti tutti che non riusciva a correre nel modo corretto: la speranza ora è che non sia nulla di grave", spiega Jason Kidd, che sa bene quanto pesi la presenza sul parquet di Doncic e che non vuole perdere il suo talento per troppo tempo - a rischio anche a causa dei 15 falli tecnici sanzionati contro di lui e che giunti al n°16 portano direttamente a una giornata di squalifica.