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NBA, DeMar DeRozan: le urla di sua figlia Diar fanno sbagliare i liberi ai Toronto Raptors

NBA

La figlia del n°11 dei Bulls è riuscita a infastidire e distrarre gli avversari di suo padre durante l'esecuzione dei tiri liberi: il risultato è un pessimo 18/36 di squadra raccolto da Toronto che ha condannato i Raptors in una gara così equilibrata. "Si è meritata una ricompensa", racconta DeMar DeRozan. "Non verrà con noi a Miami: è tempo di tornare a scuola"

Se state cercando la storia della notte NBA, siete nel posto giusto: nella vittoria dei Bulls in rimonta a Toronto c’è anche lo zampino della famiglia del grande ex di giornata - DeMar DeRozan - che in Canada ha regalato enormi soddisfazioni ai tifosi Raptors, diventando uno dei beniamini della franchigia e uno dei leader storici anche a livello statistico. Una sfida quindi diversa dalle altre per lui con la maglia di Chicago, autore di 23 punti e sette rimbalzi, con 10/19 al tiro e diverse giocate utili nella volata finale. In una partita così equilibrata infatti, vinta in rimonta dai Bulls, sono i dettagli a fare la differenza e con sole quattro lunghezze di distanza sul tabellone finale, non si può non notare quanto siano pesati i tanti tiri liberi sbagliati da Toronto: soltanto 18/36 di squadra, un 50% pessimo a livello di conversione e letale per le ambizioni dei Raptors.

Non solo imprecisione dei padroni di casa, ma anche merito di una disturbatrice d’eccezione presente in prima fila: Diar DeRozan, la figlia di DeMar che dopo aver convinto il padre a saltare la scuola per andare a seguire la partita in prima fila, ha scelto di accomodarsi dei pressi della panchina di Chicago e di dare una mano ai Bulls urlando come una pazza ogni volta che un giocatore di Toronto stava per tirare un libero. “Si si, l’ho vista: è diventata un fenomeno virale”, sorride il padre a fine gara (se siete curiosi, mandate in play con l’audio il video in questo articolo e sentirete quanto sia stata in grado di disturbare gli avversari di suo padre). “Si è meritata di sicuro qualche soldo”, spiega sorridente il n°11 Bulls in conferenza stampa, prima di deludere però i giornalisti. “No, non verrà con noi a Miami: è tempo di ritornare a scuola”.

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